Buon pomeriggio a tutti lettori e lettrici!
Mi scuso per l'assenza fin da subito, ma ho cambiato cellulare e ho avuto tantissimi problemi e continuo ad averli, perchè sono abbastanza idiota e non ricordo la password di wattpad e sto cercando in tutti i modi di cambiarla senza successo. E anche usare il computer è abbastanza difficile per me.Ma bando alle ciance, vi lascio al capitolo, uno dei più lunghi che io abbia mai scritto (vi avviso fin da subito) e forse anche quello che finalmente spiega cosa c'è di così misterioso dietro alla nostra protagonista.
Buona lettura.
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Una lunga escursione.
Ecco cosa avevano progettato quegli stupidi degli amici dei ragazzi. Io odiavo camminare, tanto quando Genn odia studiare. Però era troppo interessante, la mia prima volta su un vulcano, il Vesuvio.
La giornata era bollente, e finalmente vidi che Genn indossava dei pantaloni più corti del solito.
Fischiettai maliziosa: "Wow, che gambine Genn"
Antonio rise, prendendolo a gomitate. Quindi lui rispose: "Wow, i tuoi capelli sono uno schianto Dafne"
Leo scoppiò a ridere, dandomi gomitate. Avevo tutti i capelli appiccicati in fronte e sul collo, in un groviglio arruffato. Feci uno sguardo di puro gelo a Genn, che lo ricambiò con un sorrisetto da bimbo cattivo. Poi sorrisi.
"Cos'è, è una sfida per caso?"
Naturalmente, andammo avanti così per ore.
Alex faceva il responsabile, ci guidava durante la lunga camminata. Io avevo preparato il pranzo al sacco, molto ricco e sostanzioso, ma naturalmente non lo trasportavo io, ne avevo cucinato così tanto che pesava davvero troppo.
Ci vuole un enorme pranzo per sostentare dei bovini fatti uomini. Io invece portavo sulle mie spalle litri e litri di acqua, ma ancora più importante, avevo preso tanti mini ventilatori portatili, di quelli che ti vendono i venditori ambulanti in spiaggia.
Ci fermammo a metà percorso verso mezzogiorno per riposarci, il pranzo era fantastico. Brezza e sole che scottava come non mai.
"Dafne, diventi ogni giorno che passa sempre più abbronzata" disse Alex, sorridendomi.
"Grazie Alex, mai stata così scura in vita mia. Qui è bellissimo, giuro."
Poi, quegli idioti, passarono in rassegna la mia risposta prendendomi in giro.
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Alex per farci rimanere allegri con la seconda parte della camminata faceva battute su battute assolutamente squallide, dove solo io ridevo, ma soprattutto per via delle facce che faceva Genn.
Arrivammo in cima, era incredibile. Il vulcano era qualcosa di indescrivibile.
La vista era mozzafiato.
Ovviamente, iniziarono a fare tantissime foto e snaps.
Ci fermammo lì mezz'oretta, poi arrivò Bruno con la sua auto dicendo: "Avete chiamato un taxi per caso?"
Io urlai: "Che cosa?!?!? Mi avete portato quassù a piedi per poi tornare giù in auto?!? Oddio non è possibile" i ragazzi scoppiarono a ridere.
Alla fine, fu una giornata davvero indimenticabile.
Ma più indimenticabile fu la sera, quando Genn mi prese da parte e mi disse che fuori c'era Pasquale, suo padre, che ci aspettava in auto, per portarmi di nuovo sul Vesuvio.
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The choice. ||UrbanStrangers
FanficLei, una giovane donna con l'anima nera. Lei, una ragazza con una forza da leonessa. Lei, una persona astuta come una volpe, ma debole come un passerotto. Lei, un pezzo di ghiaccio, solo da scongelare. Lei, un libro pieno di linee nere, che coprono...