Capitolo 8~darkness~

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Narratore pov

È lunedì,il giorno peggiore della settimana, oggi l'ultima cosa a cui pensa Mia è la scuola.
-Mia se non ti alzi da quel letto in cinque secondi ti tiro un secchio d'acqua in testa- urlò Kelia dal salotto.
Con tutta la forza del suo corpo la ragazza si alzò e guardò il cellulare <<07:15>> non era tardi, peggio! Non arriverá mai in tempo, poi un pensiero le tornò in testa, Scott sarebbe venuto a prenderla alle 07:45, aveva solo mezz'ora!
Si mise a correre prendendo dall'armadio una maglia nera aderente, un po' corta, con scritto Sugar in rosa, dei jeans strappati e le convers nere. Raccolse i capelli in una coda e mise un po' di mascara per poi correre al piano di sotto.
-finalmente! Pensavo non scendessi più-
-non trovavo la forza di alzarmi dal letto-
-sei andata a dormire tardi-
-no, avevo solo sonno-
"Bugia"
-ti ricordi cosa c'è tra una settimana?-
-il lunedì?-
-no sciocca c'è il tuo compleanno-
"Sai cosa significa vero? Significa dover scegliere tra Scott e Theo perché tua madre ti farà una festa a sorpresa e non potrai ignorarli per sempre"
-niente festa quest'anno!!-
-ok come vuoi tu- tanto sapeva che aveva già iniziato i preparativi per il suo giorno "speciale".
Odiava il suo compleanno, lo trovava inutile, gli ultimi 3 anni sua madre organizzava delle feste a cui non veniva mai nessuno.

A distoglierla dai suoi ricordi fu il campanello, aprendo la porta si ritrovò davanti Scott con un sorriso dolce e imbarazzato, con quella canottiera nera che gli metteva in evidenza i muscoli.
Le sembrava di essere tornata all' inizio, ai primi giorni quando lei è Scott erano solo poco più che amici senza chimere, dottori pazzi e Theo di mezzo... Theo, avrebbe dovuto trovare un modo per parlargli dicendogli la verità. Ma oggi non era il giorno giusto, era troppo stanca, da ormai 5 notti faceva lo stesso incubo.

-dove sono?- silenzio. Sento solo una risata provenire da lontano.
-chi sei?-
-davvero Mia non riconosci la risata del ragazzo che ti ama?-
-Theo dove siamo?- urlo spaventata, sono seduta in una stanza buia, cerco di alzarmi ma le mie braccia sono legate, come le gambe.
-Mia tu sei solo un mostro- questa volta è Stiles.
-aiuto Stiles- iniziò a sentire tante risate.
-perché dovremmo aiutare una traditrice? Un mostro. Un' assassina. - sono Malia, Kira e Lydia.
-di cosa parlate non ho mai ucciso nessuno e mai lo farò!-
-tu hai rovinato le nostre vite!- È Liam che quasi urla.
Un ruggito, vedo gli occhi del mio branco illuminarsi.

Quelli di Theo, Kira e Liam di giallo.

Quelli di Malia di azzurro.

Quelli di Lydia di un bianco-argento.

Quelli di Stiles di nero-argento molto lieve, quasi impercettibile.

E infine mi si parano davanti un paio di occhi rossi poi sento degli artigli tagliarmi la gola e i miei occhi, che prima si erano illuminati di viola, spegnersi.

Mia pov

Lo so che è solo un sogno ma sembra così reale, intanto Scott mi ha preso per mano per portarmi sulla moto.
Si gira per darmi il casco e mi lascia un bacio veloce sulle labbra e sento i brividi percorrermi tutto il corpo.
Credo che mia madre ci stia spiando dalla finestra.
Saliamo sulla moto e io mi stringo a lui come se non volessi più lasciarlo andare, penso a Theo e a come lui sia stato freddo con me per tutto questo tempo, che quello che provavo per lui non era nemmeno simile a quello che sento adesso.
Sento un senso di protezione.
"Come se tu potessi proteggerlo"
La voce nella mia testa mi vuole far impazzire!
"Che bello così andiamo a trovare la tua famiglia!"
Di cosa diamine parli!?!
"Non importa... Lo scoprirai..."
Ok.Basta.Ti odio.

-Hey... Mia siamo arrivati.- Scott quasi urla e mi distoglie dai miei pensieri.
-si, scusa stavo solo pensando-
"Bugiarda"
Beh in realtà tu sei un mio pensiero, quindi...
"Sei sicura che io sia solo un pensiero, la tua immaginazione."
Silenzio o finirò in manicomio!

-Quindi se noi prendiamo la derivata di x e bla, bla, bla...- questo è tutto quello che sto capendo di matematica, inutile, mi bocceranno!
-signorina Reeds! Presti un minimo di attenzione o almeno faccia finta!- il prof mi sta sbraitando contro.
Mi riprendo e guardo i miei appunti, non si capisce niente solo una serie mista di numeri e lettere, io e la matematica non andiamo d'accordo!

Corro nel corridoio verso l'armadietto della rossa, inciampando in qualcuno che mi prende la vita con le mani poco prima che la mia faccia tocchi terra.
-dove corri?- riconosco subito la voce di Theo. Mi continua a tenere per la vita e sento di non poter più mentirgli, non se lo merita.
-dobbiamo parlare, è importante-

-quindi tu per me non hai mai provato nulla?!?- Theo non l'ha presa bene, anzi.
-cosa dici, tu mi piacevi, ma io non ho mai detto di amarti! Non è colpa mia se non ti amo!-
-e di chi è la colpa mia?!?-
-non è di nessuno, semplicemente non siamo fatti per stare insieme.- dico con un tono più calmo, notando il colore brillante dei suoi occhi.
-ma perché, perché proprio ora, perché non lo hai capito prima- parla ormai sotto voce, sembra che parli più con se stesso che con me.
-non capisci che noi siamo perfetti insieme?!?- sta urlando, alcune volte mi fa quasi paura.
-Theo le combinazioni perfette sono rare in un mondo imperfetto.- e questa da dove mi è uscita?!? Da quando dico cose così poetiche?
-ma noi siamo perfetti! La prima chimera e la chimera originale!-
-di cosa diamine stai parlando? Né io né te siamo chimere!-
-il mio lato coyote non si nota molto, ma io sono stato il primo, né un fallimento ne un successo.- non lo capisco sta parlando con un tono quasi di sfida, come se mi sfidi a reagire.
-Allora ci hai mentito... Dalla prima volta che ti ho visto, mi hai detto solo bugie! Hai mai pensato a quante persone sono morte solo per colpa tua! E ti metti a dire che noi siamo perfetti.
Io sono normale,non sono un mostro come te...- mi girai di spalle, non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi.
-tu puoi definirti in tanti modi ma non normale- sentii un dolore acuto alla testa e poi buio.

~ Under the same sky ~ Scott McCall ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora