Capitolo 1 ~incontri~

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Narratore pov

- Sveglia Mia, la colazione è pronta-
Quelle parole fecero sbarrare gli occhi a Mia, era in ritardo, il primo giorno non poteva arrivare in ritardo.
Corse in bagno e si gettò sotto l'acqua fredda della doccia, in 10 minuti finì e iniziò ad asciugare i capelli biondo-oro fin troppo lunghi e si truccò usando solo un po' di correttore, eye liner e mascara.
Aprì l'armadio maledicendosi per non aver preparato i vestiti la sera prima. Alla fine decise di mettere una maglia bianca leggera che lasciava intravedere leggermente l'intimo nero, un paio di jeans neri aderenti con due spacchi sulle ginocchia e un cardigan bordeaux lungo lasciato aperto. Prese una collana color oro e mise le vans bordeaux mentre correva al piano terra evitando gli scatoloni e le varie borse, riuscendo non si sa come a non cadere.

-Come siamo belle!- esordì Kelia.
Mia non rispose ma sorrise e corse ad abbracciare la mamma che stava cucinando pancake con i mirtilli,i suoi preferiti.
Si affrettò a mangiare e salutò con un abbraccio la madre che prima di lasciarla le sussurrò - andrà tutto bene,non avere paura-
Lei non aveva paura era terrorizzata, nuova città, nuova scuola...

E se non fosse riuscita a farsi nuovi amici e se avessero iniziato a prenderla in giro?
Non poteva sopportare un altro anno in quel modo, doveva impegnarsi e fare una buona impressione.
Salì in macchina e partì verso la scuola, il giorno prima Kelia le aveva fatto vedere dove si trovava e lei aveva un buon orientamento.
In dieci minuti si ritrovò nel parcheggio, ansia, provava solo quello finché qualcosa non attirò la sua attenzione...
Scese dall'auto e continuando a guardare verso ciò che la attirava si diresse verso l'ingresso, per fortuna non urtò niente o nessuno ma sapeva che non sarebbe stato così ancora per molto ma non riusciva a distogliere lo sguardo.

Un ragazzo moro molto bello, almeno per quello che riusciva a vedere stava scendendo da una moto, indossava un giubbotto di pelle marrone, una canotta nera e dei jeans.
Per fortuna venne risvegliata da quella specie di trance da un ragazzo moro con la pelle molto chiara, ma non quanto la sua, che urlava all'altro -Scott mi stai ascoltando?! Scott? Ci sei??-
Il ragazzo, Scott, come aveva appena scoperto stava fissando l'asfalto sotto i suoi piedi. Sembrava distratto o semplicemente concentrato su qualcos'altro o qualcun'altro...

Entrò a scuola, un po' scossa dall'accaduto, dirigendosi verso la presidenza.
Bussò due volte e si fermò in attesa di una risposta.
-avanti- disse una voce maschile,
Mia entrò sempre in ansia.
- sono Mia Reeds, sono nuova dovrei ritirare alcuni documenti.-
-certamente signorina Reeds, ecco a lei- disse porgendogli gentilmente un foglio con su gli orari per la settimana, il codice dell'armadietto e altri documenti.
-il signor McCall, capitano della squadra di lacrosse le farà visitare la scuola nella prima ora-

Proprio in quel momento entrò lui, Scott, il ragazzo che lei stava fissando giusto 10 minuti prima.
Le si avvicinò e gli porse la mano
-ciao io sono Scott-
Era in preda al panico ma appena incontrò gli occhi marroni e profondi del ragazzo si calmò e rispose con sicurezza
- piacere, Mia-
appena entrò in contatto con Scott sentì una serie di brividi partirle dalle dita andando in tutto il corpo.
Era felice, in ansia, ma felice forse un po' troppo...
<<togliti quel sorriso da ebete dalla faccia>>
si ripeteva ma proprio non riusciva, lui era così bello e gentile anche se sembrava un po' in imbarazzo.

-e questo era tutto- concluse Scott. Come poteva essere già passata un' ora? Passare il tempo con lui era così bello, avevano riso e scherzato per tutto il tempo, lei sentiva come se fossero in sintonia come se qualcosa li unisse...

~ Under the same sky ~ Scott McCall ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora