Mi chiamo Okita

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Mi chiamo Okita

Il bacio duró ancora alcuni secondi. Attorno ai due Kazuha era rimasta a dir poco allibita e Heji si sforzava di non ridere.

Alla fine, Kudo, hai avuto quello che volevi, no?

La karateka,invece, continuava a restare appiccicata al fratellino, che tutto ad un tratto si staccò.
« Ran... » questo  la fissava quasi perplesso con i suoi profondi occhi blu, scordandosi completamente del suffisso " neechan" che avrebbe dovuto adoperare.
La ragazza trasalì: quel tono di voce... Com'era possibile che fossero così simili!?
« Sì? » chiese tentennando.
« ... Grazie... » rispose timidamente diventando di un colore simile al viola.
Mentre la karateka lo guardava sorpresa, Heji decise di prendere in mano la situazione:
Grazie!? Kudo deve proprio aver perso il cervello! Ah... Cosa farebbe senza di me...
« Conan! Non ti ricordi!? Forza, andiamo, ci stanno aspettando! »inventò, cercando far apparire il tutto il più verosimile possibile.
« Vorresti dire che hai degli impegni anche a Tokyo!? » la ragazza del Kansai si immischiò.
« Certamente... Forza io e Conan dobbiamo andare, non ho tempo da perdere con una stupidella come te, forza migra,MIGRA! » rispose guardandola in cagnesco, mentre afferrarava definitivamente l'amico per il braccio e lo trascinava dalla parte opposta.
« Uffff... Quando si comporta così non riesco proprio a sopportarlo... » borbottó tra se e se stringendo i pugni.
Poi cambiò discorso  « Comunque Ran che ti è saltato in mente? Ora devi spiegarmi perchè diavolo hai baciato Conan! » concluse alzando il volume della voce.
Alla domanda la karateka arrossì:già,perchè lo aveva baciato?
Forse perché rivedeva in lui Shinichi!? Bah.. puó darsi, ma fatto era che le era piaciuto veramente tanto.
Mentre lo aveva baciato aveva provato un sacco di emozioni contrastanti, che non aveva mai sentito in altri baci prima d'ora, ma era sicura che tali sensazioni non si potessero avvertire baciando la copia di qualcuno.
Infatti per lei era come se Conan avesse riempito il vuoto nel suo  cuore lasciato da Shinichi, e la cosa la faceva stare bene.
Ma cosa diavolo stava pensando!? Conan aveva dieci anni in meno di lei, ed era il suo fratellino, niente di più.
« Allora? » la ragazza del Kansai interruppe la riflessione della karateka.
« No..non lo so. » rispose balbettando.
« Beh... Ho sempre pensato che quel ragazzino avesse una cotta per te, Ran, ma non mi sarei mai aspettata che la cosa fosse ricambiata! » rispose a tono cercando di stuzzicare la karateka.
« Vuoi dire che Conan è innamorato di me!? » chiese provando un senso di gioia che non avrebbe dovuto sentire.
« Come,  vuoi dire che non te n'eri mai accorta!? Comunque Ran, ti rendi conto che hai baciato tuo fratello!? »
« Non è mio fratello di sangue. » rispose quasi offesa, come se la cosa le desse una motivazione in più per baciarlo di nuovo.
« E allora? Non riesco a capire cosa ti è preso oggi! » sentenziò guardando storto l'amica.
« Perchè mi tratti in questo modo! Non mi è preso assolutamente niente, poi la colpa non è tutta mia, insomma! Anche Conan ci ha messo del suo, no? » pontificò sentendosi sporca e in certo senso bugiarda perfino con se stessa. No, doveva ammetterlo, Kazuha sarebbe riuscita a capirla e ad aiutarla.
« In realtà, l'ho baciato perchè ho rivisto in lui Shinichi. Ma poi ho pensato di smetterla, perchè il mio comportamento era infantile, ma mi sono resa conto che anche lui stava ricambiando i miei sentimenti e a quel punto non mi è importato più niente. » confidò sentendosi stupida. Possibile che perfino un liceale potesse abbindolarla in quel modo??

Ran sei proprio caduta in basso...

Scosse la testa: no, con Conan era tutto tranne caduta in basso. Infatti,quando si erano baciati, lei sentiva di poter toccare il cielo con un dito; e in un certo senso, quella sensazione persisteva ancora.
« Ran, questo è stato un periodo pesante per te, posso capire lo smarrimento che provi da quel giorno, ma baciare un liceale? » sentenziò l'amica, riprendendo fiato per continuare il discorso « Facciamo una cosa, non parliamone più e godiamoci questo weekend! » finì.
La karateka seppellì la voglia che aveva di controbattere: gira e rigira Kazuha aveva ragione.
Solo il tempo avrebbe svelato come sarebbero andate le cose, per il momento le andava bene così.
Annuì all'amica e le fece cenno di fermarsi ad un bar per prendere un caffè di metà mattina.
Forse era meglio lasciare i problemi alle spalle, per ora.

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« Kudo, cosa diavolo ti è saltato in mente?? » Heji stava letteralmente urlando all'amico producendo schizzi di saliva imbarazzanti per via del gelato che aveva in bocca.
« Guarda che io non ho fatto niente, sono stato passivo in tutta l'operazione! »
« Proprio tutta? »
« Ok... Nell'ultima parte sono intervenuto un pochino. » concluse.
« Comunque, Hattori sei unico! Mangiare un ghiacciolo a gennaio, nessuno si era spinto a tanto! » ironizzò il detective di Tokyo.
« Ora non cambiare argomento! Sto cercando di parlarti di una cosa seria. Cosa farai se Ran scopre la tua vera identità, eh? Non giocare con il fuoco, amico! »
« Uffff... Quante volte devo dirti che è stata lei ha dirigere il tutto!? Comunque starò più attento, promesso. » finì il detective, seccato e stufo di quella conversazione.
« Bene... Allora avrei ancora una cosetta da dirti... Ieri non ho fatto in tempo, ma visto che è proprio il motivo della mia visita sarà meglio che mi sbrighi... » spiegò il ragazzo di Osaka.
« Avanti spara! » rispose Conan, leggermente incuriosito.
Il detective del Kansai si colorò di rosso: « Dunque... Volevo dirti che... »
Edogawa si sentì subito in imbarazzo e fuori luogo: insomma, vedere Heji che arrossisce di fronte a lui non lo faceva di certo stare a suo agio.
« Vorrei fare la proposta di nozze a Kazuha. » pronunciò tutto d'un fiato.
« Finalmente ti sei deciso! » rispose tirando una gomitata all'amico.
« Già... Guarda ho comprato anche l'anello! » finì tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un cofanetto rosso.
Lo aprì: la scatolina celava al suo interno un anello d'oro bianco, con qualche brillante incastonato, che donava lucentezza all'insieme.
« Wow, è bellissimo! » confessò Conan osservando quelle pietre luccicanti.
Peccato che, dagli sguardi furtivi delle persone intorno si poteva capire che molti avevano interpretato male la scena.
« L'anello non è per lui. » esordì Heji portandosi una mano alla testa « L'ho comprato per la mia ragazza, volevo solo chiedergli un parere. »
Conan sbottó: « COSA??? Ma che razza di problemi vi fate!?? »
A quel punto Hattori non riuscì più a trattenersi dal ridere. « Dai, Kudo andiamo e smettiamola di dare spettacolo... »
Così si incamminarono verso  la strada che avevano intrapreso le due ragazze.
« Kudo? »
« Si? » era da alcuni minuti che non si rivolgevano più la parola.
« Ti andrebbe di farmi da testimone? »
« Quanta sicurezza! Non sai neanche se Toyama accetterà! »
« Eddai! » commentò il detective del Kansai tirando uno spintone al rivale.
« Ok... Va bene accetto, in fondo sono troppo curioso di sentirti pronunciare "Lo voglio" con il tuo accento incomprensibile! »
Heji rispose con un "Hey! " di protesta.

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« Allora cosa ne pensi? » domandò la karateka mentre aggiungeva lo zucchero al caffellatte che aveva deciso di prendere.
« Non so... » Kazuha si era messa a giocherellare col cucchiaio.
« Scusate, disturbo? » Un ragazzo dai capelli lunghi aveva interrotto la chiaccherata.
« Mi chiamo Hajime Okita, ed è un vero piacere fare la vostra conoscenza. » esordì guardando languido Ran.
« Piacere, Ran Mouri. » mormorò a malapena. Ora non le andava proprio di assistere alle avance di un tipo sbucato dal nulla. Però forse, quella era un occasione: doveva riuscire a togliersi dalla testa Conan e quel tizio capitava a fagiolo. 

Massì... Diamogliela una possibilità dai...

Il tempo passò velocemente e in men che non si dica si ritrovò a passeggiare con Kazuha e Okita.
Non l' avrebbe mai ammesso, ma Hajime oltre ad essere simpatico era proprio un bel ragazzo: alto e slanciato, sembrava un modello, e i suoi occhi verdi erano semplicemente stupendi.
Forse avrebbe avuto qualcosa da ridire sul suo codino biondo, ma quelli erano soltanto particolari.
« Sai, Ran avrei qualcosa da darti. » proclamò il ragazzo.
« A davvero? E cos.. » per l'ennesima volta in quella mattinata si ritrovò partecipe di un bacio.
Peccato che quello non era niente, se non semplice contatto. Proprio niente, nada, nessuna di quelle sensazioni che aveva provato con Conan. Fece per staccarsi, quando si rese conto che qualcuno alle loro spalle aveva incominciato a correre dalla parte opposta.
« Conan-Kun! » lo chiamò, cercando di non piangere, peccato che in pochi secondi si ritrovò a singhiozzare.


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Buondì!
Allora, che si dice?
Ok...la smetto.
Ed ecco qua il quinto capitolo!
Beh... Che dire? Sono riuscita ad escogitare un modo per pubblicare nonostante tutto ed eccomi qui!(^_^)
Allora... Questo capitolo è pieno di avvenimenti importanti per la trama. Ancora molti misteri rimangano tali, ma per quello ci sarà tempo.
La nostra Ran partecipa a ben due baci in una mattinata e incomincia seriamente a dare di matto! XD ( ecco cosa succede a passare troppo tempo con il gurzo! u.u )
E invece Heji si prepara per fare la proposta a Kazuha...
Beh... Mi dileguo annunciando che il prossimo capitolo si distinguerà particolarmente per essere Shin/Shiho
(Al contrario di questo)
Saluti
Fogli

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