Story Manuscript

Busy streets and busy lives.

Roma, 12 Aprile

Martedì

Una canzone, parole dette in silenzio.

Leggere, risveglia tutto ogni volta. Sogni che tornano a galla. Problemi chiusi in un cassetto assieme alla mia anima, un bisogno di parlare e di ascoltare emozioni pure. 

Il mondo corre, lo fa da sempre. Veloce e disattento lascia andare la sua natura per rincorrere il dovere. Viviamo in un mondo sempre indaffarato. Non c'è più tempo per osservare, non c'è più tempo per guardarsi intorno.

"Ci sarà un tempo per voltarsi indietro, ma non è adesso."

Quando, allora? Quando è il momento giusto.

Quand'è il momento giusto per raccogliere i pezzi e capire dove rimetterli? Quando è il momento per guardarsi indietro e controllare se davvero i passi che abbiamo fatto ci hanno portati sulla terra ferma o se siamo ancora nel bel mezzo di una tempesta?

Lo so, non sarò mai me stessa, non sarò mai la stessa e non ne avrò mai bisogno. Ci svegliamo ogni giorno e siamo già una versione più nuova, più viva di noi stessi rispetto a ieri.

Senza renderci conto cambiamo. Le esperienze, i pensieri, le scelte. Tutto prima o poi rende diversi. Tutto ha conseguenze sul futuro. 

Quando il mondo ha smesso di essere un sorriso eterno sul nostro viso?

Quando è che le canzoni hanno preso ad avere significati profondi ed adulti anche dentro la nostra testa? Quand'è che abbiamo imparato cos'è sentirsi abbandonati davvero? Quando il significato di un amore perso, di un'amicizia chiusa ha scavato profonde ferite?

Teniamo persone nel cuore fintanto che queste non se ne vanno, no?

Nella mente, nei ricordi, nei sorrisi. La realtà ci soffia in volto. Potrei restare da sola con la mia testa.

Potrei restare nel silenzio ad ascoltare pensieri pericolosi e ricordi affilati. Porta male al mio autocontrollo, potrei mandare sforzi di mesi ed anni a puttane con davvero così poco.