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Laila's pov

Esco dal locale con Luis che mi tiene per mano.

"Sei stata molto brava e coraggiosa"
Afferma abbracciandomi
Mormoro un grazie e mi posa le sue mani calde sulle mie guance e regge il mio volto in modo tale da fissarlo negli occhi.
"Laila"
"Dimmi Luis"
"Tutto questo dovrebbe essere un giochetto, una vendetta riuscita ma per te, non per me.
Io ti amo seriamente Laila, cacchio se ti amo"

Dopo la sua dichiarazione sono rimasta a fissarlo.
Non riesco a rispondere con parole sensate.
Ho appena lasciato Neymar e non mi andrebbe di passare per quella che ne cambia uno ogni mese.
Con Stephan è stato amore come con Neymar.
Ma ad entrambi le storie c'è stato quel qualcosa a separarci.
Credevo che niente mi avesse separato da Stephan.
Eppure è successo.
Come con Neymar, del resto.
Ora la mia paura è, se anche con lui fosse così?
Se arrivassi a soffrire per una terza cavolo di volta?
Non so se sopporterei tale dolore.
"Dí qualcosa, ti prego"
Mi scongiura guardando prima i miei occhi poi soffermandosi sulle mie labbra.
Non c'è due senza tre no?
È proprio destino che arriverò a soffrire per la terza volta.
"Luis"
Sospiro.
"Mi serve del tempo.
Se vuoi aspettare, aspetta.
Ho appena rotto con Neymar e vorrei riprendermi un pó."
Affermo.
La sua reazione è più che comprensiva.
"Va bene, aspetterò"
Risponde accennando un sorriso.
"Permettimi solo una cosa ora"
Esclama prima di posare le sue labbra sulle mie.
Lo lascio fare ma non ricambio.

"Ci si rivede Laila"
Esclama rientrando nel locale, mentre io cammino per le strade di Barcellona nell'intento di tornare in hotel.
Per fortuna Leo mi ha dato il permesso di stare da lui, venendo a conoscenza del fatto che io e Neymar ci saremmo lasciati.

È buio pesto e temo seriamente di essermi persa.
Provo a ripercorrere la strada di prima per tornare in quel locale ma ogni via mi sembra sconosciuta.

D'impulso estraggo il mio cellulare dalla borsetta e compongo il numero di Leo.

"Laila?"
"Emh..Leo..stavo cercando di tornare a casa ma...beh...ecco...mi sono persa"
"Ci riesci solo tu a perderti"
Lo sento ridacchiare.
"Provo a cercarti"
Afferma prima di chiudere la chiamata.

Dopo non molto tempo scorgo un veicolo arrivare e convinta che fosse Leo mi avvicino.

La macchina accosta e il finestrino si abbassa anche se non riesco a distinguere il suo volto.

"Ti sei persa bella ragazza?"
La sua voce mi è così familiare.
"S-si"
Balbetto imbarazzata.
"Vieni ti accompagno io"
"Oh, no no, sta venendo un mio amico."
"Insisto, sali"
Continua convinto di voler ottenere ciò che vuole.
"Ma non ti conosco neanche"
"Lo pensi tu.
Cristiano Ronaldo ti dice nulla?"
Non appena sento pronunciare quel nome mi vengono i brividi solo a ripensar a cosa stava per farmi quel giorno...
"C - Cristiano?
Davvero non ci tengo a salire"
Ripeto forse per l'ennesima volta.
"Uff, ho capito, aiutami Gareth"
Gareth?
Escono dalla macchina sia lui sia il suo 'aiutante' e si avvicinano a me.
Ronaldo apre la portiera della sua auto e mi invita ad entrare.
Nego con il capo.
D'istinto mi tira per un braccio mentre il suo amico mi spinge per farmi entrare.
Dopo minuti a cercar di togliermeli di dosso, riescono ad introdurmi all'interno della macchina.
"Cosa volete fare?!"
Sbotto non appena mettono in moto il veicolo.
"Evitiamo di farti passare una nottata all'aperto e al freddo"
"Sarà"
Borbotto estraendo il telefono dalla borsa.
"Eh no"
Afferma l'amico di Cristiano prendendomi il telefono di mano.
"Ridammelo ora"
Urlo
"Hey calma"
"Ma se neanche ti conosco"
"Sicura?"
"Si"
"È Gareth Bale"
Irrompe Cristiano.
"Ah"
È tutto ciò che riesco a dire prima che Bale riponga il mio cellulare nella sua tasca.
Non vogliono assolutamente evitare di farmi restare al freddo, altrimenti avrebbero evitato di sequestrarmi il cellulare.
Non vogliono che chiami "aiuto".
Ho un brutto, bruttissimo presentimento.

Dopo per me un eternità, finalmente l'auto si ferma e Gareth, con forza, mi fa scendere dalla macchina.
Cristiano mi prende per un braccio e aiutato da Bale mi portano dentro casa.
Finalmente un pó di luce, anche se non starò chissà quanto bene qui dentro.
Quei due mi incutono terrore non appena mi puntano gli occhi addosso.
Mi maledico da sola di aver messo un abitino leggermente corto, anche se arriva fin sopra le ginocchia.
"La voglia di strappartelo di dosso è tanta"
Afferma malizioso Cristiano indicando il mio vestito.
"Fatti passare questa voglia"
Sputo fredda incorciando le braccia.
"Quando avrò ottenuto ciò che voglio passerà"
Esclama prima di avvicinarsi a me.
Indietreggio ad ogni suo passo finché non mi ritrovo con le spalle al muro e lui troppo vicino a me.
"Sta lontano"
Gli urlo cercando di allontanarlo. Non dice nulla ma poggia le sue mani sui miei fianchi.
Molto lentamente arrivano dietro la schiena e inzia a cercare disperatamente l'apertura dell'abito.
Intanto mi dimeno invano.
È impossibile allontanarlo.
Riesce in qualche modo a trovare quella cacchio di apertura e mi sfila l'abito.
Provo ad urlare per cercare un disperato aiuto ma ne esce fuori un verso senza senso.
Intanto sul suo volto rimane quel sorrisetto malizioso.
Lentamente si sfila la maglietta rivelando il suo fisico scolpito.
Come vorrei tenerlo lontano.
Non posso permettergli di ottenere ciò che vuole.
Non posso permettergli che mi violenti.
"Sei mia, piccola"
Afferma lasciandomi dei baci sul collo.
"Lasciami"
Più che un'ordine sembrava più che lo stessi implorando ma tutto è vano.
Vuole ottenere ciò che ha previsto di avere fin da quando mi ha vista, sola, per strada.
Un'altro errore che mi costerà caro.

Neymar's pov

"Come cacchio vi è venuto in mente di lasciarla andare da sola verso l'hotel e per lo più di notte?
Sbotto davanti tutti i presenti.
Mi ha appena lasciato ma lei la amo lo stesso.
"Ha fatto tutto da sola"
Risponde Luis.
"Vado a cercarla"
Affermo prima di afferrare la mia giacca e uscire dal locale in cerca di Laila.
Chissà cosa le sarà successo.
Leo quindici minuti fa è tornato dicendo di aver cercato ovunque ma che non ha trovato alcuna sua traccia.
Non ha risposto neanche alle chiamate.
Le è successo qualcosa, sicuro.

Mentre sono nell'auto comincio a tirare pugni ovunque.
Solo all'idea che qualcuno le stesse mettendo le mani addosso...

Dopo non molto decido di parcheggiare e di camminare un pò per le strade irraggiungibili con l'auto.
Passando davanti un ' edificio, mi accorgo che da esso provengono degli urli.

Entro nell'edificio e raggiungo lentamente il piano da cui ho udito gli urli.
Busso alla porta nervosamente.

Si apre dopo poco rivelando il volto di Gareth.
Irrompo senza salutarlo e capisco il motivo del cessare delle urla.
Ciò che vedo è scoinvolgente.
C'è Laila a terra, forse sta dormendo o forse svenuta, priva di vesiti e Ronaldo intento a vestirsi.
"Cosa ti sei permesso di farle?!"
Sbotto tirandogli un pugno sul naso.
Gareth accorre ad aiutarlo mentre io mi avvicino a Laila.
Raccolgo le sue cose e la rivesto, dopodiché la carico sulle spalle ed esco dall'edificio lasciando Cristiano con il naso dolorante.
Entro in macchina e mi abbandono ad un lungo pianto.
È colpa mia se le è successo tutto questo.

Come Back To Me; Stephan El Shaarawy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora