CAPITOLO 15

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Le giornate trascorrono lentamente e non sembra per niente andare meglio. Marco non risponde da giorni. Non si è più fatto sentire da quando abbiamo litigato. Betta si è offerta più volte di chiedere a Matteo di parlargli, ma io non voglio che si intromettano. Non voglio che si faccia carico ancora una volta dei miei problemi. Ora lei è felice, ed è giusto così. Cerco di divertirmi e mostrarmi contenta per non darle ulteriore motivo di preoccuparsi. Non vomito più, gliel'ho promesso. Anche lui l'aveva fatto, mi aveva promesso che ci avrebbe provato. Ora dov'è? Non intendo comunque mollare. La vigilia di San Lorenzo Noemi si unisce a noi e la cosa mi distrae un po'. Sono circondata da persone che mi amano e che tengono a me. Io non sono sola. Le raccontiamo di Barcellona, degli altri, di come ci siamo legate. <Cazzo che invidia> esclama quando Betta finisce di narrare le nostre avventure <Avrei voluto esserci!> vuole sapere qualcosa di più su Marco e Matteo ma io non ho voglia di riportare tutto a galla. Farebbe solo più male. Ammettere di essere stata felice in un momento in cui non so più se potrò rivivere lo stesso tipo di felicità. Betta cerca di sviare portando il discorso su cosa fare domani sera <è la notte di San Lorenzo, bisogna uscire a divertirsi!> lei accetta e io cerco di non pensare al fatto che gli altri saranno sulla spiaggia a festeggiare <Che ne dite di andare a ballare?> propone Noemi <Ci sta! Ludo?> sono silenziosa e non voglio contagiarle con il mio umore negativo <Per me è okay> sorrido fingendomi contenta e Betta mi guarda fiera. Sa benissimo che sto mentendo, ma è meglio così.

Subito dopo cena usciamo dirigendoci verso il centro storico. Camminiamo tra le vie della città parlando del più e del meno. Ci fermiamo di fronte ad un bar e decidiamo di sederci e bere qualcosa. Non ordino il solito gin lemon, ma un Malibu e ananas. Betta mi sorride fiera. Se cerco di staccarmi da ciò che mi tiene aggrappata a lui forse starò meglio. In quel momento ricevo un sms di Lorenzo

Ciao ragazze, non ci siamo più sentiti! Siete ancora da queste parti? Vi va di incontrarci un giorno di questi?

Faccio una smorfia e passo il telefono a Betta <Guarda chi mi ha scritto?> lei scoppia a ridere mentre legge il messaggio < Chi è Lorenzo?> domanda Noe. Betta le racconta di quando li abbiamo incontrati e di quanto in fretta li abbiamo seminati <Credevo che avrebbero lasciato perdere, e invece eccoli qui> commenta divertita. Blocco il telefono senza rispondere <Il tuo Marco lo sa di questo Lorenzo?> mi canzona lei. Quelle parole mi colpiscono dritte in mezzo al petto. Cerco di mantenere la calma e le rispondo <Non è il mio Marco, e no, non lo sa> noto il suo sguardo di disappunto <Non c'è niente da sapere> aggiungo <Neanche io ho detto a Matte di Davide> Betta si intromette cercando di riportare la pace fra di noi <Nonostante la sua corte e le sue numerose avance> scoppiamo tutte tre a ridere lasciando cadere il discorso. Il mio Marco. Cosa starà facendo ora? <Vi spiace se faccio una chiamata?> dico alzandomi e puntando l'uscita. Colgo i loro sguardi interrogativi e le rassicuro <Chiamo solo Leo> alzo le mani in segno di tregua e Betta mi fa cenno di uscire <Salutamelo!> esclama poco prima che io esca.

Scorro i nomi in rubrica e una volta trovato il suo premo la cornetta verde. Sono appena le undici e so che non è ancora fuori con gli altri. Ci sentiamo quasi ogni giorno e ormai conosco alla perfezione i suoi spostamenti e i relativi orari. Parliamo di tutto, tranne che di Lui. È un vero amico, e riesce sempre a tirarmi su. Mi impedisce di affondare sotto il peso delle mie paure. Puntuale come un orologio risponde al secondo squillo <Piccola Ludo> ormai mi chiamo tutti così, anche Luca e Matteo, e la cosa non mi dispiace <Ehi Leo, disturbo?> soffoca una risata e so che sta scuotendo la testa <No scema, non lo fai mai. Dove sei di bello?> gli dico di Betta e Noemi e del bar <Tu invece? Stai andando da Marta?> visto che domani festeggeranno tutti insieme in spiaggia mi aveva detto che si sarebbero visti stasera <Emh, a dire il vero c'è stato un cambio di programma. Sto raggiungendo gli altri per organizzare la serata> è impacciato e so che è colpa mia. Non vuole toccare un argomento delicato <Ah okay, tranquillo. Qualche problema?> in fondo è un discorso che li coinvolge tutti e so di poterlo affrontare <Ma no, i soliti casini. Quanto alcool comprare, quando trovarsi, informare tutti> ride e io cerco di fare lo stesso <Mi raccomando vomitate di brutto> lo canzono. Luca mi ha raccontato alcuni episodi dell'anno precedente, davvero da film. <No speriamo di no dai!> sento delle voci in sottofondo anche se non le distinguo <Chi è?> sposta il telefono in modo da non farsi sentire e poi torna a parlarmi <C'è Luca qua, te lo passo ok?> avevo già smesso di respirare temendo fosse Marco, così riprendo a farlo <Certo va bene!> qualcuno dall'altra parte esclama <Ah Ludo! Come stai?> la sua è un'allegria contagiosa e io scoppio a ridere senza un motivo <Me la cavo, e tu? Ti stai allenando per battermi?> ride ancora più forte <Smettila di sfidarmi, sappiamo entrambi che non ho possibilità> mi ritornano alla mente le nostre corse e sento una fitta allo stomaco <L'altra stronza dov'è?> domanda divertito. Mi volto per cercare lo sguardo di Betta ma da fuori non la vedo <è in un bar al momento, al massimo ti faccio richiamare più tardi> <Tranquilla, nessun problema! Ci siamo sentiti già oggi> so che, come me e Leo, anche loro messaggiano molto. Mi racconta come passa le sue giornate, del fatto che deve studiare e che non ha voglia <Piantala e vedi di impegnarti! Che quest'anno vi laureate eh> aggiungo <Laurearsi? Non devi dirlo!> scoppia di nuovo a ridere e mi ripassa Leo <Siamo quasi arrivati al locale, vuoi che ti passi qualcun altro?> so che si riferisce a Marco, ma non so se lui vuole sentirmi, e in ogni caso non saprei cosa dirgli.
Cosa si può dire a qualcuno che ti ha salvato e che ora ti sta rimandando a fondo?

<Mmm no> la sua voce si abbassa <Sicura? È qui a qualche passo da me> cerco di aggrapparmi a quell'immagine, posso quasi vederlo. Vorrei chiedergli se indossa una camicia oppure una delle sue solite canotte. Vorrei chiedergli se sta sorridendo, se ha quell'adorabile fossetta, se ha già cominciato a bere. <Sicura> ribatto prima di cedere <Okay, allora ci sentiamo domani?> non pronuncia il mio nome per non attirare l'attenzione <Va bene, saluta ancora Luca> poco prima che riattacchi sento la sua voce <Chi è al telefono?> chiudo io la chiamata per evitare di sentire altro. Mi era mancata la sua voce. Dicono che sia la prima cosa che si dimentica quando si è lontani. Mi chiedo se riuscirò mai a cancellarlo del tutto. Mi sembra di averlo impresso nella pelle, proprio come il mio tatuaggio. Mi guardo il polso mentre rientro e raggiungo le altre. Poco prima di sedermi ricevo un messaggio, è sempre Leo

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