IMMAGINA STILINSKI

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"Ehi ciao!" Disse Stilinski alzando la mano e guardandola
Lei non rispose, si limitò a guardarlo incuriosita.
"Ok senti, scusa...mi spiace...l'altra sera è stato tutto un maledettissimo incidente...
non avevo nessuna intenzione di farti soffrire..." si passò entrambe le mani dietro alla nuca facendo quel suo solito sorrisetto di scuse.
Lei non disse nulla, di nuovo,ma dalla sua espressione si poteva chiaramente capire una cosa : non aveva la minima intenzione di perdonarlo anche se Stilinski le piaveva da morire. Era sempre così dolce, premuroso e ogni tanto le faceva provare qualche emozione forte. Ma quella notte passata insieme nel bosco era stata troppo forte per i suoi gusti, adorava quel ragazzo ma a tutto c'è un limite e quella sera lui si era spinto troppo oltre.
"Okay piccola...lo ammetto sono un cretino- Riprese lui - e alcune volte esagero e non ti do le attenzioni che meriti ma...andiamo cerca di perdonarmi...giuro che non lo faró piú. Non proverò mai più a fare quello che tu sai di mia iniziativa. D'ora in poi sarai tu a decidere." Disse con aria mortificata facendo poi gli occhi da cucciolo. Quegli occhioni che lei adorava e ai quali per la prima volta savana provando a resistere.
Avvicinatosi a lei Stiles iniziò ad accarezzarla lentamente, per calmarle i nervi, poi per dimostrarle il suo affetto e poi...beh per ottenere quello che tanto desiderava.
Lei questa volta sembrò più rilassata, entrambi si scambiarono un'occhiata d'intesa.
Lui la accarezzò dolcemente facendo scorrere le sue dita calde sul suo fianco liscio e freddo.
Una cosa tira l'altra e si ritrovó al suo interno, avvolto dal suo calore.
"Ecco il mio nido caldo, il mio rifugio"
Pensò il ragazzo inebriato.
"Allora mi hai perdonato?" Disse infilandosi una mano in tasca in cerca di qualcosa di indispensabile.

In fondo lei lo aveva giá perdonato, come sempre gli era troppo affezionata,ma quella volta voleva che il ragazzo imparasse la lezione. Non si sarebbe più nemmeno sognato di riprovare a portarla di nuovo lì.
Aspettò a dargli una risposta,giusto per tenerlo sulle spine.
"Dai andiamo piccola..." disse con tono dolce.
Poi gli diede un accenno di risposta e,dopo altre parole dolci di lui,finalmante decise di dargli il chiaro segnale del suo preziosissimo perdono.

Con un rombo dolce come le fusa di un gatto accese il motore.
"Ecco piccola...ora si che ragioniamo...vedi alla fine il tuo Stilinski ti ama. Sai che facciamo domani? Gomme nuove, una lavata e un tocco di colore in più"

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