IMMAGINA JULIAN DRAXLER

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ludopigna02 ecco il tuo immagina spero ti piaccia 😙

Facesti uscire il fumo grigio  dalle tue labbra carnose.
Sentire la sigaretta tra le dita ti dava sicurezza e il fumo ti rilassava. Quella giornata era stata uno schifo. Tuo padre era tornato ubriaco. Di nuovo. Tua madre era stata picchiata. Di nuovo. Per poco quella bottiglia di vetro verde non ti aveva colpita. Avevi imboccato la porta ed eri corsa giù dalle scale mentre tua madre era corsa a chiudersi a chiave in bagno.
Appoggiata al quel muretto con il tuo pacchetto di sigarette in mano ti sentivi più sicura di te,meno fragile.
Le ragazze che ti vedevano ti stavano alla larga,i ragazzi non sempre.
Avevi avuto svariati ragazzi da quando avevi compiuto i dodici anni. Nessuno di questi era mai stato in grado di aiutarti sul serio. Erano tutti stati solo un passatempo.
Tirasti ancora rigirandoti l'accendino tra le dita. Avevi sempre sognato una vita diversa.
Una famiglia unita, dei bei voti a scuola e magari anche qualche amico. Un amico vero,non uno di quelli con cui si fuma e si parla di stronzate. Un amico con cui poter parlare di quello che succedeva a casa, un amico di cui fidarsi per potergli raccontare i propri problemi.
Tu non ne avevi mai avuti.
Eri circondata da persone che non capivano niente.
Nel buio della sera scorgesti qualcuno che si muoveva con passo svelto,dalla parte opposta,alla tua destra, sentisti dei passi pesanti che battevano sull'asfalto. Tre ragazzi ti passarono davanti rivolgendoti uno sguardo distratto. Non erano i soliti bulletti del quartiere,erano i membri di alcune delle gang. Un brivido ti corse lungo la schiena. Li conoscevi bene,uno di loro era stato con te quando avevi avuto quindici anni.Cosa ci facevano li? Lontani dalla loro zona? Sicuramente nulla di buono.
I tre ti superarono muovendosi verso la zona in cui avevi visto qualcuno muoversi pochi secondo prima.
Probabilmente un regolamento di conti tra gang.
Forse sarebbe stato meglio allontanarsi,non era sicuro rimanere nei pressi di una rissa.
Scacciasti quei pensieri con arroganza. Tu saresti rimasta lì.
Spezzoni di frasi ti arrivarono alle orecchie mentre accendevi la tua seconda sigaretta.
Avevamo un accordo
Il bastardo di perferia
Stronzo
Vaffanculo
Poi le parole erano cessate ed era iniziato il rumore delle botte.
Forse spintoni,calci,pugni...
Un tonfo assordante rimbombò nell'ombra di quella sera silenziosa.
Sentisti un rumore di passi che si allontanavano e capisci che i tre ragazzi stavano tornando indietro.
Non potevi permetterti di farti trovare lì.
Scivolasti in silenzio dietro alla siepe incolta dietro alla cancellata del tuo palazzo.
Li osservasti in silenzio mentre si allontavano e scomparivano dietro uno dei tanti palazzi.

Eri ormai alla quarta sigaretta.
Non sapevi i preciso che ore fossero ma non ti interessava. Non volevi tornare in casa col rischio di trovare tuo padre.
Spostasti il peso da un piede all'altro rifiutando di sederti su quel muretto sudicio.
Sentisti che qualcuno ti si stava avvicinando,vedesti un ombra camminare nella tua direzione.
Deglutisti e cercasti di mantenere un'espressione impassibile.
Una figura maschile camminava con passo lento tenendosi una mano sulla fronte.
Lo osservasti di tralice alla luce sfarfallanete del lampione.
Aveva i capelli mori spettinati e schiacciati sotto al cappuccio della felpa. Gli occhi erano coperti e non riuscisti a scorgerne il colore.
Un rivolo di sangue scendeva dalla tempia sinistra e il naso era coperto di sangue.
Qualche taglio sulle labbra e sugli zigomi. Non c'era dubbio: era stato pestato.
"Hai da accendere?" Chiese guardandoti in viso.
Gli allungasti l'accendino.
Lui con un cenno del capo ringraziò.
Si accese la sigaretta e inspirò profondamente.
Avvolti dal fumo vi guardaste incuriositi per qualche istante.
La sua voce ruppe il silenzio:
"Giornata di merda?"
"Giornata di merda." Dicesti appoggiando un piede alla cancellata arrugginita.
"E tu? Direi che non te la passi bene..." dicesti indicando le sue nocche tagliate.
Lui scrollò le spalle.
"Stronzetti prepotenti..." disse tirando.
"Vuoi qualcosa per medicati?" Chiedesti. Nemmeno tu sapevi esattamente perché ti stavi offrendo di aiutarlo ma quel ragazzo ti sembrava così... familiare?
Come se tu e lui vi conosceste da una vita.
Lui ringraziò rifiutando il tuo aiuto.
"Buffo non trovi?-chiese lui ridendo- dopo una rissa sono qui a fumarmi una sigaretta con una sconosciuta..."
Sorridesti a disagio. Con chi eri capitata?
"Ma io non voglio essere il compagno di sigaretta sconosciuto quindi...mi chiamo Julian." Disse porgendoti la mano sinistra.
"*t/n*" dicesti stringendola con incertezza.

                           ***

Lo guardasti con espressione interrogativa. Perché ti stava raccontando episodi della sua vita? Vi conoscevate da poco più di mezz'ora!
"Penso che la cosa migliore sia confidarsi con uno sconosciuto...sai raccontare i tuoi problemi è più facile e non si rischia di essere giudicati." Disse quasi come se ti avesse letto nel pensiero. Gli sorridesti,nessuno prima di allora ti aveva fatto sentire cosí. Forse per la prima volta ti sentivi considerata. Ti sentivi come forse un'amica avrebbe potuto sentirsi.
Lui ti sorrise in risposta.
Un sorriso sghembo e affascinate.
"Sfogati ti farà bene..." disse invitandoti a parlare.
Rimaneste lì un'ora. Mentre la luce sfarfallava e le parole uscivano come un fiume in piena dalle tue labbra.
Lì,in quel posto improbabile, avevi per la prima volta trovato un amico.
Rideste insieme mentre le sigarette vi si consumavano tra le dita.
Finalmente ti sentivi più leggera,finalmente avevi potuto sfogarti con qualcuno.
Lui ti sorrise guardandoti dritto negli occhi. Arrossisti,nessuno ti aveva mai guardata così.
"Ma dove ti eri nascosta per tutto questo tempo?" Ti chiese avvicinandosi.
Sorridesti,un sorriso sincero e dolce. Imbarazzata ti portasti una ciocca di capelli dietro l'orecchio e per la prima volta ti sentisti vulnerabile di fronte ad un ragazzo. Lui sorrise e dolcemente ti prese il mento tra le dita. Lentamente i vostri visi si avvicinarono tanto che potevi sentire il suo fiato caldo sulla tua guancia. I vostri nasi si sfioravano. I suoi occhi chiari incastrati nei tuoi ti fecero perdere la testa. Un battito di ciglia e le vostre labbra si incontrarono ma solo per un secondo. Lui scrutò il tuo viso in cerca di una tua conferma che non tardò ad arrivare.
Cercasti ancora le sue labbra e questa volta il bacio durò più a lungo.
Non c'era stato bisogno di molte parole prima e nemmeno ora.
Tra di voi era scattato qualcosa fin da subito. Non sapevi di preciso cosa ma era come se in qualche modo foste già legati.
Continuaste a baciarvi, lì sotto la luce tremolante del lampione mentre i treni continuavano a passare rumorosi e le vostre sigarette si spegnevano sull'asfalto.

Giorno giorno 🐼
Era da tanto che non pubblicavo e mi scuso ma mi sono appena resa conto di essere già indietro con i compiti 😑(chi è nella mia stessa situazione alzi la mano!!).
Secondo motivo per cui non sono riuscita a pubblicare è che non ho ispirazione ergo niente ispirazione niente immagina.
Vi ringrazio tanto per le stelline e la marea di richieste🔝e vi confesso che sono rimasta di stucco quando ho visto questo👇

Vi ringrazio tanto per le stelline e la marea di richieste🔝e vi confesso che sono rimasta di stucco quando ho visto questo👇

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ADORO😍
Penso di avervi tediato abbastanza con questa lagna dello spazio autrice quindi un bacio a tutti e buone vacanze🌸

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