25. Dal chirurgo

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All'inizio della zona pedonale della città, Louis e Clelia scesero dal carro e lasciarono il mezzo alla cura dei due cocchieri.

I due schiavi si misero a seguire Harry e la donna senza dire una parola.

C'era molta gente in giro: uomini ben vestiti che chiacchierano, giovani che si davano spintoni e padri con figli.

Dopo alcuni minuti di cammino, giunsero nel centro del foro, nel punto in cui si incrociavano il cardo e il decumano, le vie principali della città.

Louis notò un cippo con una statua e apprese, da un uomo che stava parlando con alcuni turisti, che si trattava di quella di Giulio Cesare, collocata in quel punto per ricordare che lì, nel 49 a.C., il famoso comandante aveva parlato alle sue truppe dopo aver passato il Rubicone, pronto a marciare su Roma.

Mentre attraversavano la piazza, più volte Louis vide lettighe con a bordo uomini e donne dallo sguardo vitreo, aristocratico, sdraiati in una posa ricercata.

Harry e la ragazza svoltarono poi in una via laterale e i due schiavi li seguirono.

I quattro passarono davanti ad una popina* dal cui interno proveniva una nebbiolina chiara intrisa dell'odore acre di salsicce messe a cuocere.

La donna che faceva loro da guida avanzò spedita, facendosi largo fra le persone appoggiate al bancone di marmo, dalle cui aperture circolari uscivano il vino e grandi mestolate di olive.

Clelia cominciò a rallentare l'andatura e Louis, capendo che non si sentiva bene, la prese in braccio.

Dopo aver percorso poche decine di metri, tutti capirono quale fosse il portone della casa del chirurgo.

I banconi di muratura che gli facevano da ali erano occupati da una piccola folla silenziosa in attesa di un appuntamento.

Arrivati alla grande porta verde con due anelli di bronzo, Harry indugiò e cercò la lettera che aveva scritto il padre del suo amico.

La ragazza dagli occhi scuri fu più rapida e concreta di lui, bussò e chiamò per nome una persona.

Come spiegazione, disse ad Harry di conoscere bene uno degli schiavi della casa, che si occupava dell'amministrazione dell'ambulatorio.

Dopo pochi istanti una delle ante si socchiuse e ne emerse un volto sorridente.

Si trattava di un ragazzo dalla tunica pulita e dai modi gentili.

Bastarono poche parole ed il gruppo si infilò nella porta.

" Louis..." disse Harry.

Lo schiavo si fermò un istante e guardò il ragazzo riccio.

" Io...vado un attimo con lei, con la ragazza che ci ha accompagnati qui, tu entra ed aspettami..."

Louis annuì senza far trasparire la sua tristezza e andò con la bambina all'interno della domus del chirurgo.

* la popina era come un nostro ristorante, ma il cibo era quasi sempre d'asporto

Spes, ultima dea...  ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora