Capitolo 9~genetic chimera~

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Scott pov

Dovevamo parlare, non avrei dovuto baciarla l'altra sera avrei dovuto pensarci.
Vorrei parlarle ma ora non ci capisco più niente, si sta avvicinando ma, non so come sia possibile, è ancora più bella del solito.
Oggi indossa una cosa che da molto non vedevo, un sorriso, uno semplice e sincero. Uno che ti trasmette la sua stessa felicità, era dal primo giorno che non la vedevo così raggiante.
Mi fa un cenno con la mano e poi sussurra un -ciao- ricambio un sorriso pieno di felicità e poi mi giro per darle il casco.
"Baciala"
No stupida vocina.
"Cosa c'è di male sia tu che lei lo volete"
Ok però poi basta.

Mi giro e le lascio un veloce e lieve bacio sulle labbra.
Saliamo sulla moto e lei mi stringe, devo ammettere che mi piace pensare che lei sia così fragile e indifesa, che abbia bisogno di qualcuno che la protegga.
Con Allison e Kira era diverso, loro non volevano il mio aiuto cercavano sempre di cavarsela da sole. Anche Mia lo fa ma se non ci riesce non si vergogna a chiedere aiuto.
Ha un carattere molto forte, ma non credo che quello sarebbe bastato per fermare il ragazzo metà lupo-metà scorpione che ci ha attaccato qualche giorno fa al Sinema.

Siamo nel parcheggio della scuola ma Mia non ha intenzione di staccarsi da me, non che mi dia fastidio, ma so che lei a Theo non ha ancora parlato quindi provo a chiamarla.
-Mia... Ci sei?-non risponde e inizia a stringere la presa, sta tremando, sembra terrorizzata. Alzo un po' la voce
-Hey...Mia siamo arrivati- si sveglia improvvisamente e mi guarda
-si, scusa stavo solo pensando- ha gli occhi lucidi, decido di prenderle la mano e accompagnarla fino all'entrata.

-una chimera è un essere o un individuo il cui DNA è composto da due o più corredi genetici. Questo caso viene ritrovato in medicina quando un individuo subisce un trapianto. Esso viene chiamato chimera genetica...-
Ora oltre combatterle devo anche studiarmele! però questa cosa delle chimere genetiche mi fa pensare, devo parlare con mia madre e con lo sceriffo, vorrei parlarne con Deaton ma ormai non lo vediamo da mesi.

Ultimamente sono stanco e sempre più debole, ma sarà solo una cosa passeggera, un paio di giorni e starò meglio di prima.

I miei pensieri vengono interrotti dal mio cellulare che mi vibra in tasca.
<<armadietto di Lydia, 15 minuti>>
È di Mia, magari vuole parlare.

Biologia è finita da 10 minuti e io sto continuando a cercare l'odore di vaniglia che ha sempre Mia, è negli spogliatoi con qualcun'altro, non sento il suo odore ma è un ragazzo. Mi concentro e riesco a sentire che stanno parlando ma non capisco cosa dicono poi un tonfo. Silenzio.
Ho paura corro verso gli spogliatoi e c'è solo un biglietto sul pavimento.
<<campo lacrosse 23:00. Solo tu>>
Non è la scrittura di Mia, ma l'ho già vista da qualche parte. Non ha odore tranne quello della bionda, tutto qui dentro ha il suo odore.

Non potrei sopportare di non vederla più.

Non potrei vivere sapendo che non c'è più perché non sono riuscito a proteggerla.

Non di nuovo, non come con Allison.

Stiles pov

Oggi a storia Scott era strano ma ho preferito lasciarlo stare, ho già i miei di problemi...
Tra la rottura con Malia, Lydia che non mi parla più dall'altra sera e Donovan...
Solo Lydia sa la verità su quello che è successo, dice che lo ha "percepito", ho provato a ripeterle 100 volte che è stato lui ad attaccarmi ma non si fida più di me, non come una volta.
Theo mi voleva parlare e mi aveva detto di trovarci in biblioteca, proprio dove è successo tutto.

-Stiles, io so tutto-
-di cosa parli Theo?-
-tu non sei un assassino ricordatelo, era autodifesa. L'avrei fatto anche io-
-come fai a sapere tutto questo?-
-ero lì ti ho visto, ti voleva uccidere!-
Ma se era lì perché non mi ha aiutato? Perché non mi ha fermato, ha fatto sì che le mie mani si sporcassero di sangue, di nuovo...
-Scott non lo sa, vero?- mi fa lui con un tono che questa sembra sia più una affermazione che una domanda.
Gli rivolgo un sguardo supplicante e pieno di speranza.
-tranquillo non gli dirò niente, voglio che tu trovi il modo di farlo da solo-
Non so più cosa pensare ma i miei pensieri vengono catturati dal mio telefono che inizia a suonare, faccio cenno di aspettare a Theo appena vedo il nome della rossa sul mio display.

L:Stiles dobbiamo parlare, è urgente.
S:io sono in biblioteca tu dove sei?
L:Sto andando in mensa, vieni da solo.
S:okay 2 minuti e arrivo.

Mi incammino verso la mensa solo dopo aver salutato Theo e senza accorgermene mi metto a correre finché una mano mi prende la camicia e mi tira dentro uno sgabuzzino.
È tutto buio e, in preda al panico, inizi a agitare le braccia ricevendo solo uno schiaffo. Mi calmo e la luce di un cellulare mi illumina il viso. Riesco a distinguere leggermente i lineamenti della ragazza davanti a me.
- non sapevo avessero spostato la mensa!-
-zitto idiota!-
-ah siamo passati da assassino a idiota!-
-smettila, prima è venuto a parlarmi Theo e mi ha detto la verità-
-io continuo a non fidarmi.-
-neanche io, perché ti ha visto e non ti ha aiutato?-
-davvero non lo so, ma sono felice che qualcuno mi creda e non pensi che io sia pazzo.- terminai la frase quasi sussurrando, già una volta credevo di star per impazzire.
-Hey Stiles... nessuno pensa che tu sia pazzo- mi disse Lydia con una voce molto dolce.
-Lydia sai cosa mi ricorda questo momento?- dissi per spezzare il silenzio imbarazzante che si era creato.
-quando negli spogliatoi tu mi baciasti per fermare l'attacco di panico...-
-si certo solo...per quello-
-scusa Lydia ma non posso più ignorare quello che è successo!-
- Stiles ne abbiamo già parlato, io sono andata avanti e anche tu, ora stai con Malia-
-stavo...- le dissi interrompendola.

Allungai la mano verso il suo viso e le sfiorai appena le labbra con un dito.
-Stiles... Sei sicuro?-
Ci pensai e mi tornarono in mente tutte le volte che dopo uno scontro io la abbracciavo o quando uno dei due stava male eravamo sempre pronti a consolarci e non riuscivo più a negare i miei sentimenti, solo per il bene del branco.

Feci combaciare le nostre labbra in un modo che mi sembrò così naturale; era un bacio casto ma pieno di desiderio represso nel tempo.
E con solo questo bacio era riuscita a ridarmi la speranza, a darmi qualcosa per cui continuare a combattere. A farmi tornare in mente quando alle elementari mi innamorai di quei capelli biondo fragola e di quegli smeraldi che aveva al posto degli occhi. A come solo grazie a Scott io fossi riuscito ad avvicinarmi a lei al secondo anno e ora dopo tutto questo tempo stavo davvero baciando Lydia Martin, la ragazza più bella e intelligente della scuola.

Mia pov

Sono sdraiata su una superficie fredda e sento come dei rumori metallici, come di ingranaggi. Apro gli occhi di scatto e trovo Theo a fissarmi.
-era ora.- dice lui con un ghigno.
Mi muovo per alzarmi ma ho braccia, gambe e busto legati.
-quelle cinghie hanno tenuto ferma anche Malia, credo che riusciranno a tenere ferma una ragazzina-
-Theo sei tu? Mi liberi ora? Non è divertente!-
-No, no... Mi servi ancora legata.-
-Theo liberami non ho nulla che ti interessi!-
-ma a me non interessa qualcosa, a me interessa qualcuno... A me interessi tu.-

~ Under the same sky ~ Scott McCall ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora