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Luglio 2007

Maturità superata con ottantacinque centesimi, posso ritenermi soddisfatta, come le mie amiche d'altronde: Cry settantanove centesimi e Tiziana novantadue centesimi, sempre la solita secchiona.

Come meta della vacanza per la maturità abbiamo scelto Parigi...per i negozi ovviamente.

Siamo appena atterrate e stiamo prendendo un taxi per andare in albergo, hotel a cinque stelle, più precisamente: Hotel Champs Elyses Plaza. E' veramente bellissimo, la nostra stanza è bianca e oro.

Pian piano mi sto riprendendo, non ho più sentito Chris tranne per qualche telefonata breve e imbarazzante.

Quando penso al fatto che gli ho dato tutto e lui non mi ha restituito nulla...non voglio più avere a che fare con l'interno genere maschile.

Appena sistemate decidiamo di uscire. Prima tappa Hermes...ovviamente vogliamo vedere la Birkin bag anche se non possiamo comprarla, così per consolarci acquistiamo un foulard ciascuno.

Al ritorno in albergo usiamo l'idromassaggio e ordiamo la cena in camera.

Suona il campanello «Sofy vai ad aprire tu?», grida Cry dal bagno, apro la porta sicura che sia il servizio in camera ed invece è un fattorino con una grossa scatola arancio fra le mani.

«E' la signorina Sofia?»

«Si», dico esitante.

«Questo è per lei», mi passa il pacco, firmo la ricevuta e va via.

Lo porto in salotto e mi siedo sul divano, tiro il fiocco che si scioglie subito, alzo il coperchio e dentro c'è esattamente ciò che mi aspettavo: una Birkin color crema proprio come l'ho vista oggi in negozio. Mi trovo a rimirarla per diversi minuti senza parole.

«Oh cazzo», fa Titti, «è lui vero?»

«Credo».

«Senti sta diventando uno stalker».

«Aspetta fammi vedere se c'è un biglietto», fra gli strati di velina...eccolo.

                                                   Tanti auguri per il diploma.

                                                                 Christopher.

«E lui, questo vuol dire che è qui».

«E tu non vuoi vederlo vero?», chiede Titti.

«No, certo che no, però mi ha spiazzato».

«Come sempre», dice Cry entrando in salotto, «ma giuro che io non centro nulla, non ha chiamato me, forse è per puro caso che si trova qui».

«Che dite devo chiamarlo?»

«Vediamo che dice, no?, e poi così lo ringrazi, questa borsa è fantastica», interviene Cry sedendosi sulla poltrona davanti a me.

«Ok», digito il numero, metto il vivavoce e appoggio il telefono sul tavolinetto da the.

Dopo due lunghissimi squilli....«Pronto?»

«Ciao Chris».

«Sofia, come stai?»

«Bene grazie, tu?»

«Me la cavo, come trovi Parigi?»

«Sempre diretto è...bellissima comunque, grazie della borsa è bellissima e non dovevi, è esattamente quella che volevo».

Gocce di Magia #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora