"Ti voglio bene..figlia mia.."

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Vengo svegliata dal suono stridulo della sveglia, è il 30 ottobre ed è una giornata fredda, senza sole, le nuvole sono attaccate l'una con l'altra creando una coperta color cenere sopra le nostre teste.

Mi vesto e mi preparo e prima di uscire dalla mia camera scrivo "buongiorno <3 " sulla chat tra me e Andy, non so perchè ma ogni volta che vedo il suo nome sento come se avessi le farfalle nello stomaco.

Mi preparo ad uscire ma prima passo in cucina a mettere qualcosa sotto i denti e noto che mia madre non è in casa..magari è uscita a fare qualche commissione.

Prendo il bus e arrivo a scuola, quando vedo i miei amici Gaia e Jacopo stacco le cuffiette interrompendo a malincuore "Psychosocial" degli Slipknot.

Mi avvicino ai miei amici ed esclamo:"Ciauuu!!-baciando Gaia sulla guancia e abbracciando Jacopo-allora come va?", Jacopo sorride e annuisce mentre Gaia sorride maliziosamente:"Tutto bene e..come va tra te e Andy?", io a quelle parole non posso fare a meno di arrossire:"Ehm..va tutto bene grazie" e la vedo che il suo sorrisetto malizioso diventa un ghigno malefico:"Ma guardati, sei rossa come un pomodoro..non è che ti stai per caso innamorando?" e io a questo punto sbotto:"No ma che dici-strabuzzo gli occhi cercando di distrarla dal mio visibile rossore-non sono innamorata di lui!", Gaia si limita a chiudere gli occhi soddisfatta per poi riaprirli istantaneamente e Jacopo si fa avanti:"Isabella sei sicura?"dice con la sua erre moscia mentre un sorrisino gli si stampa sulle labbra.."Sì, sono sicura Jaco!" battendo nervosamente il piede a terra, il vento si alza lievemente scompigliandoci le chiome scure mentre gli alberi si muovono minacciosamente.

Suona la campanella...che fastidio quel rumore, bisogna essere dei sadici per affidare il compito di richiamare gli studenti a quel campanaccio!

Ce ne andiamo ognuno nelle nostre rispettive classi e le ore passano così lentamente, però sono felice perchè non vedo l'ora di rivedere Andy in webcam, ogni volta è come se fosse la prima volta.

Le ore di lezione finalmente finiscono e salgo in autobus dove mi aspetta Andrea e la sua banda di bulli, vorranno sfottermi di nuovo..infatti così fanno..io sinceramente non ce la faccio più con questi insulti...

Arrivo a casa e mia madre arriva 2 minuti dopo carica di borse, le do una mano a depositare le cose in cucina, lei si avvicina a me sorridendo:"Ciao Isabella, ho preso un po' di cibarie per domani dato che sarà il tuo compleanno, è da tanto che non passiamo un po' di tempo insieme solo io e te, mi sto rendendo conto che stai crescendo davvero in fretta.." e io a quelle parole riesco solo a sentire le lacrime pulsare negli occhi e la abbraccio subito e la sento sussurrare:"Ti voglio bene..figlia mia..", lascio che una lacrima mi accarezzi la guancia e stringo la donna a me ancora più forte bagnandole la spalla con le mie lacrime.

Merletto d'InchiostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora