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Tanta è la felicità che la mia pelle sembra risplendere. Mi guardo nello specchio truccandomi nel vano tentativo di togliermi questo stupido sorriso dalla faccia, ma niente è inutile.

Corro in camera allo squillo del mio telefono mentre Chris sta indossando una polo celeste e mi guarda sognante..."Green non guardarmi così altrimenti perderemo l'aereo...un momento l'aereo è tuo indi partiamo appena finisco di giocare con te"...E poi mi ricordo che il telefono sta ancora squillando.

«Pronto?».

«Sofia tutto bene? Ma che fine hai fatto? Tua madre è preoccupatissima», tuona arrabbiato il mio adorabile papà.

«Tutto bene papà, scusatemi, mi è passato di mente», dico esitante.

«Che c'è Sofia? Devi dirmi qualcosa?»

"Cazzo è assurdo".

«No papà davvero, non essere paranoico», dico spostandomi nell'altra stanza per avere privacy, ma tanto sentirà quello che dico.

«Principessa non prendermi per il culo, non sono paranoico. Sono tuo padre: percepisco il tuo cattivo umore prima che lo capisca tu stessa».

Taccio e sospiro. «Allora prometti di non incazzarti?»

«Dimmi Sofia».

«Ho incontrato Chris qui a Miami», trattengo il respiro.

«Credevo davvero di essermelo tolto dai coglioni...ma sono stato un idiota...lui è troppo intelligente per farsi scappare una come te».

«Papà!»

«Che c'è?!»

«Ti prego. Ci sono tante cose che non sai, ma sai che non sono stupida, che dall'epoca sono cresciuta e che non mi faccio prendere in giro da nessuno...nemmeno da te», ridacchio.

«Si lady d'acciaio, lo so bene. Nonostante sei l'unica donna in cantiere, quando passi tu tutti tremano», ora è lui a ridere.

«E fanno bene...se vogliono ricevere lo stipendio a fine mese»...«comunque papà torno il tre Maggio, mi riporta lui a casa e ti prego di andarci piano, prometto di spiegarti. Ok?»

«Si, per ora mi fido : ultimamente il tuo metro di valutazione è migliore del mio».

«Io te lo dico che stai diventando vecchio e devi cedere il comando».

«Aaaaaa ragazzina, il comando l'ho già ceduto da un po', proprio a te, mi sta bene non prendere decisioni. Tu parli e io eseguo, è quello che vado cercando».

«No è, questa responsabilità davvero non la voglio».

«Devi prendertela, prima o poi».

«Facciamo poi...ora devo andare. Ci vediamo fra qualche giorno».

«Ciao Principessa e stai attenta».

Sto ancora sorridendo quando alzo gli occhi e vedo Chris in punta alla porta.

«Non è mai cambiato il rapporto con tuo padre vero?».

«No, mai. Lo sai quanto è importante per me».

«Si, lo so. Poi da quando lavori in cantiere sarà ancora più forte».

«Decisamente».

«Sono geloso», fa il broncio.

«Ma smettila»...e gli tiro un cuscino del divano in faccia.


Scendiamo tutti dal jet ed io continuo a lanciare occhiatacce a Titti: voglio ancora torturarla per un po'. Ma la realtà è ben diversa: dovrei ringraziarla perché con la sua bravata ha reso tutto più facile.

Gocce di Magia #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora