Ripetizioni

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Lei non provava quelle sensazioni da tanto,troppo tempo. Eppure quel ragazzo lo conosceva appena. Erano lì, seduti, fianco a fianco; le loro braccia si sfioravano,così come le cosce, e i piedi giocavano dando vita ad una danza proibita, la danza di chi si cerca ma ha paura di trovarsi.
Lui parlava e parlava, ma lei guardava solo quelle labbra muoversi, quelle labbra che tanto bramava e che ora erano così vicine. L'aveva invitato a casa sua, mentre non c'era nessuno con la scusa di farsi aiutare con lo studio, ma entrambi sapevano che non era quello il reale motivo. Si stavano sfidando, una sfida per vedere chi avrebbe resistito. Ma c'erano anche tante complicazioni al di fuori di quella stanza, e chi avesse fatto il primo passo, oltre a perdere la gara, avrebbe anche vinto ogni colpa.
Non c'erano delle motivazioni per cui lei lo avesse invitato o perchè lui avesse accettato.
Mentre lei era assorta in questi pensieri, lui aveva smesso di parlare e la stava guardando. Cercava di capire se quello sguardo senza meta, fosse il risultato di un concetto non capito o effettivamente un portale per un mondo fantastico. Lei cancelló ogni dubbio con uno "scusa mi ero persa" e un sorriso che solo uno stolto non avrebbe saputo amare. Un bacio. Lei finì quel sorriso con un bacio. Lui si era esposto, lui aveva perso, lui aveva vinto.
Entrambi erano a conoscenza del fatto che l'amore è un animale raro, in via di estinzione, ma in quel momento dovevano soddisfare la loro curiosità di conoscere i loro corpi, curiosi di sapere se il destino avesse deciso di regalargli il dono dell'amore un giorno. E si sentivano come ribelli che andavano contro corrente, perchè anche se quella sera non sarebbero dovuti stare assieme, loro lo avevano fatto comunque.

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