Sei fiero di me?

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"T-ti prego, n-non farlo"

Le urla di quella povera ragazza riecheggiavano vane in quel seminterrato buio e deserto e nelle orecchie di Genn.
Il biondo quella supplica se l'era sentita dire troppe volte, come se un "ti prego" potesse fargli cambiare idea, potesse cancellare quella rabbia- mescolata all'eccitazione e al dolore- che provava quando era alle prese con una vittima.

Butch- con il viso quasi completamente coperto da un cappuccio nero- gongolava davanti alla ragazza con un grosso coltello in mano, già impregnato di sangue.

"Ti prego. No, non farlo" Butch cercava di imitare il tono supplichevole della ragazza quasi sovrastando le sue urla e i suoi singhiozzi.
"Ora ti faccio vedere io come si trattano le puttanelle come te"

Una coltellata arrivò forte sulla coscia della giovane.

"Papà ti prego non farle del male"

Un secondo colpo.

"Zitto Genn. Ora figliolo ti faccio vedere io come si trattano le puttanelle come questa"

Un altro ancora.

"Papà ti prego basta. È m-morta"

Ormai il corpo della terza vittima senza vita cadde dalla sedia di legno a cui era legata, sporcando il pavimento di sangue e l'aria quasi del tutto calma di urla soffocate per il troppo dolore.

Al suo ultimo respiro Genn alzò gli occhi al cielo, guardando un punto fisso sul soffitto tempestato di crepe.

"Sei fiero di me adesso, papà?"

***

"Grazie per essere venuti così presto"

La squadra dell'FBI era appena arrivata a Filadelfia e il capo del corpo di polizia gli stava spiegando dove si sarebbero sistemati fino alla fine del caso.

"L'ultimo posto in cui sono state viste le vittime?" chiese Iodice già pronto per recarsi sui luoghi che gli sarebbero stati successivamente indicati.

"Beh, sono qui i genitori delle vittime, hanno entrambi detto che la sera prima le figlie erano andate in un pub, senza poi fare ritorno a casa." rispose un agente uscendo da un piccolo ufficio dove, molto probabilmente, si trovavano questi ultimi.

Poche ore dopo la squadra al completo si trovava intorno al tavolo di legno, con le foto delle vittime e del loro cadavere attaccate su una lavagna di legno mentre annotavano elementi utili per un successivo profilo.

Furono interrotti poco dopo dallo squillo del telefono, a cui rispose un agente, il quale poco dopo annunciò loro che era stata ritrovata una terza vittima.

"Io e Morgan andremo sul luogo del ritrovamento. Tu Iodice, vai sul luogo dove sono state viste l'ultima volta le altre due vittime" disse Hotch autoritario cercando di essere il più calmo possibile.

Il resto della squadra rimase alla centrale, continuando il lavoro interrotto mentre Alessio si dirigeva al pub indicato dai genitori delle vittime.

Quando oltrepassò la porta del locale un forte odore di alcool gli invase le narici e lo portò a storcere il naso per il fastidio.
Non era grandissimo quel posto, come nemmeno troppo piccolo, ma era molto accogliente, tutto in legno. Sì avvicinò al bancone dove un ragazzo moro con una barba incolta stava sistemando la cassa, strizzando leggermente gli occhi per il rumore stridulo dovuto ai suoi passi sul vecchio parquet.

Into a dark mind.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora