Adesso ascoltami, e ti prego, fallo attentamente.
Per molto tempo non ho fatto altro che cercare di migliorarmi per te, mi svegliavo la mattina con l'intento che "oggi è un giorno migliore", passavo le mie giornate ad aspettare i tuoi messaggi, quei messaggi banali che si mandano tutti, quei messaggi quotidiani che nell'istante in cui arrivano non hanno particolari significati, bastano solo per dirsi "ti sto pensando".
Ho trascorso gran parte del mio tempo dietro te, ti cercavo ovunque, e non esisteva mio discorso dove non menzionavo il tuo nome, non esisteva momento in cui io non ti pensassi, attimo in cui io non volessi stare con te. Io e te eravamo così, sentivamo costantemente il bisogno l'uno dell'altro, e ci siamo amati in modo inspiegabile, ci siamo follemente amati, ci siamo amati tanto, così tanto e così forte che ci siamo fatti tanto male l'un l'altro, in modo particolare l'amore che ho provato per te mi ha fatto male, molto male, mi ha distrutto, e come puoi notare questo è un dato di fatto.
Nonostante ci amassimo, noi due non riuscivamo a stare bene, eravamo vicini ma anche tanto lontani, e quella situazione mi faceva malissimo, ma così male, che non riesco più a capire se stavo più male quanto eri qui con me o adesso che non ci sei.
Per te ho fatto di tutto, per te annullavo me stesso ogni giorno, ti ho aspettato la notte affinché potessi andare a dormire tranquillo sapendo che tu eri sotto le coperte, aspettavo un tuo messaggio in modo compulsivo tutte quelle volte che tu eri con i tuoi amici, e anche in questi piccoli gesti, poco a poco ti amavo sempre di più, mentre tu nient'altro facevi che retrocedere dall'amore che solo io ti davo.
Non hai idea quanto male io abbia potuto provare in quelle notti che aspettavo ma non mi scrivevi, tutte quelle sante volte che avevo l'enorme desiderio di vederti, di passare del tempo solo con te, ma tu di tempo per me non ne trovavi mai, tutte quelle volte che sentivi il bisogno di ogni cosa, che avevi bisogno di qualsiasi cosa a fianco tranne me.
È vero, forse anche tu mi avrai voluto bene e questo lo sai solo tu dentro il cuor tuo, mi hai voluto bene in un modo tutto tuo, a volte sembrava tu mi volessi bene solo quando eravamo insieme da soli, solo quando potevi promettere qualsiasi cosa tanto sapevi io ci avrei creduto, perché non ho fatto altro che darti certezza di me e del mio amore ogni giorno.
A dire il vero ho sempre pensato che ce l'avremmo fatta, che saremmo andati avanti nonostante tutto, che avremmo superato qualsiasi cosa, ma forse non è così, o forse è più facile pensare che non sia così, per potersi rassegnare.
È questa la fine che fanno quelli come me e te, hai visto? Non abbiamo fatto altro che riempirci di belle parole, ci promettevamo sempre di restare, avevamo deciso che saremmo rimasti, e poi? Non ci vedi adesso? Abbiamo mantenuto quella promessa, siamo rimasti, e siamo rimasti soli.
Ancora se ci penso mi faccio così tanto schifo che non riuscirei mai a poterti spiegare quanto, mi faccio schifo perché so che ti guarderò sempre con una certa ammirazione, un po' per nostalgia, un po' perché forse nella mia vita non ho mai visto e provato niente di meglio.
Per ogni volta che mi capiterai davanti agli occhi io sarò sempre lì a guardarti come la prima volta, come se fossi l'unica cosa da guardare, continuerò a pensarti in modo diverso, come si pensa all'amore, come si pensa ad un qualcosa di bello e nasce quel sorriso spontaneo e vero, è innegabile, sono sicuro che lo farò; potrò pensare di fare di tutto per non pensare a noi, cancellare le nostre foto, eliminare il tuo numero, tentare di cancellare qualsiasi traccia dei nostri ricordi, del tuo profumo; penserò quasi che non vorrei nemmeno più di vederli quei tuoi occhi, dirò forse che ti odio e mentirò, e quando qualcuno nella mia vita tenterà di prendere il tuo posto, penserò sempre a te come qualcuno meglio di chiunque altro, paragonerò ogni dettaglio, ogni lineamento, ogni gesto a tutto quello che mi trasmettevi tu.
Forse un giorno avrò una visione distante di noi, e quando questa visione sarà così distante nell'orizzonte dei miei ricordi, ti guarderò da lontano, pensando e sentendo quasi vicino a me l'eco della tua risata, e magari ci guarderemo un giorno, più vicini come allora e penserò che il tempo sia passato in fretta, e che tu non sei mai passato.
Come mai ne sono convinto? Ci sono cose che tu non sai, cose che non ti ho mai detto e che non posso dirti, anche se vorrei ancora condividermi con te ogni giorno, e mi capita spesso di vedere qualcosa o qualcuno che mi parla di te, un piccolo gesto, una risata, il tocco involontario di una persona qualunque che mi si avvicina; ecco, in quei momenti i miei pensieri scorrono più veloce della luce, dello spazio che ci divide e che da oggi, forse, ci dividerà.
In quei momenti, vorrei raggiungerti in un attimo, anche solo per poco tempo, giusto il tempo di ricordarti che ci sono ancora, che sono dove mi hai lasciato, come mi hai lasciato.
Lo so che non puoi immaginare quanto faccia male, vederti costantemente in ogni cosa, pensarti e sapere dentro me che non potrò mai averti come ti ho sempre voluto.
E mi chiedo, chissà, magari è così che deve andare. Perché non l'ho capito tempo fa? Perché non l'ho capito quando ti ho incontrato? Sono sicuro che se lo avessi percepito avrei potuto evitare molte cose, avrei evitato di rendere quel "me stesso" un qualcosa di legato profondamente a te.
Ma tutto questo, lo so bene, che non è assolutamente una tua colpa, di questo non ti posso incolpare.
Con chi prendermela se non con me stesso? Me la prendo così tanto con me che a volte penso di cadere in continue manie di vittimismo e autocommiserazione, ma non posso negare che è solo colpa mia, perché io lo sapevo benissimo che non era giusto legarmi a te in questo modo, perché non avresti mai potuto ricambiare e darmi quell'amore che già era un bisogno dentro di me prima che entrassi tu nella mia vita, prima di conoscerti.
E quando decisi di andare contro corrente, contro la realtà, quel bisogno anziché sparire, è diventato più forte, una camera buia dentro il cuore dalla quale io non riesco a vedere la speranza, la luce, la possibilità, l'altra scelta.
Non vorrei pensare che è così, ma spesso penso che in tutto questo tempo ti ho usato per non pensare ai miei bisogni, i miei incolmabili vuoti.
Forse non ti ho usato, ti ho semplicemente scelto per essere lo scudo e proteggermi dalle battaglie che ogni giorno lotto contro la vita, pensavo che ce l'avrei fatta, che in qualche modo io e te ce l'avremmo fatta, ma ho perso il controllo della situazione.
Mi sono innamorato e non ho più potuto scegliere, non ho più potuto capire se stavo male per quei vuoti preesistenti in me, o perché eri arrivato tu nella mia vita.
La mia voglia di amarti e di essere amato era così forte che quella stessa voglia ha iniziato inconsciamente il mio processo di autodistruzione, il vuoto più grande, la necessità impossibile, il mio inferno.
Sono sicuro che ho sbagliato tutto dall'inizio, in un attimo ho preferito amarti, nella consapevolezza che non avresti mai ricambiato, e forse ti amo ancora più di allora, nonostante tutto, nonostante il fatto che non ci sei più, ed è straziante.
In qualche modo sto andando avanti, anche se mi manchi in modo inspiegabile e e sento ancora il maledetto bisogno di te, il maledetto bisogno di amarti, la maledetta voglia di averti, la speranza di un noi che non esiste e non esisterà mai.
Non sento più la necessità di ci vederci.
Ho deciso che forse la soluzione migliore è non pensarci, non pensarti più, che sia la mattina, la sera, la notte.
Non ti aspetto più, non aspetto nemmeno un tuo messaggio, non ti chiamo più, e se lo facessi non mi aspetto più che tu mi risponda.
Ho fatto in modo che cambiassero le cose, dal momento che non eravamo più gli stessi, da quando non potevo più sopportare quel male, forse perché ero completamente cambiato tu, ed era l'unica cosa da fare.
Finalmente, con fatica, ho smesso di volerti, di desiderarti, di illudermi, di aspettarti, ho smesso di credere a quell'amore che non mi hai mai dato ma che io sentivo anche in un semplice "ti voglio bene".
Sarà che da quando ci siamo conosciuti di tempo ne è passato passato moltissimo, da quando hai preso la mia vita, da quando pensavamo di amarci, da quando ad amarti ero solo io, il tempo è passato, d'altronde tutto passa, come le stagioni, anche noi lo abbiamo fatto.
Ma la verità è che se sto qui a parlare, forse ho ragione, tu non passi mai.
Ma con fatica, con tutto quel dolore, mi sono rassegnato e ho capito che è tutto inutile. Ho lottato contro me stesso e contro i miei sentimenti per smettere di scriverti, di parlarti, di chiederti come stai.
Ho cercato in qualche modo, forse futile, di cercarti nelle cose degli altri, nei gesti, nelle parole e parlando ho smesso di parlare di te. Non ho progetti, non ho desideri, non ho più sogni per noi, perché per noi non c'è niente, niente di niente, poco più di poco o niente.
Non ci spero più, non ci credo più, non penso più che tornerai e così ho deciso non di aspettarti.
Mi sono imposto, ho lottato e ho messo fine alle tante cose che riguardano noi, i nostri ricordi.
Mi manchi ancora, solo che non mi chiedo più se sono io a mancarti, non ti posso mancare, no che non ti manco.
Per molto tempo ho pensato a te, alle dinamiche che ti hanno concesso di ferirmi, solo che ora non mi chiedo più se ci pensi mai a noi, non rileggo più le nostre conversazioni con le tue promesse, e quando lo faccio provo solo rabbia.
Ho capito che posso farne a meno di te, anche se ogni tanto ti penso ancora, con nostalgia, penso ai nostri ricordi, e quella nostalgia diventa lacrima, scende, arriva alle labbra e brucia, brucia tutto e si nasconde ogni volta che qualcuno per qualche motivo mi chiede di noi.
Ma loro non lo sanno, loro non sanno cosa siamo stati, non sanno cosa abbiamo provato, non sanno come si stava bene e così ancora mi domandano di noi, di cosa realmente siamo stati e una risposta io non ce l'ho, so solo dire che in qualche modo è finita, che da un giorno all'altro, poco a poco, lentamente, siamo finiti. Oh si, siamo finiti, e sono finito anch'io, con tutto quel male, con quelle ferite, con quel dolore; non lo avrei mai detto che sarebbe andata a finire così.
Ma nonostante tutto di te mi restano anche le cose belle, quei ricordi che mi fanno ridere ancora, che mi provocano quei brividi in tutto il corpo, quei ricordi che forse anche tra vent'anni, quindi avrò una nuova vita, nuove persone, nuove emozioni, nuove sensazioni, io ricorderò ancora.
Chissà se anche tu lo farai, chissà se anche tu ci penserai ancora. Forse non lo farai, forse ti ho dato poco, forse non mi hai capito, non mi hai sentito dentro l'anima come ho fatto io e magari tutte quelle cose tu le avrai già scordate.
Spero che tu un giorno possa trovare qualcuno che ti ami come ho fatto io, con tutto quell'amore disperato e spero anche che quel qualcuno ti possa minimamente dare quello che non sono riuscito a darti io, anche se ti ho dato tutto, così tanto che non mi è rimasto più niente per me, per gli altri, per chi in qualche modo mi ama.
Ce l'hai fatta?
Dopo tutto questo tempo ce l'hai fatta a trovare ciò di cui avevi bisogno?
Spero di si e spero vivamente che tu possa essere veramente felice, anche senza me, sopratutto senza me.
Come ti ho detto avrò una visone distante di te, di noi, di quello che siamo stati, e da lontano ti guarderò e magari anche io, in qualche modo. sarò felice di questo.
Adesso vado, scusami per il tempo, scusami per l'amore che ti ho dato, per il bene che ti ho voluto, per tutto quello che c'è stato.
Adesso vado, vado perché è giusto così, non ti dimenticherò, non ti odierò, non ti scorderò, ma non tornerò, non lo farò, perché è giusto così.
Vado, perché ad andartene sei stato tu, vado perché non sei tornato, vado perché lo hai voluto.
Con amore,
chi non ha mai smesso di amarti."facevamorumorenelmondo
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