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Roxanne P.O.V, 31 dicembre ore 3:30 p.m.

Mi avviai verso il giardino, dove trovai il mio amato fratellino intento a rincorrere degli gnomi
"Fred!" Lo chiamai "mi porti a Diagon Alley?"
"E come?" Domandò lui girandosi verso di me, perdendo d'occhio il folletto che correva con le mutande rosa di Domi in testa
"Con la smaterializzazione, genio" dissi in tono ovvio "su, muoviti! O vuoi sentire le urla di Dominique per il resto dei tuoi giorni?" Appena dette quelle parole, sbiancó e mi tirò per il braccio
"Andiamo"
Sentí una strana sensazione all'ombelico, niente di grave, ma era abbastanza fastidiosa. Strinsi gli occhi e una volta riaperti eccomi nel negozio di mio padre
"Bene sorellina, io torno alla tana. Chiama quando serve e torno a prenderti" dice Fred prima di scomparire con un colpo di bacchetta.

Mi aggiro tranquilla tra i vari scaffali, dato che quel posto era come una seconda casa, per me.
Ad un tratto intravidi la testa rossa di mio padre
"PAPÀ!" Urlai facendolo voltare
"Roxanne! Figliola, guarda un po' qui! Per capodanno e halloween, il negozio si svuota sempre!" Esclamò felice, indicando in ogni direzione gli scaffali vuoti, o quasi
"Se devi acquistare gli ultimi festoni per la festa di questa sera, ti conviene muoverti" mi sussurrò tirandomi una gomitata
"T-tu.. lo sai?" Domandai sbiancando, facendolo ridere
"La mia cara, innocente figliola. Certo che lo so! In fondo, l'idea è stata mia. Noi adulti andremo a goderci la Romania dallo zio Charlie, mentre voi marmocchi festeggerete alla tana con un po' di amici" disse soddisfatto
"Già, giusto un po'...." sussurrai
"Beh, papà ora è meglio che prenda ciò che serve e torni alla tana, o Dominique mi sbrana" dico cercando qualche festone
"Quella ragazza diventa ogni giorno che passa più simile alla madre.." sussurrò mio padre girandosi e sparendo tra la folla poco dopo.

Comprai ciò che serviva e decisi di andare da Fortebraccio per prendere una fetta di torta alla burrobirra, la mia preferita.
Appena entrai nel negozio venni travolta dal profumo dolce delle numerose torte disposte dietro alla vetrinetta del bancone.
Mi sedetti al tavolo aspettando un cameriere e controllai l'ora: le quattro spaccate. Avevo ancora tempo, potevo prendermela comoda e dire a Dominique che c'era molta gente in negozio, facile.

Aspettai che Madama Florinda prendesse la mia ordinazione, ed iniziai a sfogliare un libro che avevo trovato in qualche negozioetto dell'usato.
Mentre ero assorta nella lettura, sentí la sedia posta difronte a me spostarsi, ma non ci feci molto caso

"Romeo e Giulietta? Davvero Weasley?" Chiese Lorcan scrutando la copertina del libro che tenevo tra le mani
"Già. Non solo ai corvi piace leggere i grandi classici" risposi cercando di non fargli notare il rossore che stava colorando velocemente le mie guance
"Non intentevo questo. È solo che non ti facevo una tipa da vecchi classici romantici"
"Beh, che ti devo dire? Sono una ragazza piena di sorprese. Poi mi ha incuriosita, e così eccomi qua" spiegai mettendo un segnalibro per non perdere il segno
"Così... questa sera terrete una festa alla tana, eh?" Domandò
"Già. Verrai?" Chiesi guardandolo in quegli occhi limpidi
"Non lo so. Ho un paio di cose da fare, e non credo di riuscire a finirle in tempo per questa sera" disse grattandosi il retro del collo
"Oh.." dissi, lasciando trapelare forse troppa delusione, e lui parve accorgersene
"Ma proverò a fare il possibile. Al massimo, potresti venire con me, saltare la festa"
"I miei cugini mi mangerebbero viva"
"No se non riescono a trovarti" disse sorridendo. alzai un sopracciglio incuriosita da quella sua risposta
"che cosa hai in mente?" chiesi.
Di tutta risposta il biondo si alzò e mi porse una mano. Guardai in direzione del bancone, guardando se Madama Florinda mi stesse portando la torta
"aspetta Scamander! Ho già ordinato, e non mi sembra il caso di andarmene in questo modo" dissi guardandolo con rimprovero
"hai ragione, tasso. Allora credo ordineró qualche cosa anche io".

Appena finimmo di mangiare Lorcan si offrí di pagare anche per me e uscimmo, immergendoci tra la folla di maghi e streghe.
Guardai l'orario e notai che erano passate tre ore da quando avevo lasciato la tana per andare a comperare le ultime cose e immaginai Dominique che scagliava la sua furia omicida su tutti i miei cugini, chiedendo dove fossi
"Roxanne...?" mi richiamò alla realtà Lorcan
"sí?" chiesi voltandomi verso du lui. Il biondo mi porse un braccio
"pronta?" Domandò.
Senza pensarci due volte mi aggrappai al suo braccio e chiusi gli occhi sentendo uno strappo all'ombelico.

Ero seduta nel salotto di casa Scamandro-Lovegood da circa un paio d'ore, e stavo chiacchierando con Lysander e Luna.
Appena io e Lorcan avevamo lasciato Diagon Alley ci eravamo smaterializzati qui a casa sua, ed era subito salito in soffitta, dicendomi di aspettarlo lì.
Sono ormai le 8:30 di sera, quando finalmente il corvo decide di uscire dal nido
"eccomi, scusa se ci ho messo così tanto. Andiamo?" Domandò porgendomi il braccio
"certo" risposi alzandomi "Luna, Lor, è stato bello parlare con voi. Buona serata e grazie per la cena" dissi nel modo più educato possibile prendendo il braccio di Lysander e pizzicandolo. Idiota, così impari a lasciarmi due ore sola con la tua famiglia. È stato imbarazzante.

Sentii il solito strattone all'ombelico e riaprì gli occhi appena sentí il terreno sotto i piedi. Mi guardai intorno confusa da tutte quelle luci
"Dove siamo?" domandai
"Brighton. Mi piace venire qui quando sono sovrapensiero o qualcosa mi preoccupa" ammise
"sei preoccupato per qualcosa?" chiesi
"No, non particolarmente. Semplicemente c'è il molo che è bellissimo, e ci sono le giostre e ho pensato che ti sarebbe piaciuto fare qualcosa di... normale" propose imbarazzato
"Normale... in che senso?"
"beh, sai, come un appuntamento" disse infine diretto. Sorrisi stupita dalle sue parole e gli presi la mano
"perfetto allora, da che parte si va?"
mi indicò una vietta illuminata da milioni di lucine e le trascinai di forza, spalancando gli occhi come ipnotizzata da quell'atmosfera calda nonostante il freddo gelido dell'ultimo dell'anno.

Arrivammo alle giostre sul molo dopo circa un'ora di cammino (ma solo perché Lorcan voleva mostrarmi i suoi luoghi preferiti), e dopo avermi offetto dello zucchero filato giallo, mi indicò subito la ruota panoramica.

"Sai Roxanne, sono davvero felice di aver passato la serata con te" ammise quando eravamo abbastanza in alto
"anche io Lorc. Era da tanto che avrei voluto farlo" dissi sorridendogli
"Sai, ci ho pensato molto ultimamente a noi, e davvero non riesco a capire. Ti sono venuto dietro per cinque anni, e ora che avevo finalmente deciso di darci un taglio, i ruoli si sono invertiti" disse
"lo so. E mi dispiace. Gli anni scorsi mi sono comportata da idiota. E mi dispiace per averti ferito e trattato male davanti a tutti. Se non vuoi perdonarmi non sei obbligato a farlo" sospirai abbassando lo sguardo imbarazzata ricordando quel giorno
"non c'è l'ho mai avuta con te, Roxanne. Anche se ci ho provato in tutti i modi, non si riesce ad odiarti, credimi. E sí, Weasley, ti sei comportata da perfetta stronza, ma non mi importa. Non ho mai conosciuto una ragazza come te. So che sei la persona più dolce del mondo, e che la stronza la fai solo per non farti ferire dagli altri. Sei sempre così felice per nessun motivo preciso e ogni volta che ridi mi viene spontaneo fissarti e sorridere a mia volta. Sei come un vento fresco in estate, che ti investe quando guardi le nuvole sdraiato sull'erba. E non potrei mai fare a meno di quel venitcello" disse facendomi alzare lo sguardo stupita dalle sue parole
"Quindi, Roxanne Wealsey, mi faresti l'onore di concedermi un altro appuntamento?"
"Sarebbe fantastico" risposi prendendogli una mano e facendo intrecciare le nostre dita, mentre sentivo il cuore esplodermi per la gioia.
Ad un certo punto, una luce rossa attirò la mia attenzione, e subito mi voltai per vedere i fuochi d'artificio che si riflettevano sul mare
"Buon anno, Weasley"
"Buon anno, Scamander"

Best friend || James Sirius Potter Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora