È tutto grazie a te.
*****
C:E allora? Ilary,arriva ad una conclusione.
I:Ehm... Ci penserò. Te lo prometto.
C:Ok...ma per il momento stai lontano da Charlie,perché non sai ancora com'è veramente,cosa nasconde,chiaro?
Disse con tono principesco,cercando di metterle paura,fallendo miseramente.
I:Potrei dire la stessa cosa di te,o no?
Alzando un sopracciglio con un mini sorrisetto astuto.
C:Tu.... Ti ho fatto prima io la domanda,Ilary!
Esclamò riuscendo perfettamente a parlare come un bambino.
I:Le donne hanno la precedenza...principe,che pensate?
Domandò imitando la voce di una principessa,dando anche del voi.
C:Bene,non è sempre così.
I:Si,RISPONDIMI.
C:No! PRIMA TU.
Sembrava davvero quando da piccoli le lotte di questo genere non mancavano,soltanto che usavano le maniere forti: cuscini...che poi tanto forti non erano,fooorse. Erano così carini,sempre pronti ad attaccarsi per poi finire in una risata trionfante,vinceva quasi sempre Ilary,poiché l'altro si stancava dopo 10 volte a ripetere: RISPONDIMI PRIMA TU,RISPONDIMI PRIMA TU,PRIMA TU,PRIMA TU!
I:Sai che sei scemo?
C:Ok,è un'altra domanda?
Ridacchiò a porcellino.
I:Se ridi così...muoio,ti giuro...ahahahahaha.
C:Ouuuu,non prendermi in giro.
Si voltò tappandosi la bocca velocemente per non scoppiare,e poi assumere un'espressione seria.
I:Non ti sto prendendo in giro,idiota.
C:Entra in macchina.
I:Ok.
La ragazza scoppiò nuovamente a ridere. Appena salirono in machina,però,lei si avvicinò allo sportello per paura che Francesco la toccasse.
C:LA TUA FINEEE!
Urlò con tutte le forze. Così cominciò a farle il solletico sotto le ascelle,proprio dove lei odiava,tipo per 20 min.
I:Basta...ti prego....stop.
Disse. E tra una parola e l'altra tirò sospiri pesanti.
C:Com'è la mia risata,adesso?
I:Andiamo...è devastante,in senso buono.
C:Guarda che continuo,eh?
I:Nuuu,fermatiiii.
Afferrò un pacco di fazzoletti dalla sua borsa,e asciugò tutte le lacrime.
C:Se non vuoi che prenda anche i cuscini,chiama tua madre.
Eheheheh,aveva capito lui con i cuscinetti...😏
Ilary si riposò un attimo,e quando sentì pronunciare la parola "madre",sbranò gli occhi per poi adagiare i suoi palmi sulle guance,con lo sguardo fisso in avanti.
I:Non lo farò mai,fidati di me.
C:Ok,scendo e urlo.
I:No,ma stai male?
C:Forse.
Ed ecco che la pazzia della notte si mostrò,ancora. Lui scese dall'auto alzando le sopracciglia continuamente,con un leggero sorriso,mostrando una piccola parte di denti.
C:Gente!!!!!!
Alzò le mani posando i suoi occhiali da sole,che si trovavano sulla testa,sul naso perfetto,per mostrarsi più attraente...
Una vecchietta lo guardò: Si? Ha bisogno di aiuto?
Ilary si tirò netta uno schiaffo sulla fronte e scese anche lei,dirigendosi dalla signora col bastone: Lo lasci in pace,ha la febbre,sta male. Entriamo in macchina...
Poi sussurrò: Chiamerò mia madre ma smettila di fare il pazzo,Ciccio.
C:Ok....
Salirono in macchina,di nuooovo,e il ragazzo cominciò a contare sulle sue stesse dita:
-1)Se mi chiami di nuovo Ciccio ti faccio scordare il perché sei nata.
2)Accendi immediatamente il cellulare e digita il numero di tua madre.
3)Fai la persona seria.
I:Dovevo farti smettere in qualche modo! Si ora lo accendo. Ah,io non sarei seria? Gioventù bruciata,Cic-Francesco...
Senza degnarlo di uno sguardo frugò nella sua borsa,prendendo il telefono,e con tanto coraggio digitò: Non ce la faccio...Si,non ce la faccio a chiamare mia madre...
C:Ce la fai...su!
Ilary tirando un altro sospiro,poggiò lo strumento al suo orecchio destro.
Francesco mangiava le unghie,dall'ansia.
I:M-mamma.
O:Tesoro mio...sai che v-
I:Senti,El non può farmi dormire da lei,posso stare da te?
O:Come?Sei stata da El?Ma...ma è ovvio,tu DEVI stare da me.
I:Sisi...arriverò tra...un po'.
O:Ti aspetto,gioia.
*attaccò la telefonata*
I:Beh,a questo punto devo solo dirti GRAZIE.
C:Non devi ringraziarmi...principessa.
I:Sto per prendere una decisione,anzi,l'ho presa da qualche giorno ma non ho avuto ancora il coraggio di comunicartela.
C:V-vai,dimmi.
I:Allora,io ho scoperto che per me non sei solo un amico,sei una persona speciale e...
Ilary's POV
Lui si avvicina a me e mi bacia...non mi rendo neanche conto se ha seguito ciò che ho detto. Adesso è tutto un sogno,e voglio viverlo con lui.
STAI LEGGENDO
Appesi a un filo.
Fanfiction«-Che fai? -Penso. -A cosa? -Alle parole. -Che parole? -Quelle delle persone. -Che persone? -Quelle del passato. -E che ti hanno detto? -Che restavano. -E poi? -Sono andate via. -E dove sono andate? -Lontano. -Mi dispiace. -Tu ci pensi mai? -A cosa...