Chapter 3

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Buongiorno ragazze! Scusatemi il ritardo, ma questa settimana ho avuto un pieno di verifiche, ormai la fine si sta avvicinando!
Come  nel capitolo precedente, ci sarà un brevissimo flashback a inizio capitolo.
Buona lettura!
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"Sai dove è il Burger king?" mi chiese una ragazza dietro di me con la camicia rossa e blu a quadri. Aveva il viso serio, capelli legati in una codina nera, sguardo attento. 

"Si, è proprio là sopra." lo indicai con un dito. 

Nonostante non fossi mai stata al Globo, a Busnago, mi ero studiata la notte prima la mappa del centro commerciale, non volevo assolutamente sbagliare, quel giorno, per trovare il palco che mi avrebbe permesso di vedere i miei idoli per le prima volta in vita mia.

Lei sorrise, poi scoppiò a ridere con tutte le sue amiche. 

"Come ti chiami?" chiesi io.

"Sono Alice" rispose lei.

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Le mie gambe si mossero da sole. Nonostante mi sentissi bagnata sotto i vestiti, un po' sgualcita e sinceramente non pronta a questo momento, non attesi un attimo. Corsi più forte che potevo e saltai letteralmente in braccio ad Alex. 

Finalmente.

Dopo ben due firma copie in cui non avevo potuto abbracciarlo, ora ero al sicuro fra le sue braccia.

Finalmente ho potuto abbracciarlo in piena libertà, senza che nessuna guardia mi portasse lontana da lui. 

Aveva un odore particolarmente buono, i suoi muscoli tesi erano forti, più di quanto mi aspettassi. Tenevo la mia testa sulla sua spalla, mi sentivo così bene ma soprattutto così gioiosa. Non lo ero da così tanto tempo.

Alessio non se lo sarebbe mai aspettato un abbraccio del genere, infatti sentivo il suo cuore battere forte e lo sguardo di Genn divertito su di me. 

Quando lo lasciai andare e ritornai a terra, mi sentii tremendamente bassa rispetto a lui.
I suoi occhi scuri mi sorridevano, ne rimasi quasi estasiata.
Dopo qualche secondo decisi di voltare il viso, e vidi Genn a braccia aperte. 

Lo abbracciai, ma senza saltargli praticamente in braccio come invece avevo fatto con Alex.
Tutto ciò senza dire nulla. Non c'era bisogno di parole. 

"Non si era capito che sono una vostra fan vero? " dissi sorridendo. 

Alex scoppiò a ridere, e Genn rispose: " No, per niente. Ma non sei una giornalista tu?" 

Lo guardai, e sorrisi misteriosa. Mi sedetti, accavallai le gambe e mi tirai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Sedetevi." gli risposi soltanto. 

Loro eseguirono divertiti l'ordine, chiedendosi probabilmente che strana giornalista io sia.
Presi la penna fra due dita, e li guardai di sottecchi, prima l'uno, poi l'altro. 

"Ho qualche domanda per voi, ma non sono le convenzionali domande." 

"Per quale giornale scrivi?" mi chiese Alex. 

"Oh, per nessun giornale. Le domande le chiedo semplicemente per me." 

E Genn: "Per cui non sei una giornalista??" 

Feci una smorfia, e sorrisi. "No, era solo una scusa per poter passare. E per conoscervi. Ma le domande le ho davvero." 

Loro sorrisero, probabilmente non se lo aspettavano proprio. Abbassai lo sguardo sul taccuino, avvicinai la penna alle labbra.

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