6. Maybe I like you...

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Corsi in camera di mia sorella, digitando parole di fretta a Ryland col sorriso sulla faccia, pensando al piano perfetto per l'indomani.
Bussai precipitosamente alla sua porta ed entrai senza neanche aspettare una risposta.
  «Mi serve un favore!» dissi tutto d'un fiato.
Solo dopo mi accorsi che stava per togliersi l'accappatoio, e che fu costretta a rimetterlo non appena mi vide irrompere in camera sua.
   «Avan-Ah! Vanessa! Privacy!»
   «Ssshhuuu, quante storie! Devi rimediarmi due biglietti per la festa di domani» dissi sorridendo entusiasta, stringendo tra le dita il cellulare che vibrò, segno che Ryland aveva risposto.
   «Non avevi detto di non voler venire, settimane fa?»
Disse lei, e dal tono potei dire che era abbastanza confusa. Sbloccai il cellulare e, digitando la risposta al ragazzo, sorrisi guardando la chat e risposi contemporaneamente a mia sorella, parlando a sillabe:
   «Ho cambiato idea». Bloccai il cellulare e tornai a guardare Stephanie.
Mia sorella mi guardava con un sorriso furbesco, tirando fuori i capelli dalla maglietta del pigiama che, intanto, aveva indossato.
   «Ah ah. E chi ti avrebbe fatto cambiare idea per caso è anche il tipo misterioso a cui mandi sempre messaggini?»
Prima che potessi rispondere, il diavoletto dagli occhi azzurri entrò in camera passandomi accanto e salendo sul letto di Steph, stravaccandosi con nonchalance e occupandolo per intero.
   «Guardalo, si sente il padrone, lui» dissi divertita.
   «No. Nonononono! Honey, dai: forza, scendi»
  «Per me e Beth. E gradirei avere la lista degli invitati», passai al dunque, aspettando di vedere la sua espressione confusa e spaesata.
  «È sulla scrivania...» disse puntando un foglio verde pastello con circa un centinaio di nomi sopra, e l'espressione che volevo stampata in faccia. Era esilarante.
   «Ottimo!» afferrai il pezzo di carta e volai via, augurando la buonanotte a tutti e due dal corridoio, canticchiando.
  Tornata in camera, mi lanciai sul letto e lessi la lista.
"Peter Hudson e Angelina Ruth"
Dunque, vediamo un po': Angelina Ruth. Quarto anno, frequenta il corso di biologia con Tom, cotta storica per Josh che andrà alla festa con...Bethany. Bingo! So cosa fare!
Presi il cellulare e digitai il numero.
«Pronto, Josh?» sorrisi malefica.

***


«TU. NON PUOI. IMMAGINARE. COSA MI SIA. APPENA. SUCCESSO», urlò Bethany al telefono, il mattino seguente.
«Uh addirittura. Spara» dissi divertita fingendo curiosità.
«Ha chiamato Josh, ha detto che- sai che lui e Angelina sono amici no? Beh a quanto pare non so, lui per fare un favore a lei non poteva più venire alla festa con me perché doveva andare con lei ma non ho capito bene, allora mi fa "però se vuoi puoi andarci con l'accompagnatore di Angelina" e io faccio "ah davvero e chi è?" e lui "Pete!" e quindi stasera Pete passa da me e non so cosa mettermi!».
Il tutto detto senza una minima pausa, tant'è che dovette prendere fiato per circa 2 minuti. Dovetti sforzarmi per non scoppiare a ridere.
«Quindi vai con Pete, eh? Beh, metti un vestito sexy e tira fuori gli artigli, ragazza. Sento che stasera sarà speciale» dissi entusiasta.
«Morirò, me lo sento. E poi lui è così...così...»
«Ricevuto. Calmati un po' però, okay?»
«E tu che mi dici? Chi ti accompagna?»
«Oh io non ho bisogno di un accompagnatore. E dopo quello che è successo... Andrò da single» dissi un po' malinconica, ripensando al palo in faccia di Christian di pochi giorni prima.
«Non ci pensare. E poi, ti ricordo che c'è Ryland»
Anche attraverso il telefono potei quasi vedere il suo sorrisetto da deficiente, e mi fece ridere.
«Ciao Beth»
«Besitos»
Chiusi il telefono, sorridente.
Perfetto. I partner li ho scambiati, e Beth non ha capito niente. Chissà che non riesco a formare due coppie stasera?

***

   «Okay mamma, io vado. Prendo l'auto»
Urlai davanti alla porta, con chiavi, lipgloss e clutch in mano, pronta per uscire.
   «Sicura che non vuoi che ti accompagni?»
   «Sì»
   «Okay, ma stai attenta quando torni! Non bere se devi guidare, hai capito?»
   «Sì, mamma, lo so. Posso andare ora?»
   «Divertiti»
Amen. Ma- dov'è quella pazza di mia-
   «STEPHANIE ALLISON SEYFRIED! HAI INTENZIONE DI SCENDERE ENTRO L'ANNO?!»
   «Arri- Woo. No, no. I tacchi non sono per me» disse spuntando in cima alle scale, rischiando di prendere una storta per la fretta.
Sbuffai seccata.
   «Avanti dai, sbrigati!»
   «Arrivo, arrivo»
Dopo il quasi suicidio di mia sorella per le scale, finalmente mi raggiunse. Un saluto veloce alla mamma, e uscimmo.
Il tragitto in macchina fu veloce, per fortuna: non vedevo l'ora di essere alla festa, e mostrati gli inviti guizzammo subito dentro a fare gli auguri a Jonathan. E nemmeno il tempo di salutare il festeggiato, che Ryland Lynch mi piombò davanti con un bicchiere di punch in mano.
   «EHI!»
Cristo.
   «Lynch, ehi. Come..» occhiata veloce: canottiera bianca, capelli tagliati, jeans strappati, sudato. Wow. «...Stai?»
Il suo profumo mi travolse nel momento in cui, con un movimento fulmineo, si avvicinò per baciarmi dolcemente la guancia. Per un attimo mi girò la testa e sentii come un tuffo al cuore.
Che spavento!
   «Alla grande!» disse con un sorrisone; poi questo sparì, e fece ciò che avevo fatto io poco prima, e la sua bocca prese la forma di una piccola "o". «Vanessa..ehi..b-bel vestito»

((Così ma immaginatelo corto fin sopra il ginocchio))   «Grazie, Lynch» gli sorrisi sentendo il sangue ribollire nelle guance

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((Così ma immaginatelo corto fin sopra il ginocchio))
   «Grazie, Lynch» gli sorrisi sentendo il sangue ribollire nelle guance.
Oh no, sto arrossendo?!
   «Ma guardati, hai le guance tutte rosse!» disse sorridendo divertito
   «Beh...Io..»
   «Non ci credo che non sei abituata ai complimenti!»
Ci furono due secondi in cui ci scambiammo gli sguardi quasi...con gli occhi a calamita. Finché a rovinare, o salvare, la situazione arrivò Jonathan che a quanto pare cercava di far uscire tutti in giardino.
   «Ehi, Lynch! Vieni a vedere che succede fuori!» disse Jo dandogli un colpetto sulla spalla e andando saltellando verso la porta.
Ryland si girò verso di me e tese la mano, guardandola con un sorrisone a 32 denti, in attesa che gliela stringessi. Così feci, e andammo di corsa fuori dove quei pazzi di Jo e Steph avevano organizzato un enorme festa in piscina con tantissimi addobbi, luci, cibo, musica e addirittura una fontana di cioccolato.
Sorrisi fiera.
   «Beh, si vede che siamo sorelle!»
   «Hanno fatto tutto da soli, lei e Jo?» chiede curioso Ry con lo sguardo fisso sugli addobbi che sovrastavano la piscina, come fossero tanti ponti di palloncini che si intrecciavano.
   «Ci lavorano da due settimane, almeno»
   «Niente male!»
   «Già...»
Silenzio imbarazzante.
Lui stava ancora a guardare, io, chissà perché, guardavo lui finché, ancora una volta, qualcuno intervenne. Era Bethany, ovviamente in crisi con Pete, ma dato che venne a salutare con lei la situazione era più o meno questa: Pete che parlava con me e Ryland e Bethany che, poco dietro Pete, mi faceva facce strane. Ad un certo punto, però, sembrò fermarsi, e nel suo viso comparve il suo solito sorrisetto malizioso. Sapevo che voleva dire: "Tu e Ryland? Che stavate facendo eh?". Sicuro. Le risposi roteando gli occhi, seccata.
Però un paio di cose non mi quadravano: okay che era carino, -okay, forse, più che carino- ma non riuscivo a spiegarmi quella strana sensazione che mi attraeva verso di lui quella sera. Gli sguardi magnetici, il tuffo al cuore quando mi si era avvicinato...
A interrompere i miei pensieri fu proprio l'oggetto di questi: Ryland, che mi sfiorò il braccio e mi chiese se volessi un po' di pizza, quindi corse al tavolo a prendermela. Essendo rimasti io e i piccioncini, mi avvicinai a Beth e le consigliai di invitare Pete a ballare, mentre davanti a noi notai che Josh e Angelina stavano chiacchierando con interesse. Avevano gli occhi a calamita anche loro.
   «Ecco qui!» Ryland arrivò dietro di me con un piatto di plastica e una fetta di pizza sopra.
Quanto è carino!
  «Come, tu non la-?» cercai di dire indicando il piatto mentre me lo passava
   «Già fatto prima che tu arrivassi: sono apposto» mi tranquillizzò sorridendo ancora.
Addentai quindi la pizza guardando le luci della piscina. Cosa che faceva anche lui, per fortuna, perché se c'è una cosa che odio è essere guardata mentre mangio. Soprattutto da un ragazzo. Soprattutto se carino.
Arrivata a metà, Rob, Christine, e altri amici sia miei che di Ryland ci invitarono ad andare a ballare con loro, perciò finii la pizza di fretta.
   «Okay, ho finito. Andiamo?»
Ryland si girò verso di me e sembrò trattenersi dal ridere. Allargai gli occhi, terrorizzata. Ho qualcosa sulla faccia?!
  «Aspetta, hai- hai un po' di pomodoro qui: sul lato del..» disse diventando sempre più serio ed avvicinandosi, mettendomi una mano sotto il mento e togliendomi via il sugo, accarezzandomi il labbro piano piano, soffermandosi su di esso alla fine «...labbro».
Okay. Forse mi piace Ryland.

Fall Back In Love || Ryland LynchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora