Fortunatamente oggi è domenica e posso restarmene tutta la giornata a letto a rimuginare sulla serata di ieri. In effetti non saprei dire se è un bene o un male. Stanotte l'ho passata quasi in bianco. Nella mia testa si alternavano le immagini di Roberto, di quelle stupide candele, dell'altalena, di Emanuele e anche di quella sgualdrina di Katia. Un incubo continuo. Ed ora sono le 8.00 del mattino e non riesco proprio a ritornare a dormire. Afferro il cellulare e mi collego alla linea wireless. Subito mi appaiono dei messaggi What's app, ed alcuni di questi sono anche di Roberto ma mi rifiuto di aprirli. Non me la sento ancora di affrontarlo e di certo non tramite messaggio. Apro Facebook e sulla home mi ritrovo dozzine di foto della serata di ieri sera. Quasi tutti i miei amici virtuali ne hanno postata una.
Anche Elena ne ha postata una in cui ci sono lei, Mara, Andrea e Luigi in mezzo alla folla con una bottiglia di vodka alla pesca mano. Hanno tutti un viso così spensierato e allegro. Penso di essere l'unica ad aver odiato profondamente quella festa. Ieri quando eravamo in macchina le mie due amiche mi hanno fatto migliaia di domande alla quale non ho dato alcuna risposta; se solo avessi aperto bocca sarei scoppiata in lacrime e proprio non potevo. Non di nuovo.
Ancora non riesco a crederci che mi sia fatta vedere da quel coglione di Emanuele nel mio peggior stato emotivo ed estetico. Se solo ci penso mi prenderei a schiaffi. Ma cosa ci faceva lì fuori? Come ha fatto a trovarmi? E soprattutto perché è rimasto lì a fissarmi mentre fumava? Non riesco proprio a far a meno di ripensare al suo sorriso mentre ballava, il suo astio negli occhi mentre ce ne dicevamo di tutti i colori e il suo modo sexy di fumare,muoversi o solamente respirare. Lo odio!
Leggo i messaggi di Elena e Mara su What's app ed entrambe mi invitano ad andare a far colazione con loro e Micaela, un'altra mia amica d'infanzia, in centro. E ovviamente vogliono che le racconti cosa diamine è successo ieri sera. Non so se mi va di prepararmi ed uscire, ma sono certa che non posso rimanere in questo letto a ripensare alla serata di ieri altrimenti potrei impazzire davvero.
Accetto il loro invito e mi preparo quasi come se dovessi andare a scuola. Metto la prima cosa che trovo nell'armadio e con un filo di trucco sono pronta ad uscire. Io abito più in periferia rispetto ad Elena che abita al centro del paese, mentre Mara abita nel paese confinante al nostro e Michela semplicemente a due passi da casa mia. La passo a prendere e non appena mi vede, quando siamo ancora in macchina con mia madre, mi riempie di domande sulla festa di ieri. Iniziamo bene...
Non ho proprio voglia di parlare ma so che dovrò arrendermi e raccontare dettagliatamente tutto alle mie amiche.
Quando raggiungiamo le altre due ci rechiamo tutte insieme al bar Raia vicino casa di Elena.
Ordiniamo cornetti a cioccolata e cappuccini e subito inizia l'interrogatorio.
-Cosa è successo ieri? Perché stavi così male? Mi hai fatto prendere un colpo.-chiede Mara.
Così vuoto il sacco e racconto tutto: l'alcol di troppo, gli scontri con Emanuele, la pessima "sorpresa" di Roberto e il ritorno di Emanuele. Non avevo mai provato tante emozioni in così poco tempo e mi sembra quasi tutto irreale.
-Oh cazzo...ma quest'Emanuele è un vero stronzo.-fa Micaela dopo essersi fatta spiegare anche l'incidente del motorino.
-Ma piuttosto che di Emanuele, parliamo di Roberto! Infondo non mi sembra abbia fatto nulla di grave. Voleva un po' di intimità con te.-parte Elena.
-Intimità? A quella festa? Ubriaca com'ero? La nostra prima volta?-quasi urlo e addento con rabbia il mio delizioso cornetto.
-Pensaci. Infondo ti ha portato in una stanza da soli...poteva essere perfetto. Penso che fossi più tu che non avessi voglia...Cosa poteva saperne che eri ubriaca?-ribatte ancora Elena.
Non so cosa risponderle.
-Diciamoci la verità.Tu non ci sei andata perché avevi ben altro per la testa... un certo Ema..-prova a dire Mara ma viene interrotta bruscamente da me:
-Non dirlo neanche per scherzo. Quel bastardo non c'entra. In quel momento provavo solo odio verso di lui.
-Infatti...proprio per questo.-anche Micaela da manforte a Mara. Mi tapperei le orecchie per non sentirle. Come fanno a pensare ciò. Cambio bruscamente rotta:-E voi cosa avete combinato con quei due?-chiedo a Mara ed Elena.
-Oh non chiedermelo! Ero così ubriaca che se non conoscessi l'aspetto di Andrea da prima quasi non mi ricorderei il suo volto stamattina.-risponde Mara.
-Io invece Luigi lo ricordo troppo bene...è stato stupendo tutta sera. Devo dire che me lo sarei limonato volentieri ma lui sembrava volesse farmi capire altro. Come se fosse un tipo serio che aspetta... ma a chi vuole darla a bere? Comunque ci siamo scambiati i numeri e già parliamo su What's app.-racconta Elena entusiasta.
-E tu Mara di Andrea infondo che pensi?-chiede Micaela con fare indagatore.
-Beh ragazze...la realtà è che mi sto sentendo di nuovo con Michelangelo.-risponde quasi con timore.
Oh no... di nuovo quel "manichino"...io ed Elena lo abbiamo sempre chiamato così per il suo essere di poche parole e privo di argomenti, beh questo almeno con noi due. Mara sembra esserne davvero presa e se lei è felice a noi sta bene tutto.
-Oh beh, buona fortuna allora!-le augura Elena e dopo essersi pulita la bocca con un fazzolettino dice:-Che ne dite di andare in piazza Giovanni Paolo II? Ho appuntamento con Luigi, vi prego fatemi compagnia.
Oh no! Potrebbe esserci Emanuele e non voglio rivederlo,non dopo ciò che è succeso ieri sera.
-Io ci sto!-fa Micaela che pur essendo fidanzata non si priva mai di niente.
-Per me va bene.-conferma Mara.
-E tu Vane? Vieni vero?-chiede Elena.
Se rispondessi che non ho voglia di vedere Emanuele non farei altro che confermare l'importanza che do a quell'idiota, così annuisco e mi alzo dal tavolino pronta ad affrontarne un'altra ancora.
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/La dolce tentazione/
RomanceChi l'ha detto che tutti gli amori sono fatti di dolci messaggi,attenzioni e premure? L'amore è passione, chimica, tentazione e Vanessa da un amore tutto rose e fiori si immerge in una storia che cambierà la sua vita.