JAMIE'S POV
È arrivata l'ora di riportare Alexa a casa, sono sicuro che i suoi genitori la aspettano per cenare tutti assieme, come una vera famiglia.
Certe volte la invidio, a casa mia o ci sono o non ci sono, per i miei non fa differenza. Stasera non ho voglia di tornare a casa, ho troppi pensieri per la mente, penso che andrò a trovare Marcus.
Guardo Alexa fermarsi davanti alla porta, accenna un sorriso e poi si volta immediatamente ed entra in casa. Non posso fare a meno di sorridere a mia volta, vorrei tanto restare con lei ma se lo facessi probabilmente non saprebbe mai della sua "doppia identità", se si può definire così. Quindi mi incammino con passo deciso verso l'unico uomo in grado di aiutarla a comprendere.ALEXA'S POV
È passata più di un'ora da quando Jamie è andato via lasciandomi con l'immagine del suo sorriso in testa e una voglia matta di rivederlo di nuovo, anche se so che probabilmente per oggi non si farà più vivo.
Sto cercando con tutte le mie forze di risultare apatica,
mi fa male pensare di provare certe sensazioni per il ragazzo di un'altra che per giunta era anche la mia migliore amica, anche se è morta.
Tra una portata e l'altra ho tempo di conoscere "di nuovo" i miei genitori, sono due persone buonissime, mio padre è un po' troppo protettivo nei miei confronti, mentre mia madre è una gran chiacchierona, ma nonostante tutto penso che mi troverò bene con loro.
Finita la cena mi dirigo in camera mia ma sono troppo agitata per gli avvenimenti di oggi per pensare anche lontanamente di andare a dormire. Prendo quindi il mio libro preferito e mi butto sul letto. Qualche minuto dopo però un insistente rumore alla finestra mi fa sobbalzare: brividi di paura mi percorrono tutto il corpo mentre scosto le tendine e...
"Jamie!" esclamo "volevi per caso farmi morire di paura?"
Lui comincia a ridere come se avessi appena detto la battuta più divertente che abbia ascoltato in tutta la sua vita:
"E chi credevi che fossi?! Lo shinigami di 'Death Note'?!"
"Ryuk, si chiama Ryuk, scemo!"
gli urlo e scoppio a ridere anche io. Ho sempre adorato quel manga e nonostante lo abbia usato per prendermi "in giro", mi sento rincuorata nel sapere che non sono l'unica con una fissa per quel "fumetto".
"Vuoi restare lì a ridere in eterno?! Dai scendi!"
"Stai scherzando vero, i miei genitori dormono e non penso proprio che mi lascerebbero uscire a quest'ora!"
"Tesoro, chi ha mai parlato di usare la porta principale, salta!"
Arrossisco per quel nomignolo ma alla fine mi lascio convincere e lui mi afferra prontamente, poi un po' in imbarazzo mi poggia delicatamente a terra. Mi limito a seguirlo mentre scruta ogni angolo alla ricerca di qualcosa.
Si ferma dopo due minuti davanti ad un'enorme moto nera.
"Dobbiamo arrivare dall'altra parte della città, perciò avremmo bisogno di questa" e mentre pronuncia l'ultima parola gli brillano gli occhi e si mette agilmente a sedere sul veicolo mentre quando ci provo io, per poco non cado e gli stringo le braccia attorno alla vita.
Comincia a sfrecciare a tutta velocità finché non ci si presenta dinanzi un palazzo gigantesco. Jamie suona svelto un campanello e di colpo avvertiamo il rumore del portone che si apre. Entriamo svelti e mentre premo il pulsante per chiamare l'ascensore ne approfitto per fare qualche domanda a Jamie "So che non ti è passato nemmeno per l'anticamera del cervello di dirmi dove stiamo andando, ma sai vorrei almeno sapere chi stiamo per incontrare!"
"Hey, guarda che sei tu che non mi hai chiesto nulla e appena io ti ho detto di saltare lo hai fatto, se mi avessi domandato dove stavamo andando ti avrei certamente risposto!"
Afferma tra una risata e l'altra e io non posso che dargli ragione.
Le porte dell'ascensore si aprono e io mi fiondo al suo interno, ho sempre avuto paura di rimanere incastrata mentre gli sportelloni si chiudono.
Jamie schiaccia il tasto numero 8 e girandosi verso di me sussura "Marcus, è questo il nome dell'uomo da cui stiamo andando"
Non ho il tempo di fare domande perché l'ascensore si apre e ad accoglierci troviamo un uomo di bell'aspetto in giacca e cravatta. Ignorando completamente Jamie al mio fianco, il signore si avvicina a me ed afferma: "Ciao Alexa, è passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che ci siamo visti."
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Souls || Jamie Campbell Bower
FanfictionAlexa non ricorda nulla che riguardi la sua vita prima del suo risveglio in ospedale. Un misterioso ragazzo biondo, una ragazza dal volto coperto e delle visioni inquietanti saranno gli unici indizi che avrà per scoprire la verità. Riuscirai a svela...