Four.

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Ore 8.00. La sveglia cominció a suonare,un trillo fastidioso,assolutamente insopportabile. Natalia aprí gli occhi a fatica,si alzò per spegnerla, poi si sedette di nuovo sul letto. Ci mise un po a capire che non era a casa, ma a New York;e quando realizzò, un'ondata di panico la travolse. Sarebbe stata all'altezza di quello che la aspettava?Non riusciva a rispondersi. Scosse la testa, si alzò e andò in cucina, dove Sabrina stava facendo colazione.
"Buongiorno,ragazza americana. Dormito bene?"la salutò sua zia.
"Si,benissimo. Rita dov'è?"chiese Natalia, cercando di sorridere per non far vedere la sua ansia.
"A scuola. Non tornerà prima delle due di questo pomeriggio. A proposito, cos'hai intenzione di fare oggi?"Domandò la zia.
Natalia ci pensò un attimo poi rispose:
"Farò un giro qui nei dintorni per vedere cosa c'è di bello e ambientarmi un po,almeno questa mattina. Di pomeriggio non so, probabilmente cercherò un posto vacante in qualche boutique."
"Non perdi tempo eh?"Esclamò Sabrina ridendo.
"Semplicemente non posso permettermelo."disse Natalia,seria.
"Va bene,va bene. Io sarò a lavorare tutto il giorno, ma se hai bisogno di qualcosa chiamami. Cerca di non perderti." Continuó Sabrina, poi si chiuse in camera sua.
"Non c'è problema! Anzi,penso che pranzerò fuori."gridò Natalia per farsi sentire.
Finí i suoi cereali,andò in bagno a lavarsi poi si vestì;per quel giorno optò per qualcosa di femminile ma nemmeno troppo chic. Sarebbe stata perfetta per un qualunque eventuale colloquio di lavoro. Sentì sua zia che la salutava,poi la porta sbattere.
Dieci minuti dopo, Natalia uscì da casa. Rimase frastornata per qualche istante alla vista dei grattacieli altissimi e delle numerose persone che quasi correvano sui marciapiedi. Fece un respiro profondo, poi cominciò a camminare nei dintorni, per dare un'occhiata qua e là; scoprí di avere uno Starbucks praticamente sotto casa, trovò una gioielleria molto lussuosa dove tutta la merce aveva un prezzo proibitivo, numerosi ristoranti e qualche negozio di abbigliamento e souvenir. All'ora di pranzo,non avendo ancora trovato niente che la soddisfacesse, decise di aspettare l'uscita di Rita dalla scuola per mangiare con lei.
"Ciao Rita,mangiamo insieme?" Chiese Natalia sorridente non appena la vide.
"Natalia!Si,certo. Però c'è anche una mia amica, si chiama Elodie."Rispose Rita
"Oh,va bene."
"Ascolta, Elodie è un po vanitosa e se la tira un po,ma è la ragazza più bella della scuola perciò meglio esserle amica."Aggiunse poi Rita sottovoce. Natalia annuì.
In effetti, Rita aveva ragione: la ragazza era davvero bella, con dei capelli mossi di un biondo quasi bianco, enormi occhi azzurri e un fisico da modella. Tutti le giravano intorno e cercavano la sua attenzione, e lei sorrideva compiaciuta.  Era chiaro che tutta quella popolarità le garbava parecchio. Quando arrivò vicino a Rita la salutò con un bacio sulla guancia.
"Elodie, lei è mia cugina Natalia. È italiana,viene da Roma."Spiegó Rita.
Elodie squadrò Natalia da capo a piedi,per un attimo il suo bel viso assunse un'espressione preoccupata, ma poi tornò a sorridere come prima.
"Molto piacere,cara."
Natalia sorrise a sua volta, poi cominciarono ad andarsene quando una voce maschile gridò:
"Rita!Rita!"
La ragazza si voltò e vide un ragazzo correre verso di lei. Questo le si fermò accanto e le sussurrò qualcosa all'orecchio. All'inizio Rita assunse una faccia scandalizzata, poi sbuffó divertita.
"Chi era?"chiese Natalia quando la cugina tornó da loro.
"Brian. È un mio compagno di classe, doveva chiedermi una cosa."
Il resto del pranzo passó piacevolmente, Elodie e Rita parlavano delle lezioni e dei ragazzi della scuola.
"Rita,cara,sei sempre fidanzata con John?"chiese Elodie ad un certo punto.
"Si, si. Te invece?"
"Diciamo che c'è qualcuno che potrebbe interessarmi."rispose la bionda con un sorrisetto malizioso. Mentre le due parlavano, a Natalia tornó in mente lo sguardo adorante di John la sera prima ma lo scacciò subito. Verso le tre, Elodie se ne andò e Rita tornó a casa per studiare. Natalia continuó a girare per tutto il pomeriggio senza risultati.
La sera trascorse tranquilla e, dopo che Natalia ebbe raccontato tutti i giri che aveva fatto durante la giornata, Sabrina le disse:
"Sai, domani dovresti provare a vedere se c'è qualcosa che ti interessa in Fifth Avenue. Lì ci sono i negozi migliori."
"Si, ma lì è impossibile che mi prendano."Obiettó Natalia,dubbiosa.
"Mai dire mai,tesoro."
Il giorno dopo la ragazza prese un taxi e si fece portare in Fifth Avenue. Tentare non sarebbe costato nulla,aveva pensato. La via tanto famosa distava solo un quarto d'ora di taxi dalla casa di Sabrina. Perfetto.
Girò la via almeno un'ora prima di notare un cartello con su scritto Cercasi Commessa appeso alla porta di una boutique promettente, chiamata Le Magnolie.
Natalia cominció ad osservare la vetrina, analizzando ogni abito che vi era esposto; infine, concluse che quella doveva proprio essere una boutique di un certo livello.
Cercando di tenere a bada l'agitazione,abbassó la maniglia della porta ed entrò nel negozio.

Ciaooo!! So che non avete voglia di sentirvi sempre ripetere le solite cose, quindi evito.😄 Purtroppo non potrò aggiornare la storia con regolarità a causa di vari impegni in questo periodo. Spero sempre che la storia non vi annoi, per qualunque cosa ditemi pure! Bacii😘 Ale

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