Perfetta Sconosciuta

capitolo 3

"Lascia che ti spieghi... " tenta di dire avvicinandosi a me per abbracciarmi .  Faccio un passo indietro e gli tiro uno schiaffo in pieno viso. Lui mi guarda con gli occhi da cucciolo ferito.
" bastardo!  Non voglio più vederti ! Mai più!  Hai capito? Mai più !" Urlo. Mi giro e me ne vado lasciandolo lì .

Per un attimo ho sperato mi seguisse. Ma non è successo.  Io per lui ero solo un gioco. Una scommessa senza peso ne valore.

I compagni cominciano ad entrare in classe e io, facendomi largo tra la folla a gomitate, mi dirigo in bagno.  Non m'importa saltare geografia. Non m'importa di niente e di nessuno.  Voglio andarmene . Per sempre. Sarebbe bello riuscire a scappare dai propri problemi , per una volta.

Apro la porta e mi fiondo nel bagno.  Qualcuno dietro di me ride. " oh... povera Cassie ... così sola , così vulnerabile , così fragile , così credulona, così. .. " dice Jennifer. 
" basta !" La interrompo. Lei è la ragazza più popolare e bella della scuola. È sempre al centro dell'attenzione . Spesso ,  quella , Mi prende in giro . È una dei bulli. Se dico qualcosa di sbagliato ordina a qualcuno di picchiami.   Non l'ha mai fatto con le sue mani perché sennò si rovinerebbe la manicure.
Me l'ha spiegato lei di persona , quando qualche anno fa gliel'ho chiesto. 

La odio.

" piccola pulcetta... " dice assomigliando gli occhi e incollandoli ai miei. La campana suona l'inizio della lezione.  Lei se se ne va lanciandomi un'occhiata omicida.

Sospiro vedendola sparire oltre la porta. Mi appoggio al lavandino e mi guardo allo specchio. Gli occhi e le guance sono rossi.  Faccio respiri profondi per cercare di calmarmi.

Sono una stupida.  Ha ragione Jennifer.  Ha ragione su tutto. Sono brutta , ignorante , scema , incapace. .. ha solo che ragione . l'ha sempre avuta. Sempre.

Ora che ci penso , in un certo senso mi aveva messa in guardia. Ha sempre cercato di dirmelo. Di dirmi che per Tom era tutto un gioco . Mi prendeva in giro. E forse avrei dovuto capirlo.  Insomma lei ogni volta che mi vede, mi prende in giro. E io come facevo facevo a sapere  che , in un certo senso , lo faceva per il mio bene ?

Era impossibile, no ?

Mi asciugo le lacrime e mi sciacquo il viso.  Sarà una giornata lunga... molto lunga. Ricomincio a piangere come una scema per un coglione che si è preso gioco di me.
Sospiro.  La porta del bagno si apre e appare la figura di Tom sulla soglia. Avanza verso di me con lunghi passi. Senza che me ne accorga le sue labbra sono sulle mie.  In un primo momento rispondo al bacio . Poi ricordo.  Mi allontano subito e lui tenta di riavvicinarmi a sé ma io lo respingo e gli tiro nuovamente uno schiaffo. Senza parlare gli lancio un'occhiataccia omicida ed esco .

Decido di andare a geografia, tanto peggio di così non può proprio andare.

Busso alla porta della prigione. Entro quando sento la voce della prof .
" oh Signorina Cullen, di nuovo in ritardo? " Chiede gentilmente facendomi segno di sedermi. Sorriso leggermente.
" ho avuto ... un brusco calo di zuccheri , ma ora sto meglio.  Scusi, non accadrà mai più.  " dico pregando che se la beva. Lei annuisce e si mette a spiegare la malnutrizione nel mondo e i paesi che ne sono maggiormente colpiti.

Mi volto e noto che il banco di Tom è vuoto. Cosa gli è successo ?
Sposto lo sguardo anche sui banchi di Set e John. Vuoti .
Giusto , perché preoccuparsi tanto? Sarà in giro con i suoi amici a spiegare loro com'è stato bello prendermi in giro. Mi sembra ovvio, no ?

Il resto della giornata vola . Oggi non sono stata attenta nemmeno una volta in classe. 

Ora c'è ginnastica.  La materia in cui i soliti ragazzi che si credono fighi si divertono a spingermi, a farmi cadere.

Una volta stavo scalando la parete di roccia e quando sono arrivata a metà quei coglione hanno acceso l'impianto antincendio e io sono scivolata come un sacco di patate marce.

Spero davvero in un miracolo del tipo : ehi tesoro , sono contenta di informarti che devi cambiare scuola !

Peccato che non accadrà mai...