Dubbi e incertezze

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Allora... Prima di iniziare, piccola precisazione: io sono la stessa autrice che ha pubblicato questa storia su efp, potete anche contattarmi sull'altro sito per chiedere conferma :) detto questo... Enjoy!

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La candida e fioca luce del sole mattutino illuminava timidamente,attraverso le tende, una giovane dai lunghi capelli neri. Essa emise un mugolio e lentamente si mise seduta. Assonnata, si stropicciò gli occhi e guardò l'ora nella sua sveglia elettronica rosa. Era un regalo della sua migliore amica per natale, e forse era anche troppo vistosa con quei brillantini fucsia , ma per evitare di ferire i sentimenti di Sonoko la teneva lì da ormai quasi un anno. Si sforzò di decodificare lo schermo a cristalli liquidi con i suoi occhi intorpiditi: sette e trenta....come sette e trenta!?
Si alzò di scatto rischiando un mancamento e , indossando i primi abiti che le capitarono a tiro si diresse in cucina dove ormai si stava svolgendo la colazione degli altri componenti della famiglia.

« Giorno! Avete fatto colazione? » Chiese lei spalancando la porta visibilmente assonnata.

« Ah Ran finalmente! Ormai mi ero rassegnato ad andare a mangiare al bar, dovresti sapere che nè io nè Kogoro sappiamo cucinare e invece ci lasci qui digiuni! »

Ran si voltò e vide un ragazzo ormai sedicenne che , con una espressione lievemente scocciata, annaspava nel frigorifero alla ricerca di qualsivoglia di appetibile. Certo che col tempo era diventato veramente bello... e ormai era la copia di ....LUI. Una lacrima rigò la guancia della karateka. No, lei non ci doveva pensare; aveva già pianto al suo funerale cinque anni fa e aveva giurato di non nominarlo mai più. Come poteva una semplice parola farla soffrire? Come poteva una parola toglierle il fiato e la forza di vivere?

Shinichi.....

No, non ci doveva proprio pensare. Si ricordava ancora quel lontano giorno in cui il suicidio le sembrava l'unica soluzione, in cui non vedeva più la luce, quel dannato giorno in cui avrebbe voluto farla finita per sempre. Ma per fortuna c'era chi era più forte di lei: quel ragazzo che era di difronte a lei, all'epoca a malapena undicenne, l'aveva aiutata ad alzarsi e affrontare il mondo, a vedere di nuovo la LUCE. Ormai era diventata la sua unica ragione di vita, la sua torcia nell'oscurità , il suo bastone che la sorreggeva: lui era tutto.
« Che stupida... » mormorò,il sorriso amaro e gli occhi lucidi.
Già , era veramente una stupida, Come poteva dipendere da lui?
In fondo lui era soltanto il suo fratellino più piccolo di dieci anni, lui era quel bambino saputello che sembrava sapere tutto, lui era quello che da enciclopedia vivente diventava il ragazzino più infantile del mondo.
Forse, ma era anche quello che le aveva salvato la vita più volte, l'unico che riusciva a capirla veramente , l'unico di cui lei aveva potuto sempre contare.
Intanto il suo viso aveva cancellato l'espressione corrucciata per sostituirla con un sorriso da ebete.
« Ran neechan? »

Le parve di svegliarsi da un sonno profondo:« C..Che c'è?? »

Il ragazzo si avvicinò e visibilmente preoccupato la guardò. Lei arrossì: già... era veramente bello....

« Ran?!! » ora stava arrossendo anche lui.

Una voce piuttosto seccata interruppe il momento « Ran!! Hai intenzione di cucinare o di far morire di fame il tuo paparino?? »

La karateka si allontanò dal ragazzo e si diresse ai fornelli: « Ok, faccio presto! »

« Invece zietto credo che sarai costretto ad andare al bar se non vuoi che tua figlia faccia tardi a lavoro! »
Ran guardò l'orologio: le le sette e quarantacinque?!!

Doveva correre. Prese il borsone e ,insieme al suo fratellino uscì di corsa da casa. « Anche oggi niente colazione! » disse ridacchiando lui mentre scendevano le scale.

« Credo che dovrai farci l'abitudine ... » rispose lei ridacchiando a sua volta.

« Yuppi!! Così inizierò la giornata sempre pieno di energie pronto per gli allenamenti di calcio del pomeriggio!! »

« Eddai! » esclamò la karateka scoppiando a ridere.
Lui fece lo stesso.

« Oh! Ma guarda i piccioncini sono talmente legati che ritardano pure insieme » Una ragazza con i capelli corti e lisci rideva di gusto.

Nonostante avesse quasi trent'anni sembrava ancora una ragazzina liceale, e le sue battute non la facevano di certo sembrare più matura. « Ran faresti meglio a lasciarlo perdere, ho sentito dire che le sue ammiratrici sono talmente tante che servirebbe un quaderno per annotare i loro nomi!! »

« Sonoko basta!! Conan ha dieci anni in meno di me!! » Non sapeva perchè ma sembrava proprio una scusa.

« Ok andiamo.... Ah già dimenticavo! Conan la tua fidanzatina è venuta a prenderti! »
««««
Il detective sobbalzò: la SUA fidanzata?? Conoscendo Sonoko probabilmente stava parlando di Ayumi. « Guarda che Ayumi non è la MIA fidanzata! » dichiarò arrabbiato e stufo. Come faceva Sonoko a essere sempre così inopportuna??

« Sarà.... comunque lo volete un passaggio con il mio bolide? » L'ereditiera mostrò la sua auto come se si trattasse di un gioiello d'alto valore.

« Beh...almeno così mi risparmierò una camminata da digiuno.. » Disse Conan accomodandosi nel sedile posteriore.

« Vieni Ayumi? » la incitò ad entrare.

« S..Sì grazie Conan sei sempre così gentile! » borbottò lei arrossendo leggermente. Col tempo era diventata una ragazza adorabile e sensibile con i capelli a caschetto raccolti con una molletta. Era incredibile quanto sembrasse innocente e fragile, anche se quando voleva diventava fin troppo determinata.

« Ma guardali! Eh no Ran non hai chance! » Sonoko ritornó alla riscossa.

« Eheheh... » ridacchiò nervosamente la karateka.
La situazione la portava a provare un po' di astio nei confronti di Ayumi. Scosse il capo come per cancellare quel pensiero. Veramente era gelosa di Ayumi ? Invidiava quella ragazza che aveva avuto sempre un debole per il suo fratellino? Ma lei non era solamente la sua sorellona? Cosa le era successo quella mattina per farla impazzire cosí? E soprattutto perchè non riusciva a guardare Conan senza arrossire? Tante domande e niente risposte... Doveva aver bevuto qualcosa di strano alla festa della notte prima. Sbadigliò: e doveva anche aver dormito poco...

« Ran?? » quella voce sembrava provenire dagli abissi di un oceano.
« Ran!?? » chi era che continuava a urlare??
« RAN!!!! » si svegliò di soprassalto e sobbalzò. Si ritrovò a faccia a faccia con lui più bello che mai: persino quella risatina che caratterizzava in quel momento il suo volto risultava amabile.

« Allora, vuoi continuare a dormire a occhi aperti? » Era Sonoko che parlava.

« Sì...ora mi alzo... » rispose lei evitando di riguardare Conan. Fece un attimo mente locale:« Mi sono addormentata??!?? »

L'ereditiera le rispose« Sì, ma grazie a Mister Cordevocalipotenti ti sei svegliata e io mi sono beccata un mal d'orecchi.. »

« Ma...che ore sono? » lesse l'ora nel suo Casio: otto e cinque!! Era in ritardissimo!! Scappò fuori dall'auto e corse senza voltarsi fino alla palestra dove insegnava karate.




#%#%#%#%#%#%#%#%#% Fogli (di carta)... Buondì!!
Questa è la mia prima fanfiction e il risultato del primo capitolo non è dei migliori... XP
COMUNQUE...spero che la mia mente malata non abbia prodotto una sottospecie di aborto e che il risultato del mio lavoro sia decente...^_^
Aggiornerò appena possibile il prossimo capitolo :)

Fogli (di carta)

COMMENTO POST RILETTURA DELL'AUTRICE
^*^*^*^*^*
Salve a tutti, dopo aver riletto il primo capitolo della mia fanfiction dopo qualche mese dal suo inizio, mi vergogno incredibilmente di quello che ho scritto. Proprio per questo, se riuscirò a trovare un po' di tempo libero, modificherò leggermente questo capitolo e lo renderò migliore.
Inutile dire che questo commento verrà cancellato.
Se questa è la prima volta che incappate nella mia storia, posso assicurarvi che i capitoli successivi sono migliori di questo obrobrio :)
Bye
Fogli

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