Capitolo cinque; {Camila}

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È tutto il pomeriggio che continuo a pensare a quello che ho detto a quella ragazza.
Non conosco neanche il suo nome, però mi sento a mio agio con lei.
È simpatica, gentile ed è una persona con cui puoi parlare di tutto.
Ci sto pensando così tanto che non riesco nemmeno a concentrarmi sui compiti e aspetto che mi scrive.
Ma lo schermo del cellulare non vuole saperne di illuminarsi.
La cosa ancora più brutta è che devo fare finta di nulla, perché i miei genitori altrimenti incominciano a fare domande su domande e si preoccupano troppo per me.
Sono quei tipi di genitori che sono disposti ad accompagnarti in classe il tuo primo giorno di liceo, seguirti fino in classe, salutarti con un bacio sulla fronte ( lasciando il segno del rossetto, almeno, mia madre) e scattarti delle foto con le lacrime agli occhi mentre mormorano frasi come ''la mia bambina, è così cresciuta'' disposti a non andarsene fino all'arrivo dell'insegnante.
Dei genitori imbarazzanti.
Mentre cerco di non ricordare quella scena proprio in quel momento entra mia madre con un enorme quantità di paella fatta in casa ancora calda.
I miei genitori sono entrambi messicani, quindi grazie a loro so parlare due lingue.
L' inglese americano ma anche, come lingua madre lo spagnolo.
Hanno fatto molti sacrifici per riuscire a venire qui a Miami spostandosi da Cuba.
All'inizio non sapevo nemmeno una parola di inglese, ma studiandolo da sola sono riuscita ad insegnarlo anche alla mia famiglia.
Mia sorella più piccola però ha avuto la fortuna di fare le scuole qui.
Nonostante tutto però...

IN YOUR EYES, I FEEL LIKE HOME. [Camren]//completa//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora