Eight.

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Da questo momento la storia sarà raccontata in prima persona,sotto i vari punti di vista dei vari personaggi... Buona lettura:)

Natalia's POV
Quando vidi chi stava davanti al portone di casa mia,chiusi gli occhi,incredula.
Dopo tutto quello che era successo questa mattina,non poteva davvero aver avuto il coraggio di presentarsi qui già adesso.
Con mano tremante,pagai il taxi e scesi.
Arrivai fino alla porta mostrando la massima indifferenza,o almeno ci provai.
"Natalia!"esclamò John non appena mi vide.
Dio,ma l'intelligenza questo ragazzo dove l'aveva?Sotto i piedi?
Lo ignorai e cercai di aprire quella maledetta porta il più velocemente possibile;ma,ovviamente,quando hai fretta non ti riesce niente,infatti la chiave non ne voleva sapere di infilarsi nella serratura a dovere.
Ci riuscii solo dopo qualche tentativo,ma era troppo tardi:John mi aveva già afferrato per le spalle,in modo da non farmi andare via.
"Smettila di ignorarmi,Natalia,dobbiamo parlare."insistè lui
"Parlare?Di cosa?"chiesi,facendo finta di non capire.
"Lo sai benissimo di cosa. Io non volevo che andasse così..."
"Ne abbiamo già parlato stamattina,John,non c'è altro da aggiungere."dissi velocemente,cercando di entrare,ma lui mi trattenne ancora.
"Non ho avuto una risposta definitiva..."continuó lui,con un sorrisetto.
"John,sei fidanzato!Non avresti dovuto fare quello che hai fatto!E io sono una stupida che non ho reagito per impedire tutto questo!Alla fine l'unica cosa che abbiamo ottenuto è stata una litigata con Rita,l'ultima cosa che volevo!Vai a scusarti con lei,è meglio."sbottai,arrabbiata.
In realtà non ero arrabbiata con lui,perché alla fine ero contenta di quello che aveva fatto,per un istante mi ero sentita desiderata,ma non potevo accettarlo:non potevo lasciare che Rita soffrisse a causa mia.
"Mi stai dicendo che non hai provato niente?Preferisci ignorare tutto solo per fare pace con Rita?"mi chiese John,incredulo e arrabbiato insieme.
"Ci conosciamo da tre giorni!"esclamai facendo una risatina isterica.
"Tu provi qualcosa per me?"
Restai interdetta da quelle parole,aprii la bocca ma poi la richiusi senza emettere alcun suono.
Ci pensai qualche istante,poi risposi,con la voce più sicura che avevo:
"No."
Mi guardò per qualche secondo,poi scoppiò in una risata amara.
"Stamattina non la pensavi così."
"Stamattina ero confusa,agitata per la situazione,ora sono lucida e convinta della risposta che ti ho dato."mentii.
Certo che provavo qualcosa per lui,ma non glielo avrei mai detto,soprattutto perché volevo salvare il mio rapporto con mia cugina.
"Bene,benissimo. A quanto pare siamo stati in due a fare un errore,allora."sputò lui acidamente.
"Mi dispiace,John. Credo sia meglio che entrambi dimentichiamo quanto successo questa mattina e andiamo avanti con la nostra vita. Rita ti ama,e sono sicura che anche tu ricambi questo sentimento."
"Si,si,hai ragione. Alla fine,io amo Rita. Solo lei. Devo fare pace con lei."disse,quasi più rivolto a se stesso che a me.
Feci un sorriso forzato,poi finalmente lui se ne andò.
Salii in casa e trovai Sabrina in cucina,intenta a preparare la cena.
Non mi ero accorta fossero già le sei e mezza di sera.
"Ciao,Natalia. Com'è andata la giornata?"chiese allegramente.
Era chiaro che non sapesse nulla di quanto era successo.
Oh,sai,niente di che,sono a New York da soli tre giorni e già ho fatto lasciare Rita e il suo fidanzato,perché sai quest'ultimo ha cercato di baciarmi mentre ero al lavoro e ora Rita non vuole nemmeno più vedermi.
"Ehm...tutto apposto."risposi,nervosamente.
"Bene. Vatti a rinfrescare,tra poco ceniamo,dobbiamo solo aspettare Rita...a proposito,oggi l'hai sentita?"
"N-no."dissi
"Che strano,nemmeno con me si è fatta sentire. Spero vada tutto bene."
Sapere di dover affrontare una Rita furiosa a cena mi fece venire un groppo in gola.
Andai in bagno a farmi una doccia per rilassarmi.
Quando la finii,mi sentii molto più rilassata.
Ma duró poco:infatti,subito sentii la voce di Rita provenire dal salotto e subito mi immobilizzai.
Poi,solo il rumore di una porta che veniva sbattuta.
Uscii dal bagno con cautela,e subito incrociai lo sguardo di Sabrina.
"Rita mangia fuori con dei suoi amici. Le ho detto se potevi venire anche tu magari,ma lei mi ha risposto che te lo aveva già chiesto e tu eri stanca..."
Tirai un sospiro di sollievo.
"Oh,ehm,sì,sono proprio stanca."
"Allora vieni che ceniamo,così poi puoi andare a riposare."
Fu una cena molto silenziosa,poi,dopo aver ringraziato per tutto,mi ritirai in camera mia.
Andai a dormire molto presto,ma riuscii comunque a sentire Rita rientrare.
Subito ebbi voglia di parlare con lei,di chiarire subito tutto quanto,ma un'altra parte di me mi disse di aspettare almeno fino al giorno dopo,in modo da lasciare il tempo a Rita di sbollire la rabbia.
Tre giorni a New York,ed ero riuscita a litigare con mia cugina e farla lasciare col suo fidanzato.
Un record,no?

Buonasera a tutti!
Più di un mese che non aggiornavo,scusatemi davvero tanto!Cercheró di farmi perdonare in qualche modo,promesso.
Come avrete potuto notare,d'ora in avanti la storia sarà narrata in prima persona,in questo modo ho pensato di riuscire meglio a descrivere le emozioni dei vari personaggi. Spero non vi dispiaccia!
Appena tre giorni a New York,e la nostra Natalia ha già un problema...ma questo è nulla in confronto a ciò che la aspetta!
Come sempre,se la storia vi piace, push the ⭐️,e se volete lasciate pure un commento!
Colgo anche l'occasione per augurare a tutti una buona estate!☀️
Al prossimo capitolo, baci💋 Ale

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