5. Tutto fumo

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Scendo le scale di corsa come se avessi paura che da un momento a l'altro Roberto possa rincorrermi. Non mi va di vederlo. Davanti alle mie accuse di volermi portare a letto quasi per gioco è rimasto impassibile e forse ciò vuol dire che è vero. Voleva solo divertirsi un po'. Per lui non è un passo importante come lo è per me. Faccio di tutto per non far scendere le lacrime, eppure qualcuna mi riga il volto sciogliendomi il mascara. Non posso rimanere ancora qui. La testa mi gira tantissimo e sento quasi il bisogno di vomitare. Non dovevo andarci giù così pesantemente. Io che criticavo o tanto le mie amiche...chissà dove saranno adesso. Devo chiamarle. Devono portarmi via da qui prima che combini altri guai. Prendo il cellulare e digito il numero di Elena. Squilla a vuoto e penso che anche se rispondesse sarebbe difficile che mi riuscisse a sentire con tutto questo baccano. Provo anche col numero di Mara ma il risultato è lo stesso. Così decido di inviare un messaggio ad entrambe:

"Sono fuori in giardino. Vi prego appena leggete il messaggio raggiungetemi. È tutto una merda."

Spero lo leggano il prima possibile. Tolgo i tacchi vertiginosi che uniti all'alcol potrebbero farmi inciampare e mi dirigo all'esterno della villa.
Il giardino è immenso e in quasi tutti gli angoli ci sono coppiette che si godono un'intimità molto limitata. Noto una piccola altalena dietro ad un albero e decido di sedermici. Ho i piedi doloranti, il trucco sciolto e i capelli spettinati, bel ritratto della depressione. Penso a Roberto e al suo gesto...quelle candele accese, il suo modo di toccarmi dolce ed incisivo. Non l'ho sentito diverso dal solito ma il suo volere era ben lontano dal mio. Sono ancora vergine e la mia prima volta,come tutte le ragazze, la sogno perfetta, romantica, dolce... Roberto ha tutte queste caratteristiche eppure mi sono sentita bloccata, delusa da lui e forse anche dal mio stesso rifiuto e non so neanche il perché. Forse sarà colpa dell'alcol o forse è solo colpa mia. Mi porto le mani alla faccia ed ecco che do libero sfogo ad un pianto liberatorio. Sarà per via di Roberto, della serata storta, dell'alcol ma non posso fare a meno di piangere. Più cerco di calmarmi e più i singhiozzi aumentano e le lacrime scendono giù ininterrotte.
D'improvviso sento una mano sulla mia spalla, mi auguro con tutto il cuore che non sia Roberto altrimenti scapperei a gambe levate e spero con tutto il cuore che siano Elena o Mara pronte a portarmi via di qui. Invece la voce che mi arriva è quella che meno mi aspetto:
-Ehy... Non volevo mica farti piangere. Lo so, sono uno stronzo, ma anche tu non scherzi.
Mi si gela il sangue. Non può essere di nuovo lui. Non può farmi questo. Non posso sopportare altri colpi. Mi scosto le mani dalla faccia e mi ritrovo di fronte Emanuele, bello come il sole. Nei suoi occhi non c'è traccia d'ira, il che mi stupisce dato che fin'ora ho quasi sempre visto quegli occhi bui e vuoti.
-Non piango per te idiota. Non vuoi proprio lasciarmi in pace vero?-gli dico nel modo più acido che la mia voce tremolante mi concede.
-Odio vedere le ragazze piangere. Vi preferisco quando siete stronze e cattive.-dice mettendosi le mani in tasca ed estraendo l'accendino e un pacchetto di Merit da cui subito estrae una sigaretta che accende tra le labbra.
-Vuoi?-mi porge il pacchetto.
-Non voglio niente da te. Ti sembro nella condizione di poter fumare? Piuttosto hai un fazzoletto?-gli chiedo tentando di asciugare le lacrime con le mani.
-No..-risponde e con fare noncurante tira grandi boccate di fumo. Non posso far a meno di notare quanto sia sexy. Cazzo sto dicendo? Piango per il mio ragazzo e penso quanto sia bello un altro qualsiasi che ho di fronte. Dopo questa sera credo proprio non berrò mai più un goccio.
-Perché sei qui?-gli chiedo quasi volendo implorarlo di andar via.
-Sono solo venuto a prendere una boccata d'aria.-mi dice squadrandomi da capo a piedi.
-Non è bastata tutta l'aria che hai aspirato dalla bocca di quella sgualdrina?-chiedo pungente. Se vuole stare qui tanto vale divertirmi un po'.
-Gelosa vero?-dice con fare ammiccante fissandomi dritto negli occhi.
-Gelosa? Se lo vuoi sapere queste lacrime sono per il mio ragazzo. SÌ PERCHÉ IO HO UN FIDANZATO E DI TE NON ME NE IMPORTA UN FICO SECCO.-quasi gli urlo in faccia.
-Sì come no...-risponde tranquillissimo.
-Ma come cazzo si fa ad essere così presuntuosi?!!-mi irrita davvero.
Ecco che mentre sta per rispondermi alle sue spalle compaiono Elena, Mara, Luigi ed Andrea.
-Ehy ehy, perché stai infastidendo la mia amica?-fa Elena che è avvinghiata a Luigi.
Cazzo ci è cascata come una pera cotta.
-Finalmente siete arrivate. Voglio andarmene.-dico anlzandomi dall'altalena.
-Fratello che ci fai qui fuori? Quella Katia ti cercava.-chiede Andrea che stringe forte Mara da dietro la schiena. Credo che sia tanto ubriaca da non riuscire a reggersi da sola.
-Dovevo riposarmi un po' prima di riprendere la strage di cuori.-risponde Emanuele che mi lancia un occhiata torva. Idiota.
-Allora andiamo a casa?-sbotto con fare irritato.
-Amore è successo qualcosa?-mi chiede Mara che pur non reggendosi in piedi capisce al volo il mio stato d'animo.
-Voglio andare via!!!-quasi grido e afferrando le scarpe da terra mi dirigo verso il cancello della villa senza salutare nessuno.

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