Chapter 9

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Stavolta, niente flashback.
Da questo capitolo in poi non saranno spesso presenti, e vi avviserò quando ci saranno, anche se ormai, avrete capito che i flashback sono in corsivo :)
Buona lettura.

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Alessandria.

Sentivo il cuore svuotato allontanandomi da Torino. 

Quella città ha qualcosa di magico, che lascia uno strascico appena mi allontano, mi lascia una nuova immagine nel cuore, un nuovo ricordo che sarebbe rimasto per sempre, stampato con l'inchiostro dentro di me.
E stavolta quel ricordo era Alex e la Mole Antonelliana.

Eravamo su un autobus, e io pensavo, come sempre.

Pensavo a come la mia vita stesse migliorando improvvisamente, anche se rimanevo troppo stressata, troppo piena di problemi. 

E tanto per deprimermi ancora un po', pensavo. 

Pensavo a come venivo considerata una sfigata, una ragazza con amiche sconosciute, una ragazza che se solo si fosse impegnata un po' di più poteva anche essere bella. Ma a me non interessava più ora, di quel che potevano pensare gli altri. Adesso ero convinta di poter vivere la vita che volevo, anche se faticosa, ma soddisfacente. Avevo trovato ciò che desideravo veramente. Ma forse avrei voluto ancora qualcosa, la mia anima era ancora assetata di riscatto.

Anche se il mio lavoro è bello e complicato nello stesso tempo, sono pur sempre affiancata dai migliori tecnici e collaboratori che potessero esistere che mi aiutavano. E dai ragazzi. 

Poi pensai ad Alice, e sorrisi.

Lei mi faceva sempre ritornare il sorriso, qualsiasi cosa buia stessi pensando.

"A cosa stai pensando?" chiese Genn curioso.

Sorrisi beffarda: "Prova ad indovinare." 

Lui sorrise, scaltro.

"Pensavi a quanto ti manca la tua prof di inglese." 

Lo guardai male, e gli feci il medio.

Alex rise, e disse: "Pensavi ad Alice vero?" 

"Si Alex, sei davvero troppo telepatico."

Lui prese il posto di Genn al mio fianco, e mi prese per mano. 

Eravamo 3 amici molto affiatati. Presi il mio solito taccuino e guardai la scaletta del programma dei prossimi giorni.

Ormai facevo quasi da "mamma" ai ragazzi, dovevo sempre ricordargli cosa dovevano fare o non fare, tutte le loro chiamate per lavoro arrivavano a me, ed inoltre, era molto difficile riuscire a conciliare lavoro e studio. 

Dopo la data di Milano sarei rientrata a scuola per due settimane, e poi ci sarebbe stato il concerto a Venezia. Ero molto nervosa, perché stavo preparando una grande sorpresa per Alex e Genn.

Finii il viaggio dormendo sulla spalla di Alessio, certe volte ci davamo il cambio, lui dormiva sulla mia spalla e io guardavo fuori dal finestrino. 

Genn ci aveva fatto qualche snap mentre dormivamo (come al solito).

Arrivammo all'hotel, eravamo distrutti. 

Come sempre, il concerto stavolta nello stadio andò benone. Ci furono solo qualche disordine di sicurezza e un problema di microfono, ma che il pubblico non notò (la sfiga degli Urban era rimasta dopo XFactor). 

Dopo il concerto, ormai le due di notte, avevamo solo voglia di andarci a divertire un po'. Andammo in un locale notturno, chiamato My space Disco Pub, per bere un po' e non pensare ai nostri problemi.

The choice. ||UrbanStrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora