2

532 46 0
                                    

Gloria avanzava sul marciapiede con il passo svelto e l'aria distratta di chi ha molto da fare. Le braccia cariche di pacchi e pacchetti le impedivano di risistemarsi gli occhiali da vista che le erano scivolati sul naso: mancavano pochi giorni a Natale, e come ogni anno lei aveva rimandato l'acquisto dei regali finché non aveva proprio più potuto sottrarvisi.

Camminando urtò parecchie persone; alcuni si voltarono infastiditi, ma di fronte al sorriso genuino che campeggiava sempre sul suo volto, nessuno trovò il coraggio di rivolgerle parole scortesi. Erano la forza di Gloria, quel sorriso e quel perpetuo buonumore: era amata, circondata da amici e famiglia, aveva un lavoro che faceva con passione e nessun motivo per essere scontenta. Quando era nata, figlia tanto desiderata e finalmente avuta, era subito stata avvolta dall'amore e dalla premura dei genitori; il suo carattere estroverso e la sua naturale sensibilità l'avevano resa capace di accattivarsi le simpatie altrui senza sforzi; la gentilezza con cui trattava gli altri era sempre stata ripagata. La bambina era fiorita in una ragazza vivace e popolare, per poi tramutarsi in una donna che, seppure normale, era a suo modo una privilegiata. Una privilegiata che non aveva mai sperimentato la solitudine, la cui gioia di esistere e vivere non era mai stata offuscata da nulla.

Gloria era un raggio di sole.

E come un raggio di sole in una giornata piena di nubi, attirava l'attenzione: non perché fosse bellissima o fuori dall'ordinario, ma perché c'era qualcosa, in lei, che metteva allegria. Camminava tra la gente e non c'era una sola persona che non si voltasse a guardarla almeno per un attimo, beandosi di quel calore passeggero che scaldava senza bruciare.

Infatti, proprio perché vi era sempre stata immersa, Gloria non riusciva a capire quanto fosse piacevole il delicato, perpetuo tepore dell'amore altrui: non aveva mai conosciuto il freddo, quindi non capiva appieno cosa fosse il calore. Ne era circondata senza trovarci nulla di sorprendente e lo emanava senza neanche saperlo.

Era sicura di sé, Gloria, e delle sue idee, ma quello che la vita non le aveva mostrato, non lo comprendeva: la sua vita le aveva riservato soltanto amore tenero, confortevole, privo di rischi, e lei non riusciva a immaginare che nella vita reale potessero esistere quei grandi amori tragici, brucianti, trascinanti di cui parlavano tanti libri. L'amore distruttore di Catherine e Heathcliff la faceva sorridere di incredulità; di fronte alle traversie di Jane e Mr. Rochester scuoteva la testa; la tragica fine di Edoardo e Ottilia non suscitava in lei alcuna compassione. Ascoltava le sue amiche parlare dei loro innamorati, dei sentimenti che provavano, e non riusciva a non pensare che esagerassero; osservava le coppie che la circondavano prendersi e lasciarsi, e trovava prive di senso le scene tragiche che inevitabilmente si verificavano. Per Gloria, l'amore non poteva mai distruggere.

Quello che Gloria ancora non capiva è che talvolta sotto la cenere può esserci ancora abbastanza brace per darti fuoco. 

Sangue di drago #Concorsiamo2k18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora