Capitolo 38

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Echo's Pov
"Echo dai andiamo!" Mi urla di nuovo Abby.
Lei è già vestita di tutto punto.
Io invece ho ancora i vestiti in mano.
Continua a fissarmi male.
"Abby, smettila. Dopo che sei sparita tutto il pomeriggio senza dirmi dove andavi, ora mi vuoi mettere anche fretta?" Chiedo con un po' di rancore.
Oggi è uscita da sola e non mi ha detto dove andava, lasciandomi sola tutto il pomeriggio.
Ma vabene, ci passo sopra.
Finisco di prepararmi e mentre mi specchio, Abby mi prende per mano e mi trascina di sotto per poi buttarmi praticamente dentro l'auto di sua madre, offertasi gentilmente di accompagnarci.
"Abs esattamente dove stiamo andando? A ballare?" Chiedo incuriosita.
La vedo esitare un momento, per poi girarsi verso di me con un sorriso.
"Uh sí, prima però dobbiamo passare da un mio amico. Tempo 5 minuti davvero."
Soppeso un po' sulle sue parole.
Un amico? Che io non conosco?
Per un momento temo il peggio.
Potrebbe già essersi dimenticata di Alex e sentirsi con qualcun'altro e, per non farmi rimanere male, non me lo ha detto. Spiegherebbe il perché della sua scomparsa pomeridiana.
Lascio perdere le mie ipotesi. Infondo sono affari suoi.
E, insomma, non ha dimenticato Alex dopo solo 5 giorni. Senza nemmeno averlo scaricato.
Lo so perché Genn, nonostante la nostra situazione, non lo sto dimenticando.
Genn.
I sensi di colpa riaffiorano in me, per non essere con lui oggi, il giorno del suo compleanno.
Cerco di mandarli via inutilmente.
Rose dopo 10 minuti ci lascia davanti ad una villetta, dopo aver seguito le istruzioni di sua figlia.
Abby mi prede per mano, portandomi in una discesetta in cemento che porta probabilemente in un seminterrato.
Appena entriamo, noto che dentro ci sono una quindicina di persone, tra maschi e femmine. Tutta l'enorme stanza è riempita con divani, sedie e tavoli con sopra cibo e birre.
Vedo Abby dirigersi spedita verso un ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli ricci.
La seguo a ruota per non fare la figura dell'idiota.
Ma chi è tutta questa gente?
Appena il ragazzo vede Abby sorride ampiamente per poi sorridere ancora di più vedendo anche me.
"Hey Mcfly!" Lo saluta Abby con un veloce abbraccio.
"Ab!" Dice lui sorridendole.
Mcfly?L'ho già sentito, mi pare.
"Echo lui è Antonio, un amico di...uhm un mio amico. Anto,lei è Echo.".
Sorrido fintamente.
Non sarà davvero questo il nuovo tipo di Abby. Cioè è inquietante.
No okay, probabilmente sto fraintendendo ed è davvero solo un amico. Ma allora non capisco proprio cosa ci facciamo qui.
Improvvisamente scorgo degli occhi marroni scuro guardarci da lontano.
O meglio guardare Abby e il tipo parlare animatamente.
Alex. Ma cosa ci fa lui qui? Almeno lui dovrebbe stare con Gennaro.
Povero, non l'avrà mica lasciato solo spero.

La lampadina mi si accende improvvisamente in testa.

Mcfly. È loro amico, me lo hanno nominato parecchie volte.
Alex è qui.
Ma soprattutto Io sono qui senza un motivo preciso.
Questa è una festa a sorpresa per Genn.
"Abby perché non me lo hai detto?" Chiedo interrompendo i due intenti a parlare.
Lei mi guarda come a dire come ci ci sei arrivata?.
"Non sono poi così stupida sai." Inzio.
"Mcfly lo hanno nominato a volte, tu non mi volevi dire dove fossimo dirette ed Alex è ." Dico indicandolo.
Antonio ed Abby assumano un'aria colpevole.
Mi allontano dai due, avvicinandomi a un tavolo per prendere un bicchiere d'acqua.
Un ragazzo si presenta gentilmente, dicendo di chiamarsi Cesare. Inizialmente vorrei solo ritornare da Abby e Mcfly, ma questo tipo alla fine si rileva cordiale e simpatico, facendomi anche dimenticare che tra poco avrei rivisto Gennaro.
L'illusione dura poco perché dopo 10 minuti la porta si apre e scorgo una chioma biondo cenere.
"Sorpresa! ".

Genn's Pov

Non so precisamente cosa stia succedendo finché non sento qualcuno urlare.
In quel preciso momento realizzo tutto.
Mi guardo in giro spaesato, ringraziando tutti, finché con lo sguardo non vedo due paia di occhi azzurri guardarmi. Abby ed Antonio.
E se ci fosse Echo?
Cammino velocemente verso di loro, prendendo Abs per un braccio.
"Echo? Dove è Echo?" Chiedo affannato.
Lei, inizialmente con sguado rancoroso che accatasta immediatamente,assume un' espressione triste.
"Non sono riuscita a portarla."
Le sue parole mi travolgono, lasciandomi qualche secondo perplesso come a boccheggiare.
Prima che possa replicare mi ferma.
"Coglione, è laggiù!" Dice indicandomi un punto, mentre scoppia a ridere con Mcfly.
Alzo gli occhi al cielo e con quattro falcate sono lì, travolgendo non poca gente.
Sta parlando con Cesare. Mi metto fra di loro, nel tentativo di attirare la sua attenzione.
Vedo il suo sguardo accendersi per qualche secondo, ed un ombra di sorriso passare sulle sue labbra.
"Auguri" sussurra.
Prima che possa dire una parola mi abbraccia, poggiando la testa nell'incavo del mio collo. Sento il suo respiro solleticarmi la pelle, mentre qualcosa di caldo mi bagna la camicia.
Ci metto qualche secondo per capire che è una lacrima.
Le tiro su il viso con due dita e vedo un'unica goccia solcare il suo viso.
L'asciugo e le piazzo un bacio sul naso, mentre lei ridacchia. "Emh, io me ne vado eh".
Alzo lo sguardo e vedo Cesare, con un sorrisino idota che ci saluta con la mano.
Echo arrosisce velocemente.
Forse è meglio andare fuori. La prendo per mano e la trascino in giardino, sotto il suo sguardo interrogativo.
Ci sediamo sul muretto accanto alla discesa e cerco di articolare un discorso di senso compiuto. Vedo i miei occhi riflettersi nei suoi, il respiro farsi affannoso. Si avvicina ancora di più a me, intrecciando le mie dita alle sue. Poi sussurra una sola ed unica frase. "Perché lo hai fatto Genn?"

Echo's Pov

Lo vedo sbiancare. La sua mano si allontana improvvisamente dalla mia.
Inizia a sistemarsi nervosamente il ciuffo, con lo sguardo perso nel vuoto.
Rendendomi conto che non avrei dovuto tirare fuori l' argomento così presto, decido di fare una cosa che desideravo da giorni.
Mi avvicino alle sue labbra e lo bacio.
Le sue labbra screpolate sulle mie, un qualcosa di veramente, veramente nostro.
Poi succede tutto velocemente. Mentre ridacchia mi prende in braccio, dirigendosi verso la porta della casa di qualcuno.
La apre goffamente, quasi facendomi cadere.
Percorre un lungo corridoio con sicurezza, aprendo un porta sulla destra, che si rivela essere una camera da letto, credo per gli ospiti.
Mi appoggia sul materasso con delicatezza, sedendosi accanto a me, mentre si massaggia la schiena, dolorante.
"Volevo fare una cosa tenera e mi sono spezzato la schiena" sbuffa ridendo.
Lo vedi alzarsi ed avvicinarsi a me, sempre più vicino al mio viso. Mi mordicchio nervosamente il labbro.
"Sei così bella quando ti mordi il labbro." Sussurra.
Inizia a baciarmi con piú foga, mentre con le mani cerca di tirarmi su la maglia.
Il nervosismo di prima si tramuta lentamente in paura.
"Genn, no. Senza vestiti non riesco ad accettarmi nemmeno io, figuriamoci te. Non ti piacerebbe, veramente, lascia perdere." Sussurro tirandomi indietro.
Sgrana gli occhi, mentre assume un' espressione affranta.
"Echo, perché pensi sempre di non essere abbastanza? Tu sei più che abbastanza. Amo il modo goffo con cui cerchi di nasconderti e il tuo imbrazzo se qualcuno ti guarda. Tutte le ragazze sono capaci di farsi amare dopo aver mostrato tre quarti di seno. Te invece ti fai amare per come sei. Senza bisogno di metterti in mostra. Con tutte le altre ragazze era sesso, semplicemente quello, distaccato e privo di sentimento. Invece con te è fare l'amore, crearlo, far vedere che esiste. Tu sei importante, capito? E magari un giorno mi spiegherai perchè sei così insicura. Va tutto bene, rilassati." Serro le labbra e trattengo il respiro per scacciare tutte le paranoie che girano nella mia testa e lo abbraccio, mentre per una volta in tutta la mia vita mi sento sicura di qualcosa.
Il nostro amore.
"Genn,potresti almeno spegnere la luce perfavore?" Chiedo.
Mentre è girato mi tolgo velocemente la maglietta, rimanendo solo con i jeans, intenta a guardare la luce fioca delle lanterne in giardino illuminare la mia pelle.
"Promettimi che non sarò mai la tua seconda scelta". Sussurro prima di riprendere ciò che avevamo interrotto.
Lui mi da un bacio sul collo." Mi hai fottuto il cervello Echo."
E nonostante io sia ancora in parte arrabbiata con lui, non posso fare a meno di farlo mio.
E alla fine, l'ho perdonato nel momento stesso in cui ho rivisto i suoi occhi.
SpazioAutrici
Tantantan. I Gecho birichini.
Ve lo aspettavate eheheheheh?
E nullas, non abbiamo molto da dire, lasciamo i momenti a voi.
Con l'ov.
-Eleonora e Giulia ♡ -

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