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I tassofrasso sono sempre visti come persone tranquille, allegre, pigre e spensierate. Mi sono sempre chiesta il perché.
Perché se fosse stato davvero così, il cappello doveva aver bevuto un po' troppo wisky incendiario nel giorno del mio smistamento.
Spesso mi ritrovavo a notte fonda, a guardare il soffitto della mia stanza, cercando di dormire.
A volte invece, quando ero a casa mia, mi piaceva uscire la notte e fare un giro per le campagne, specialmente in estate per vedere le lucciole e poi l'alba.
Ho sempre avuto un debole per le cose nuove, per le avventure e per la sensazione di libertà che si prova esplorando ogni posto, dalla Londra babbana alla foresta proibita.
Forse per questo il cappello era inizialmente deciso a smistarmi in grifondoro, ma come disse Kurt Cobain nella sua ultima lettera, penso sia solo perché io amo e mi rammarico troppo per la gente.
Ed era anche per questo che mi ritrovavo seduta sul tetto della tana, alle quattro del mattino, con addosso il maglione verde e giallo regalatomi da Molly, e in mano una lettera da parte di James.
Mi aveva dato questa lettera e sussurrato di leggerla dopo, quando non mi avrebbe vista nessuno. Così, una volta che tutti erano andati a dormire, sgattaiolai sul tetto e la aprí:

Cara Mel,
Sono costretto a scriverti una lettera, perché è l'unico modo per farmi ascoltare da te.
Inizio con il dirti che Al mi ha detto che hai assistito alla mia rottura con Kate, e hai sentito tutto.
Non so come dirtelo, e quindi te lo dico e basta: sai quando lei ha detto che ero innamorato di te?
Bene, aveva ragione.
Cazzo se aveva ragione!
Non so da quando esattamente mi sono accorto di provare qualcosa per te. Forse quando ti ho visto con quel cretino di Thomas in biblioteca, perché è scattato dentro di me un moto di gelosia, come se tu appartenessi solo a me, e lui non avesse il diritto di starti vicino.
Oppure quando a pozioni abbiamo fatto l'Amortentia, e ho sentito uno strano odore di pittura, caffè e lavanda, che poi ho riconosciuto come il tuo.
Ora non mi aspetto che appena tu mi veda, domani mattina, mi salti in braccio e confessi il tuo amore infinito per me, ma ti chiedo almeno di tornare come prima.
Mi manca provare a farti le treccie davanti al camino, quando fa troppo freddo per uscire, mi mancano le lunghe chiacchierate alle tre del mattino sul tetto della Tana, dove probabilmente sei tu adesso,
E mi mancano le gare di abbuffamento e sentirti raccontare a tutti la nostra impresa, perché chi mangerebbe una dozzina di toast al burro d'arachidi di fila?
Mi manca fissarti senza sosta quando sei immersa nei tuoi pensieri, mentre disegni o semplicemente mentre respiri (lo so di sembrare inquietante, credimi).
Quindi, se non puoi amarmi, ti chiedo almeno di far tornare tutto come prima.
Ti amo,
James Sirius Potter

Non sapevo che dire o fare, ringraziavo solamente Tosca Tassofrasso per il fatto che James non me lo aveva detto a voce, almeno così avrei avuto il tempo di pensarci un po' su.

Scesi dal tetto andando sul solito albero, per poi rientrare in casa cercando di fare meno rumore possibile. Ero diretta verso la stanza che condividevo con Dom, Roxanne e Lily, quando vidi una figura seduta sul divano, le mani tra i capelli e la schiena che si alzava irregolarmente, segno che stesse singhiozzando
"G-George?" Domandai avvicinandomi a lui
"Oh, Melanie! Cosa ci fai sveglia a quest'ora?" Mi chiese asciugandosi le lacrime, come se non lo avessi visto
"Insonnia. Ma cosa ci fai TU qui?" Risposi, rimarcando il tu
"Sai, è in periodi come questo che sento di più la sua assenza. Ogni natale, la mattina, spero di vederlo scendere da quelle dannate scale con il solito sorriso allegro e ironico che riservava a tutti, alcune volte aspetto che qualcuno finisca la frase al posto mio, o che mi consigli come ha sempre fatto. Ma non succede. E ogni volta è come se il mio cuore venisse schiacciato, buttato per terra e calpestato ancora e ancora. Non credo sarò mai capace di superare tutto questo." Rispose
"Sai.. quando i miei genitori si sono separati, non sapevo con chi stare, e non sopportavo l'idea di dover scegliere tra loro due, che erano sempre state le persone che insieme mi avevano protetto e cresciuto. Mi sembrava di fare un torto ad uno se avessi scelto di vivere con un altro.
Così ho deciso di fare questo torto a tutti e due, andando a vivere con mia cugina, allora di soli 18 anni. Ci trasferimmo in un quartiere di Londra, vicino a Picadilli Circus, mentre mia madre andò in America, a New York City, e mio padre tornò in Italia, a Roma. Non ho mai sentito la loro mancanza, la rabbia nei loro confronti era molto più forte. Non gli vedo da allora, e a stento rispondo alle lettere che mi inviano.
Mia cugina, invece, mi ha fatto sia da madre che da padre. Mi ha insegnato ad andare in bicicletta e mi ha fatto scoprire la mia passione per l'arte.
Era come una sorella per me, era la persona alla quale tenevo di più in questo mondo.
Una mattina, durante il mio secondo anno la McGonagall mi fece chiamare nel suo ufficio, era urgente, mi avevano detto.
Così andai da lei, aspettandomi un rimprovero perché il giorno prima avevo messo delle caccabombe nei calderoni dell'aula di pozioni ed ero stata scoperta nel bel mezzo dell'opera, ma non mi aveva chiamato per quello.
Mia cugina era stata ritrovata morta nel nostro appartamento, si era suicidata prendendo ben quindici pastiglie di veleno per topi.
Non chiedo di riaverla con me, perché quella è stata una sua scelta, una sua decisione e la voglio rispettare, anche perché non c'è più niente da fare. Ma a volte, spero che non sia stato un suicidio. Non credo ci sia cosa peggiore del sentirsi abbandonata in questo modo. Lei ha scelto la fuga, ha scelto di sua spontanea volontà di lasciarmi da sola. E questo fa male."
Sospirai sforzando un sorriso, che si trasformò in una smorfia di dolore
"Il giorno che mi accompagnò, per l'ultima volta, a King's Cross mi disse che mi voleva bene, che non vedeva l'ora di rivedermi a Natale e di non cacciarmi nei quai. E nella lettera che hanno ritrovato vicino al suo corpo c'era solamente scritto 'mi dispiace, ma non ce la faccio più.'"
George mi guardò piangendo forse più di prima
"La vita è così ingiusta" sussurrò abbracciandomi
"Sai, una volta ho letto una specie di favola. La vita e la morte erano innamorate da più tempo di quanto potremmo descrivere con le parole. Ma non potevano incontrarsi. Così la vita mandava infiniti regali alla morte, e lei gli custodiva con sé per sempre.
Da quando l'ho letta, non faccio altro che domandarmi perché era mio fratello uno di quei regali? Così giovane..." sospirò
"Sai, non starò qui a dirti cazzate, a dirti che Dio, se c'è un Dio da qualche parte, sceglie solamente le persone migliori, le persone più buone. Perché tutti muoiono, dalla persona più generosa e bella interiormente di questo mondo alla più infame e cattiva, e noi non possiamo farci niente, se non piangere ed aspettare che la morte abbracci anche noi, lentamente" risposi alzando le spalle
"Ti basti sapere però che ora Fred starà sicuramente bene, e che protegge la vostra famiglia" dissi
"Sí... a volte mi sembra di vederlo, sai? Mentre Roxanne e Fred sono in negozio con me, e cercano di vendere qualsiasi cosa ad ogni persona che entra. Lo vedo in Fred e James, oppure in Roxanne,Dominique e te mentre pianificate un qualche scherzo. E in momenti come questi capisco che lui non se n'è mai andato del tutto" sussurrò sforzando un sorriso
"È questo lo spirito, George! Le persone che amiamo non ci lasciano mai" dissi sorridendogli di ritorno
"Grazie mostriciattolo, mi serviva una chiacchierata del genere. Non capisco ancora perché tu non sia finita in corvonero" disse alzandosi
"Bene, io sono stanco, vado a dormire. Dovresti andare anche tu"
"Credo me ne starò ancora un po' qui, non ho affatto sonno. Buona notte e Buon Natale" dissi poco prima di vederlo salire le scale sbadigliando.
Io invece rimasi lì a fissare le braci nel camino, con i capelli grigi come il cielo sopra Londra, aspettando l'alba.

Lo so, fa altamente schifo, non ha senso scusatemi ma è uno dei capitoli più lunghi e avevo così tante idee in testa che hanno finito per mischiarsi ed è uscito... questo😟😟
Spero non sia tanto male per voi quanto lo è per me
Kisses😙😙

Best friend || James Sirius Potter Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora