CAPITOLO 2

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-L'hai trovato?- domandò Viska;
-ho cercato dappertutto ma niente, non sono riuscito a trovarlo, mi dispiace- rispose Gahum;
-dove può essere andato, il nostro Vog-;

Nero, nero e ancora nero, quello era l'unico colore che Vog potesse vedere in quel cunicolo, certo meglio girovagare nell'oscurità che stare per essere seppelito vivo in una caverna, ma questo non fù di conforto per il giovane  dragone.
Nel camminare Vog si ricordò dei suoi piccoli amici i thryck e che avrebbe tanto voluto una bella canzone per allietare il viaggio, ma ciò non era possibile, dopotutto i thryck erano, ormai,  lontani e di sicuro non si sarebbero più avventurati con Vog dopo che aveva sputato loro una palla di fuoco.
Il cunicolo, a lungo andare, si fece sempre più stretto e l'aria iniziò a scarseggiare, il giovane drago  cominciò a perdere i sensi e a barcollare, poi qualcosa dall'esterno colpì la caverna creando un secondo squarcio, come per magia il cunicolo si illuminò e Vog riuscì ad uscirci.
-Scoccate- disse una voce nella luce;

Vog sentì una fitta tremenda al ventre e iniziò a vedere tutto buio.
 
 -Svegliati cucciolo di drago!- disse la voce misteriosa;

Vog piano piano si svegliò ancora dolorante, ma non si trovava più nel cunicolo bensì si trovava in una sala alquanto ben arredata, sul pavimento c'era un tappeto fatto in pelle di orso, sulle pareti erano inchiodate teste di orchi, un' enorme vetrata che portava ad un balcone dove si vedevano tutte le stelle del cosmo, ma la cosa che affascinava più Vog era una libreria dove poggiavano i più antichi libri di Àlom.
Nel guardarsi intorno Vog notò che sulla sedia di fronte alla vetrata era seduto uno strano individuo.

-Chi sei? Dove mi trovo? Cosa mi è successo?- domandò più volte Vog preso da una confusione incredibile;

Lo strano essere si alzò dalla sedia e si voltò verso Vog.
Era un elfo, dal pallido viso risplendevano questi occhi che sembravano stelle  che potevano illuminare la notte più tenebrosa, capelli lunghi e scuri, un armatura in squame di viverna e una spada talmente affilata che bastava guardarla per tagliarsi.

-Scusa la mia maleducazione, io sono Erufu, re degli elfi e lord di àlom, in questo momento ti trovi nella mio regno: Mentania-

Mentania era una terra armonica dove nessuno osava creare caos, molti la consideravano un luogo sacro.

-Ma io mi trovavo nelle terre delle viverne, come ci sono arrivato qui?- domandò Vog;
-Quando sei uscito dalla grotta sei stato colpito da una freccia proveniente dal mio arco incantato, subito dopo sei svenuto e ti abbiamo portato nella mio regno. Adesso però permettimi di farti qualche domanda, per prima cosa come ti chiami?-;
-Il mio nome è Vog-;
-Bene Vog, che ci facevi nelle terre delle viverne? mi scuserai ma trovare un piccolo di drago in quelle terre tanto oscure è alquanto singolare-;

Vog raccontò la sua piccolo avventura a Erufu, di come la corrente d'aria lo fece precipitare, dell'incontro di Kaosu e dei thryck e della caverna che trovò come riparo.
L'elfo si interessò particolarmente dell'incontro del giovane drago e della viverna.
Vog si ricordò che i suoi genitori lo stavano sicuramente cercando e che aveva trascorso una notte lontano da loro.

-Tre notti, sei rimasto svenuto per tre notti- disse Erufu;
-Cosa! tre notti? diamine avevo promesso a Kaosu che sarei tornato-;

Erufu dispiaciuto fece scortare il giovane drago dai suoi genitori e nel mentre  che Vog stava tornando a casa, l'elfo andò a meditare.
Erufu oltre ad essere un prode combattente era anche uno degli esseri più saggi di Àlom, andò davanti la sua libreria, prese un libro e dal nulla si aprì un passaggio nella parete, il re degli elfi vi entrò e dopo qualche centinaia di metri si iniziò a sentire il rumore di una cascata.
Dopo un pò il rumore si fece sempre più forte a tal punto che era impossibile per l'elfo sentire pure la sua voce.
Quella galleria sembrava non avere fine, finchè non si vide una luce blu risplendere in profondità.
Era l'uscita, Erufu si ritrovò in riva a un lago, davanti a sé si trovava una cascata e al centro del lago un isolotto con un piccolo altare dove era possibile ammirare le stelle.

-L'altare della luna ! l'unico posto in cui grazie alle stelle si può scoprire il futuro , in ogni mia battaglia mi sono sempre rivolto alle stelle venerandole, ma adesso che stiamo alle porte di questa nuova  guerra ho una bruttissima sensazione. Vog, quel drago, mi ha lasciato una strana sensazione addosso, ha parlato di una viverna di nome Kaosu, secondo la leggenda un essere chiamato in tale modo distruggerà àlom. Io chiedo il vostro aiuto stelle della preveggenza, ditemi cosa succederà al nostro mondo!-;

Un raggio di luce proveniente dalla luna colpì in pieno Erufu concedendogli l'onore della conoscenza.

-Vog?- domandò Erufu una volta che il raggio di luce scomparve;

L'elfo adesso sapeva cosa sarebbe successo d'ora in avanti e una volta ritornato nel suo regno fece inviare dal suo servo un messaggio per il consiglio di àlom con su scritto

-"ciò che temevamo sta accadendo, il caos è tornato più potente di prima ma ora so chi è il salvatore , mi sono rivolto alle stelle e mi hanno concesso il potere della conoscenza ma nonostante tutto nel mio infinito sapere c'è ancora una macchia nera che non riesco ad interpretare. Domani notte tornerò all'altare della luna per cercare di comprendere l'origine di questa macchia nera, di questa anomalia che pure alle stelle sfugge"-;

Erufu rassicurato andò a letto e sogno un verde prato ricolmo di fiori di una sublime bellezza, al centro un'enorme quercia su cui era appoggiato l'elfo in serenità e pace, ma ad un tratto il cielo si scurì e dalle terra fuori uscì una macchia nera che iniziò a dare fuoco ad ogni cosa venisse in contatto con essa.
Svegliatosi in piena notte da quello che sembrava più un incubo che un sogno, Erufu prese e andò all'altare della luna a cercare risposte per lo strano sogno. 
Arrivato all'altare un raggio di luce illuminò il centro del lago, poi buio, un buio raccapricciante e spaventoso.

-hygmasdrakexylij moj xonky ya- si sentirono queste incomprensibili parole provenire dal buio;

-Chi sei? non ti nascondere- disse Erufu;

-sakanemiye lhaweqa trhyjo-;

-non mi dai altra scelta "SonLig"-;

La spada di Erufu dette queste parole iniziò a brillare e ad irradiare la zona di luce, solo allora si potè distinguere un essere nell'oscurità, si poteva notare la forma umana della creatura.

-Chi sei?-domandò Erufu;

-Chi diavolo sei? rispondi te lo ordino in nome di àlom- replicò Erfucu;

L'essere scoppiò nelle risate, terribile, tremende, terrificanti risate -àlom è morta stupido elfo-;

Erufu a quel punto infastidito dalle parole della strana creatura che si rivolse alle stelle per sapere la sua identità, ma...

-LE STE..LE LE STELLE, SONO SPARITE LE STELLE!!!-;

-ahahahahah, le ho divorate-;

-come, come è possibile, chi può avere un simile potere per divorare le stelle-;

Erufu era preso dalla disperazione ma poi capì che la macchia nera, l'anomalia che non riusciva a decifrare era proprio quell'essere.

-In nome di àlom e di tutti i suoi abitanti, io Re Erufu, quarto lord di àlom e membro del consiglio ti uccid...-;

Erufu non fece nemmeno in tempo a finire di parlare che l'ombra di quell'essere si materealizzò davanti a lui e in un istate piantò nell cuore dell'elfo la sua gelida mano, e subito dopo sparì insieme al cadavere in una coltre nube d'oscurità, uno dei quattro lord di àlom era appena stato ucciso.

L'ORDINE del CAOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora