Toronto

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"Mamma non ti preoccupare, ti chiamerò tutti i giorni, farò la brava ragazza, non insulterò la moglie di papà, non litigherò con sua figlia. C'è altro?"

"Non sto scherzando Priscilla"

Che stress, è da una settimana che continua a ripetermi le stesse cose.

"Niente guai. Te lo prometto"

Ecco che scendono le lacrime.

"Mamma smettila di piangere, tornerò a farti visita in estate"

"Lo so tesoro, è solo che sono abituata a vederti tutti i giorni, mi sembrerà strano non averti più al mio fianco"

La abbraccio, non sapendo che cosa dirle. Non sono mai stata brava con le parole, solitamente mi limito a rispondere a monosillabe.

"Ora devo andare mamma, non posso perdere l'aereo"

Mi stringe un'ultima volta tra le sue braccia e dopo avermi dato un bacio sulla guancia si decide a salutarmi.
"Ciao tesoro, abbi cura di te"

"Ciao mamma"

Prendo il mio bagaglio a mano e mi dirigo ai controlli insieme alle altre persone che come me sono dirette a Toronto.

Amo Toronto, ero tristissima quando due anni fa mia madre mi costrinse a trasferirmi a Los Angeles con lei, ora me ne torno nella mia amata città, il problema è che dovrò condividere la casa non solo con mio padre ma anche con la sua nuova moglie e sua figlia, Maggie mi sembra si chiami. Spero soltanto che siano delle persone gentili.

I miei pensieri vengono interrotti dalla folla di persone che comincia ad avviarsi verso le porte dell'aereo. Comincio a mia volta a camminare verso quella scatola di metallo dove passerò le prossime 6 ore. Fortunatamente mi capita il posto sul finestrino. Vicino a me si siede una giovane coppia di innamorati. La ragazza appoggia la testa sulla spalla del suo fidanzato che continua ad accarezzarle i capelli e baciarle le labbra. Quanto mi piacerebbe avere un fidanzato,avere qualcuno che mi fa sentire protetta semplicemente abbracciandomi, che mi bacia ogni volta che ne sente il bisogno, che mi fa sentire sua.

Cerco di cacciare questi pensieri dalla mia testa e di concentrarmi su cose più importanti ovvero la mia nuova vita.
Guardo fuori dalla finestra immersa nei miei pensieri e senza neanche accorgermene mi addormento.
Mi sveglio soltanto quando la ragazza seduta vicino a me mi scuote la spalla. Mi alzo di fretta dal mio posto e mi avvio verso le porte dell'aereo.

Quando esco dall'aeroporto c'è l'autista di mio padre che mi aspetta, ovviamente lui è troppo occupato per venire a prendere sua figlia che non vede da due anni per giunta.

L'autista dopo essersi presentato mi fa salire sull'auto e mi porta in una casa che è a dir poco gigante. Scendo dall'auto e cominciò a fissare tutto quello che ho attorno, sorprendendomi dell'enorme bellezza di questa casa. Le pareti esterne sono color panna, a differenza di una che è fatta di vetro e lascia intravedere tutto quello che c'è all'interno. Una piscina gigantesca di trova nel retro della casa e un giardino immenso e ben curato contorna tutta la casa. Ci sono tantissimi piante e fiori e addirittura c'è un piccolo orticello che contiene un sacco di buone verdure. Tantissime decorazioni costose sono sparse in qua e la nel giardino e la porta d'entrata, di cui mi accorgo solo ora sembra  la porta per il paradiso.

Appena apro la porta, la mia concentrazione viene catturata dall'arredamento di questa casa. I mobili sono tutti molto moderni sui vari toni del bianco, del nero e del grigio. Molti mobili sono fatti in vetro oppure specchiati. Quando girò la testa trovo una ragazza seduta sul divano che mangia un pacchetto di patatine e guarda la TV non accorgendosi nemmeno della mia presenza.

Bad Reputation  (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora