Capitolo 18; (Camila)

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Ho notato il suo sguardo durante tutta la lezione ma ho fatto finta di nulla, non appena l'ho vista entrare in classe il mio sguardo dalla porta si è spostato verso il pavimento per trovare un punto interessante nella stanza come se fra cartine geografiche ingiallite con il tempo e la vernice delle stanze di un rosa color gambero già scrostata da qualche giorno stessero attirando davvero la mia attenzione.

In realtà, tutte le volte che la vedo ripenso a quello che è successo alla festa di Normani.
E la cosa non mi ha mai fatto stare peggio.
Perciò è una sorpresa ritrovarmi adesso con lei, mentre ormai tutti sono tornati a casa, in un bagno.
''Che cosa siamo?'' mi chiede,  ma non rispondo.
Mi viene voglia di dirle tutto quello che sento, ma da una parte ho anche paura che scappi via.
Mai nella vita mi sono sentita così spaventata, adesso è come tornare alle medie quando ti chiamano per interrogarti e ti ritrovi davanti a insegnanti sconosciuti di cui non conosci l'esistenza e a doverci parlare.
'' I-io non lo so che cosa siamo. Non so nemmeno perché tu mi abbia cercata, perché sei così fissata con me se nemmeno mi conosci."
Continuavo ad insistere nonostante stessi mentendo a me stessa, perché ora che ci pensavo quella ragazza per me era davvero bella e vederla così vicina a me provocava brividi lungo tutto il mio corpo.
"Tu stai mentendo" rispose lei con tranquillità.
Come faceva a restare così calma?
"No invece, devi andartene via. Tutto questo è stupido e io non sono lesbica, non mi interessi e non.."
Il suo sguardo sembrava perso nel vuoto, vacuo e disinteressato al discorso che stavo facendo e man mano continuava ad avvicinarsi.
Si avvicinava sempre di più, talmente tanto che mi ritrovai bloccata contro lo specchio del piccolo bagno, ritrovandomi come paralizzata.
Avete presente quando a Natale i negozi di giocattoli iniziano a mettere fuori gli ultimi regali e tu, speri veramente che ti arrivi proprio ciò che avevi chiesto, ti arriva e ti senti la bambina più felice del mondo?
Le cose più belle sono quelle inaspettate, giusto?
Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei innamorata di una ragazza e sarei finita a dare il mio primo bacio nel luogo più improbabile, cioè il bagno della scuola.
Eppure, tutto il turbinio di pensieri che avevo in testa era come scontato, perché speravo che quel momento durasse per sempre.
"Allora?"

IN YOUR EYES, I FEEL LIKE HOME. [Camren]//completa//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora