Best friend || James Sirius Potter

4

La festa dell'altra sera era stata un successone: Thomas mi aveva chiesto di uscire, avevamo tutti bevuto e ballato come matti.
Quindi, ero pronta per iniziare un nuovo anno al massimo.
Scattai in piedi giù dal letto "buongiorno ragazze!" Esclamai saltando sul letto di Rox e abbracciandola, ottendendo un muguglio di disapprovazione "andiamo, inizia un nuovo anno ad Hogwarts! Non siete felici?"
Ok, chiariamo una cosa. Io di solito la mattina non sono così. È solo che ero felice e volevo condividere la mia allegria con tutti.
Dato che né da Rox né da Amy avevo riscontrato segnali di vita, decisi di lavarmi velocemente e indossare l'uniforme in fretta e furia per andare a dire a James quello che era successo la sera prima.
Una volta vestita scesi le scale del dormitorio e arrivata in sala comune la trovai ancora deserta, sebbene mi sembrò strano non mi fermai a riflettere e corsi verso i dormiori grifondoro.
Dopo aver ascoltato le lamentele della signora grassa entrai nella sala comune rosso-oro, dove trovai, senza grande sorpresa, studenti ancora mezzi ubriachi che dormivano profondamente a terra. Salí le scale del dormitorio maschile e bussai leggermente alla porta dei ragazzi. Senza ottenere risposta aprí lentamente e constatai che erano ancora tutti a dormire. Così sgatraiolai fino al letto di James, che dormiva come sempre in mutande e con la bocca aperta. Per non disturbare gli altri chiusi le tende del suo letto a baldacchino, e sussurrai un muffilato, in modo da non svegliare nessuno, tranne James.
Mi misi seduta vicino a lui e iniziai a sussurrare "Jamie..." dissi toccandogli una guancia
"Non ora, Lily.." farfuglió girandosi dall'altra parte. Dopo un paio di volte, stanca, decisi di svegliarlo alla vecchia maniera "POTTEEEEER!" Urlai facendolo sobbalzare e spalancare gli occhi dal terrore. Rimase a fissarmi come per capire se fossi davvero lì, poi guardò la sveglia, poi di nuovo me
"Cosa cazzo hai in quella testa bacata?" Urló tirandomi addosso un cuscino "James! Tu non puoi capire cosa è successo!" Dissi eccitata, ignorando il suo cattivo umore
"Non mi importa! Non puoi venire a svegliarmi la domenica mattina alle cinque! Ma sei stupida?" Si bloccò non appena finí la frase, e la mia espressione cambiò.
Odiavo quando le persone mi davano della stupida. Me lo ero sentito ripetere infinite volte, ed ognuna di esse era stata un coltello nello stomaco
"Merlino, Mel, mi dispiace. N-non intendevo..." iniziò cercando di abbracciarmi, ma lo scansai iniziando a irritarmi "Sí invece che lo intendevi, James" dissi cercando di uscire da quella specie di gabbia-letto-a-baldacchino
"No, e lo sai-" riprovó prendendomi per il polso
"Lasciami stare! Ero felice, volevo raccontarti qualcosa di BELLO che mi è successo ieri, arrivo qui per dirtelo e tu mi dai della stupida?"
So che la mia reazione è stata davvero esagerata, ma non me lo aspettavo affatto da lui.
"Dai, scusami. Dimmi cosa è successo ieri" disse di nuovo tiradomi verso di lui. Mi abbracciò per un po' e iniziò ad accarezzarmi la schiena, cosa che mi calmava sempre quando piangevo.
"Ssshh" sussurrò "va tutto bene. Che ne dici se ci sdraiamo e mangiamo qualcosa? E intanto mi racconti cosa è successo" continuò con tono rassicurante "n-no. Hai ragione. Mi dispiace averti svegliato, ero convinta che fosse lunedì. Sono una stupida." Dissi sdraiandomi di spalle
"Non dire così. Può capitare di confondersi qualche volta.
Ascolta, facciamo così: ora mangiamo un paio di cioccorane e intanto mi racconti cosa ti è successo ieri. Poi, ci addormentiamo. Puoi stare qui, va bene?" Annuì girandomi verso di lui
"Allora, cos'è successo?" Chiese porgendomi una cioccorana
"Thomas mi ha chiesto di uscire" dissi sorridendo, convinta che anche lui avrebbe fatto lo stesso, ma mi sbagliavo "oh, beh sono felice per te.." disse fingendoun sorriso "solo, stai attenta. Sai della sua cattiva reputazione" disse dopo in tono materno "non preoccuparti, mammina. So quello che faccio" dissi sbagliando "hai sonno, eh?" Domandò James "sei perspicace, mi dicono" dissi sarcastica mettendo la testa sul suo petto "bene, buonanotte" sussurrai "notte..."