Capitolo 7

24 1 1
                                    

Tutto mi aspettavo, ma non questo.
Avevo una sua foto perché tempo fa giocavamo su come eravamo fatti fisicamente. Niente di erotico o cosa, solo per poterci vedere e conoscerci, tanto non avrei mai e poi mai pensato che lo avrei visto.
Fino ad oggi...
Come il mio solito ho fatto tardi a scuola, non è che me ne importi più di tanto di quel posto.
Ma degli occhi, solo dei semplici occhi mi hanno bloccata.
Stavo correndo mancavano meno di 5 minuti alla chiusura del cancello e non mi accorsi che proprio in quel momento già qualcun altro stesse facendo tardi.
<Signorina le pare l'ora di arrivare? E Signorino Steve già facciamo tardi dopo un mese che è qui?> disse la bidella a braccia conserte innervosita.
Ma al diavolo la bidella.
Steve? Non può essere.
Mi bloccai in quel momento e nel momento in cui mi girai gli andai addosso, era alto, ma quei occhi s'incastrarono insieme ai miei.
<Ma che...> farfugliai sorpresa, ansiosa, felice, cos'era quel formicolio allo stomaco improvviso?
<Cosa... quando... che ci fai tu qui?> chiesi, e la bidella se ne andò innervosita sbiascicando un leggero "andate al diavolo"
<Ehm... sorpresa!> rispose lui, e restammo a guardarci per alcuni secondi, quando la campana suonò le 8:35.
<Devo andare in classe...> dissi distratta, non ne avevo voglia, ne di entrare in classe, ne di separarmi da lui.
<Ed io devo seguirti...> mi disse e mi fece l'occhiolino. Quel gesto mi fece aumentare il formicolio nello stomaco
<Che classe vai?> chiesi curiosa.
<Quarta B> rispose semplice, quando lui si avviò io mi ridestai
<Ehi! Io devo andare in Quarta B!> lo raggiunsi correndo e mettermi vicino a lui raggiungendo la classe in fondo al corridoio
<Da quanto ci stai?> chiesi curiosa di sapere come è possibile che lui piu grande di me stia in Quarta. E nella mia classe d'altronde.
<Da un mesetto...> disse alzando le spalle e creando un sorriso imbarazzato, lo fermai.
<E tu dopo tutto questo tempo ti fai vedere da me!?> chiesi esasperata, perché non si era mostrato prima? Perché mi ha mentito per tutto questo tempo? Lasciai perdere.
<Stai sempre con le cuffie alle orecchie, con aria depressa, e non guardi in faccia mai, quante volte ti ho sfiorata e tu non te ne sei mai accorta> disse lui di fronte a me, ci riguardammo ancora, mi accarezzò il viso, ma un rumore di una porta si aprì e il prof della nostra aula ci guardò.
<Voi due! – Ci indico urlando- In classe!> continuò arrabbiato per il ritardo, ci avviammo, e lui dopo la carezza mi fece un occhiolino, ed entrò in classe, io lo seguii e mi sedetti al mio posto, e lui si sedette all'ultima fila vicino al muro, completamente nascosto, ecco perché non l'ho mai visto.

La giornata passò più che noiosa, stesse materie, nuovi argomenti, ma sempre noiosi.
Era ancora più inutile seguire le lezioni, proprio non mi andava, ma avevo la fortuna di avere sempre la sufficienza, non mi interessa altro.
Ogni tanto capitava che facevo cadere le cose per caso solo per potermi girare e guardarlo, lui era lì, il nuovo arrivato da Capri era Lui.
Non ero furiosa, solo felicemente sorpresa.

E la giornata passa così, veloce come non lo era mai stata.
Quando la campana segnava l'ora che la scuola era finita, di solito avevo una scusa di partire velocemente per potermene stare rinchiusa in casa, con le tapparelle chiuse, il completo buio, e la musica.
Mi sentì ritirare il braccio e mi accorsi che Steven mi aveva fermata.
<Perché scappi?> mi chiese tranquillamente, poggiando una mano sulla testa, che essa poi sparì fra i tanti ricci in testa.
<Io non sto scappando> dissi, io stavo scappando dal mondo.
<È un mese che ti osservo, non c'è mai giorno che sorridi, o che.> disse lui serio, e quel viso serio mi piaceva.
<Io ridere? Ma per favore! Non ho alcun motivo per ridere!> dissi, ed improvvisamente sentì le mie labbra sollevarsi.
<Adesso sorridi però > mi disse lui
<Non sto ridendo, sto solo creando una specie di smorfia per farti capire che non sei simpatico> dissi mettendomi a braccia conserte.
<andiamo, non dirmi che sei una di quelle... - Mi guardò interamente- che sono depresse perché la vita fa schifo!> disse lui guardandomi ancora.
<embè? Chi ti credi di essere per dirmi questo? Fatti gli affari tuoi! Non mi conosci nemmeno e pensi che con questa frasetta del cazzo puoi farmi cambiare? Ma levati!> dissi e lo scansai con un braccio e lo sorpassai, ma lui mi ribloccò di nuovo, non che mi dispiaccia.
<Ehi... scherzavo> disse sottovoce avvicinandosi al mio viso, troppo vicino...

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 10, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Help me!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora