Capitolo 3

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Quando i miei genitori e la zia uscirono mi avviai verso le valigie di Liam e ne presi una mentre lui prendeva le altre due. Salimmo le scale e gli mostrai la sua stanza. Spalancò la bocca e gli occhi. Io cominciai a ridere sotto i baffi. Quando si ricompose cominciò a sistemare le sue cose mentre io rimasi sulla porta ad osservarlo. Era davvero bello. I capelli color nocciola incorniciavano il suo viso. Gli occhi color verde risaltavano grazie alla sua pelle abbronzata. Era un po' più alto di me, circa venti centimetri. Il suo fisico era slanciato e atletico e mi svegliai da quello stato solo sentendo la sua risata.
" Tesoro non sbavare "
Sgranai gli occhi e mi tinsi di rosso. La zia si era sbagliata e anche io: era un montato. Alzai gli occhi al cielo e prendendo a calci il mio orgoglio gli parlai
" Vuoi una mano? "
Lui annuì e mi indicò la valigia rossa sopra il letto. Mi avvicinai e la aprii. Cominciai a piegare tutti i vestiti che erano stati buttati dentro alla cazzo. Decine di magliette e felpe da piegare e mettere in armadio. Passai l'intera mattinata a mettere in ordine le cose di Liam. Non parlammo molto e c'era un certo imbarazzo. La mia famiglia non si decideva a tornare così presi coraggio e cominciai a parlare con lui
" Allora raccontami qualcosa di te"
Alzò un momento lo sguardo
" Mi chiamo Liam e ho 17 anni a te basta sapere questo. Tocca a te "
Sbuffai infastidita da quella risposta e a mia volta mi presentai
"Mi chiamo Isabelle e vengo da un paesino lontano. Ho 16 anni e... non so nemmeno perché sto parlando con te, non mi stai minimamente calcolando"
Ero davvero infastidita dal suo comportamento. Era maleducato e menefreghista. Sembrava che tutto il mondo fosse sulle sue spalle e allo stesso tempo che quel mondo fosse di sua proprietà. Guardai fuori dalla finestra e mi incantai guardando il cielo. Persa nei miei pensieri non sentii Liam che mi stava chiamando così fu costretto ad alzarsi e a venirmi a picchiettare sulla spalla. Mi voltai di scatto spaventata e colta di sorpresa. Lui scoppiò a ridere per la mia reazione e devo ammettere che sentire la sua risata era molto meglio che sentire la sua voce. Era allegra, una di quelle risate che ti mettono voglia di ridere, che erano contagiose. Sorrisi e seguii con lo sguardo la mano di Liam che indicava la porta del bagno
" quella dove porta? " mi chiese con le lacrime agli occhi. Gli feci cenno di seguirmi e aprii la porta.
" Al nostro bagno" risposi con naturalezza
" Nostro?" Disse lui senza parole
" Esattamente. Nostro. Se attraversi quella porta arrivi alla mia camera quindi se devi andare in bagno devi chiudere la mia porta e anche la tua se vuoi, come io chiuderò la tua." Spiegai e notai con mia sorpresa che mi stava ascoltando. Dopo aver finito quel discorso eterno tornai in camera sua e finii di sistemare mentre lui stava comodo sul letto. Verso le 12 era tutto perfetto, camera sistemata e pranzo che ci aspettava giù. Scendemmo e per l'occasione speciale il cuoco di zia aveva preparato del sushi. Feci una faccia schifata e alzando lo sguardo vidi che anche lui non stava toccando il cielo con il dito quandi senza perdere tempo mi alzai e ordinai una pizza. Il cuoco ormai andato via non avrebbe mai saputo che quel sushi sarebbe stavo messo in frigorifero o peggio ancora finito nell'umido. Anche lui felice per la pizza mi propose di guardare un film per accorciare l' attesa. Accettai e gli lasciai scegliere il film. Mentre lui decideva io mi distesi sul divano in pelle nera della zia. Quando vidi la sua mano afferrare la custodia di un DVD mi incuriosii e cercai di sbirciare il titolo del film. Non riuscii a leggerlo così pazientamente mi rimisi composta sul divano e aspettai. Lui venne vicino a me e partì il film. Non conoscevo quel film, ma lui sembrava davvero entusiasta di aver trovato quel Dvd nella scorta di zia. Così silenziosamente lo guardai e la storia mi coinvolgeva sempre di più. La pizza era arrivata, ma avevo spedito Liam a prendere la pizza sulla porta. Divorai la pizza davanti allo schermo e verso la fine del film cominciai a sentire gli occhi pesanti e alla fine nero. Mi risvegliò il rumore della serratura, non sapevo quanto tempo fosse passato. Ero appoggiata la spalla di Liam che dormiva tranquillamente. Lo scossi velocemente e si risvegliò. Appena in tempo per non farci beccare dalla zia che era entrata in soggiorno. Sarebbe stato imbarazzante. Feci un sorriso stanco e mi avviai di sopra senza cena ero davvero stanca, volevo solo rimettermi a dormire. Tanto ora non eravamo più soli in casa, adesso avrebbe conosciuto il resto della famiglia.
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Ciao a tutti
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto
Se comincia a interessarvi la storia mi piacerebbe molto che voi me lo dimostraste in qualche modo
Magari con un commento
Grazie di aver letto questi capitoli
Didizzy02

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