Acqua e sale

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Era seduta lì al buio, con le ginocchia rannicchiate vicino al ventre, e nonostante la poca luce potè giurare di aver visto una lacrima caderle sul jeans. Quella dimostrazione di fragilità riuscì ad alimentare le sue forze e finalmente riprese in mano la capacità di muoversi, anche se non sapeva ancora che fare o che dire. Decise che la sincerità era la miglior via per ripulire almeno in parte la sua coscienza ormai di pece.

"...m...mi...dispiace..."

Sara si portò le mani al viso e col palmo si asciugò le ipotetiche lacrime, stando attenta a non rovinarsi il trucco perfetto.

"non ti laverai così la coscienza.Se ti dispiaceva davvero così tanto non l'avresti fatto. Tutte a scusarsi quando ormai è troppo tardi, quando ormai avete strappato l'ennesimo frammento di sentimento dalla mia anima."

La voce partì quasi come un lamento,un po' distorta dal pianto, ma ogni parola era un crescendo di rabbia. Intanto lo sguardo di lei si era volto a guardare i piedi che lentamente sprofondavano nel disgusto per se stessa, e nel frattempo tutte le sue certezze e le ultime felicità, si sbriciolavano come sabbia sotto i calci poderosi fatti di frasi di quella ragazza. Le labbra di Sara erano contratte quando liberarono l'ennesimo sospiro.Respirò l'aria attraverso il tabacco e liberò una nuvola bianca che le contornò il viso devastato da chissà quanti anni di delusioni. I loro sguardi si reincrociarono casualmente cosicchè lei strizzandogli occhi riuscì nuovamente a leggerle nel pensiero.

"Speravi di essere l'unica? Pensavi che mi avrebbe lasciata per stare con te? Vuoi sentirti dire che sei speciale, sei diversa da tutte le altre? Illusa... Ti userà finchè non si stuferà di te e ti butterà come una gomma che ha perso il gusto."

Mentre quella ragazza parlava, il malumore prontamente sfilava tutte le accoltellate dalla sua anima,ma questo non bastava a lenire il suo dolore. Strinse i pugni più forte che potè per distrarsi dal dolore interiore e concentrarsi su quello fisico. Le lacrime spingevano contro le sue palpebre ma non permise loro di scendere, non poteva dare alla sua cacciatrice la soddisfazione di vederla sanguinare. L'altra intanto aveva ceduto al calore delle gocce sul viso, probabilmente non era riuscita a trattenerle perchè troppo concentrata sulla sua ira. Ma riuscì comunque a proferire ancora parola come se ignorasse completamente lo sgorgare delle sue lacrime.

"io non lo so se mi ama, ma di sicuro non ama te."

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