Capitolo 5

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Più i minuti passavano più l'agitazione in Harry aumentava. Louis lo sarebbe passato a prendere in meno di un'ora e lui era ancora in boxer, in piedi davanti all'armadio, mentre esaminava attentamente tutti i capi al suo interno per decidere cosa fosse più adatto indossare.
Si passò nervosamente la mano tra i capelli e si girò di scatto quando sentì la porta aprirsi per poi richiudersi violentemente, sbattendo.
"HARRY EDWARD STYLES" sbraitò la ragazza entrando nella stanza come una furia.
"Gemma, sono abbastanza impegnato. Ti dispiacerebbe lasciarmi solo?" Chiese seccato il minore.
"Oh no fratellino, io non esco di qui! TU HAI UN APPUNTAMENTO?! Anzi rettifico: TU HAI UN APPUNTAMENTO E IO L'HO DOVUTO SAPERE DA NIALL?!" Urlò.
"Allora, come si chiama il fortunato?" Continuò Gemma, questa volta più calma.
"Louis"
"É bello?"
"Terribilmente bello"
"Okay scricciolo ora ti trovo qualcosa io da mettere" disse dirigendosi verso il guardaroba e cominciando ad ispezionarlo. Ne tirò fuori un paio di jeans neri, terribilmente stretti ed una camicia con una fantasia etnica.
Indossò i pantaloni e la camicia, arrotolandone le maniche e lasciando sbottonati i primi tre bottoni; poi tirò indietro i capelli con una coroncina di piccoli fiori gialli. Si infilò i suoi amati stivaletti e corse giù per le scale non appena sentì il campanello suonare.
"Ciao" disse Harry.
"Ciao Harry, sei davvero bellissimo" rispose Louis, facendo diventare scarlatte le sue guance.
"G-grazie, a-anche tu lo sei" gli disse un po' impacciato con le guance in fiamme.
"Andiamo?"
Harry annuì e seguì il liscio fuori di casa. Arrossì ancora di più quando Louis gli aprì lo sportello dell'auto per farlo entrare, da vero gentiluomo.

"Allora, dove stiamo andando?" Chiese esitante Harry dopo alcuni attimi di silenzio.
"É una sorpresa"
"Dai ti prego dimmelo" piagnucolò.
"La mia bocca é sigillata, lo scoprirai solo quando saremo arrivati ma sono sicuro che ti piacerà" disse Louis sorridendo, guardando di sfuggita Harry mentre sul suo viso si dipingeva un broncio adorabile.
"Visto che il viaggio sarà abbastanza lungo, dimmi qualcosa di te"
"Non sono molto interessante"
"Oh io scommetto che lo sei" disse ammiccando.
"Sono nato ad Holmes Chapel ma mi sono trasferito a Londra quando avevo quattro anni e adesso vivo qui con mia madre e con mia sorella maggiore, Gemma"
"E tuo padre?"
"Se ne é andato via qualche anno fa" disse mentre i suoi occhi si facevano leggermente lucidi. "E invece la tua famiglia?" Continuò.
"Non ho voglia di parlarne" Gli rispose facendogli capire di non sentirsi a suo agio con l'argomento famiglia. Infatti cambiarono prontamente argomento. Durante il resto del tragitto chiacchierarono del più e del meno, scoprendo molte cose l'uno dell'altra. Ad esempio Harry scoprì che Louis amava la musica punk-rock ma che aveva una passione per le band come i The Script e i The Fray, che anche lui adorava. Scoprirono, nonostante le apparenze, di avere più cose in comune di quanto pensassero.

"Oddio mi hai portato al luna park!" Disse esultante come un bambino Harry.
"Immaginavo ti sarebbe piaciuto" gli rispose sorridendogli Louis.
"Dai andiamo per di là" disse indicando uno stand che recitava la scritta 'casa degli orrori'.
"Oh no, io li non ci entro"
"Oh sì che ci entrerai, non preoccuparti é tutto finto"
"E-e se fa paura?"
"Non devi avere paura finché ci sono io" disse mettendogli una mano alla base della schiena, spingendolo leggermente per invitarlo ad entrare.

"Vedi ti avevo detto che non avresti avuto paura" disse ridendo guardando Harry che, a differenza sua, era pallido ed aveva un'espressione atterrita.
"Ma faceva paura! Hai visto lo zombie? Ha provato ad avvicinarsi!" Sputò il riccio.
"Hazza era solo un manichino" disse Louis per poi scoppiare a ridere, facendo vergognare Harry per quello che aveva appena detto.
"Dai vieni, ora mi faccio perdonare" disse il liscio indicando uno stand dove un uomo stava facendo lo zucchero filato.
"Lo zucchero filato!" Gridò il minore come un bambino.
Louis sorrise alla sua reazione e si offrì di comprarglielo. Dopo aver pagato l'uomo dietro al bancone porse il batuffolo al riccio. Appena vide quella dolce nuvola gli si illuminarono gli occhi. Louis definì quella scena come la cosa più adorabile che avesse visto.
"Grazie, era da una vita che non lo mangiavo" disse Harry inumidendosi le labbra per poi staccare un pezzo di zucchero e metterlo in bocca.
Louis smise subito di ascoltare il discorso del riccio e si concentrò totalmente sulla sua bocca, oscenamente rossa e umida di saliva mentre avvolgeva con quelle labbra carnose un pezzo di zucchero per poi farlo entrare con la lingua.
Una serie di immagini assolutamente poco caste si susseguirono nella mente del liscio ma le scacciò subito appena Harry parlò, riprendendo la sua attenzione.
"Lou?" Disse il minore avendo notato l'espressione persa e spaesata dell'altro.
"Cosa? Oh scusami, mi ero distratto un secondo. Che ne dici di andare la?" Disse indicando la ruota panoramica.
"C-certo" balbettò Harry.

Più la ruota si alzava e più Harry respirava pesantemente, sempre più affannosamente.
"Harry va tutto bene?" Chiese Louis preoccupato. Harry negò con la testa.
"S-soffro di v-vertigini" articolò mentre cercava invano di regolarizzare il suo respiro.
"E perché non me lo hai detto prima di salire?!" Disse Louis, alzando la voce.
"N-non volevo sembrarti s-stupido" rispose imbarazzato.
"Oh Harry non potrei mai pensarlo" disse addolcendo il tono, intenerito.
Il maggiore prese il volto del riccio tra le mani e cominciò ad accarezzargli il viso con i pollici.
"Forza piccolo, respira con me. Lentamente. Va tutto bene non ti succederà niente, ci sono io con te" gli disse guardandolo negli occhi smeraldini.
Pian piano il respiro di Harry cominciava a rallentare ed a regolarizzarsi, mentre Louis continuava ad accarezzarlo.
"G-grazie" disse mentre la ruota di riabbassava

"Guarda quello!" Urlò Harry indicando il peluche di un orso, appoggiato sul ripiano di uno stand.
"Ti piace?" Gli sorrise Louis.
"Si, é adorabile e sembra tremendamente morbido"
Mai adorabile quanto te pensò il liscio subito dopo.
"Allora andiamo a prenderlo"
"Non devi farlo per forza"
"Ma lo voglio fare, per te" rispose.
"Come si fa a vincere quell'orso?" Chiese.
"Devi lanciare la pallina e buttare giù tutte le bottiglie" gli rispose il tipo dietro al bancone.
Louis gli porse i soldi e l'altro gli diede in mano le palline.
Prese la mira e colpì tutti i bersagli facendo cadere le bottiglie.
L'uomo con un'aria annoiata porse il peluche a Louis, che lo diede ad Harry facendo un inchino.
"Per te" disse porgendogli l'orsetto e facendo arrossisce furiosamente il minore.
"G-grazie Lou" balbettò mentre cercava di far rallentare il suo cuore che pareva impazzito.
"Si é fatto tardi, forse é meglio andare"
Si avviarono verso la macchina, entrambi con il cuore che batteva un po' più velocemente del solito.
Quando arrivarono sul vialetto davanti a casa di Harry, il liscio fu il primo a parlare.
"É stato bello, mi sono divertito"
"Si anche io, grazie Lou. Grazie veramente" disse, poi si spinse un po' più avanti verso il sedile di Louis e gli lasciò un leggero bacio sulla guancia. Poi scese dall'auto sorridendo e con le guance arrossate.
Louis gli sorrise di rimando e si portò istintivamente una mano a sfiorare il punto in cui si erano posare le labbra del riccio.






Hey hey hey belle personcine
Spero che il capitolo vi piaccia, grazie a tutti quelli che stanno votando e commentando (ma anche a quelli che stanno solo leggendo)
Grazie anche a tomlinsonslaugh per la bellissima copertina che mi ha fatto

Byeeee

For your eyes only - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora