6 capitolo❤️

108 8 0
                                    

20-04-2016
"Oi" mi arriva questo tuo messaggio e io ti rispondo allo stesso modo.
"Non ti amo più come prima ci tenevo di più ,ora no te lo volevo dire dopo la gita per non rovinartela ma non posso passare per quello che prende per il culo la gente non mi va.." Subito dopo mi arriva quest'altro.
Non ci capivo più niente. Sapevo solo che ora ero sola. Sola in mezzo a tante persone. Io avevo paura che tu non mi guardassi più in faccia. Come la volta precedente. Che saremo stati in competizione e non ci fossimo più parlati. Ma tu mi hai promesso il contrario.
Stavo troppo male. Il mio migliore amico, Teo, mi chiese di scendere e di spiegargli tutto e io lo feci. Piangevo. Mancava troppo. Ed era passato poco tempo. Pensavo solo a tutte le tue promesse, ai bei momenti passati insieme. E ce ne sono stati tanti...
E ora con chi andró a Venezia?
A 18 anni chi mi farà la proposta di matrimonio?
Queste erano le tue promesse più belle e ora non sapevo cosa farne.
Pensavo al lunedì sera passato insieme e a quel maledetti mercoledì.
Guardavo di continuo le nostre foto.
E guardavo fuori. Ma vedevo tutto grigio.
Dentro di me c'era un vuoto incolmabile.
21-04-2016
Mia mamma quella mattina mi lascia davanti a te e mi fa scendere. Io sto con le ragazze ma non mi sentivo io. Facevo dei sorrisi falsi e penso che te ne sei accorto.
A merenda passavo continuamente davanti la tua classe e facevo l'indifferente, ma poi arrivavo in bagno e piangevo.
Come al solito.
22-04-2016
Gita a Latina.
La sveglia suona alle 4:30. Alle 6 dovevamo partire. Arrivo davanti scuola e saliamo sul pullman. Sei poco distante da me. Arriviamo all'autogrill, mangiamo. Appena dovevamo risalire tu mi guardavi e mi davi fastidio continuamente. Io dicevo di non sopportarti più ma io volevo che continuassi. Eravamo amici, forse.
Il fatto è che stavo abbastanza bene fino a che vidi che guardasti una ragazza come guardavi me. Subito lo dissi a Giulia e incominciai a piangere. Quello sguardo. Oddio mio.
Come mi fece male vederti.
Continuavo a guardarti ma tu non mi cagavi proprio.
Nel pullman, mentre andavamo a una Chiesa scrissi queste 4 parole:
"Ora che sono qui davanti a te, vorrei abbracciarti e baciarti per sentire quel tuo profumo cosí simile al mio. Non vorrei fare quello che sto facendo. Piangere e ascoltare canzoni.
Vorrei solo che fossi qui. Come domenica o lunedì.
E cavolo io ora ti guardo così lontano da me e penso come stavamo bene qualche settimana fa oppure lunedì.
Lunedì. Al compleanno di Flavia. Cosa hai fatto? Cosa facevi? Mi baciavi, abbracciavi, e quando hai detto" No aspetta così"
Mi hai presa hai messo una tua mano nel mio fianco e l'altra nella mia. Io te la misi sulla spalla e ballammo. Come eravamo belli. Sembravamo due principi. Fu così bello che ora a pensarci piango e rido nello stesso tempo. Mi riempivi di complimenti e mi facevi sentire una principessa. Grazie per questo. Grazie per avermi fatta sentire bene in quel momento. Grazie per questi 5 mesi stupendi, splendidi.
Oggi quando la gente mi chiede perchè ci siamo lasciati io non rispondono e loro insistono dicendo che eravamo bellissimi. Io a quel punto piango e dico" Appunto, questo è il problema. Eravamo così belli e vicini e ora così distanti. "
Appunto ti avevo avanti a me ed era impossibile non guardarti.
Quegli occhi verdi.
Quel sorriso fantastico.
Tu eri meraviglioso.
Erano tipo le 19:30 e giocammo a obbligo giudizio e verità. Stavamo ancora su strada del ritorno.
Arrivó il mio turno e scelsi obbligo.
" Dai un bacio a stampo a Carlo" disse Costantino e io lo guardai storto
"Susu 1-2-3-4-5"
Mi alzo e lo bacio.
Quelle labbra.
Quel bacio cambió tutto.
Non capii più niente dopo quel secondo di bacio.
Che buon sapore quelle labbra.
Mi mancavano quei baci.... Troppo

Ora che non ci sei più...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora