9. Inaspettatamente

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Stasera andremo al Garage Move, un locale molto carino nella periferia di Ottaviano in cui siamo andate solamente per festa. Stasera c' la serata techno, ed anche se non ce ne intendiamo per niente, andiamo pur di non rimanere a casa ad annoiarci e a rimuginare sku quello che ci sta succedendo. Ci prepariamo tutte insieme, il mio bagno sembra un salone di bellezza: trucchi, spazzole, vestiti... È tutto un casino. Se mi ci mettessi a pensare un po' di più penso rimarrei a casa. Non ho lo spirito adatto per festeggiare, spero solo di riuscire a divertirmi. Indosserò un pantalone a vita alta nero ed un top color rosso fuoco, con dei tacchi non troppo alti neri; voglio stare comoda e sfrenarmi tutta la notte se è possibile! Anche le altre sono favolose. Micaela, dato che non verrà con noi, si sta occupando di acconciarci i capelli, mentre Mara si sta occupando del trucco. Alle 21.30 siamo finalmente pronte in tutto il nostro splendore. Ho ancora qualche dubbio su questa serata, l'ultima festa a cui sono stata non è andata così bene, ma ormai non posso più tirarmi indietro. Prima di uscire però il mio pensiero va al povero Luigi. Il telefono di Elena ha vibrato un paio di volte oggi ed ogni volta lei ha guardato il display e con una faccia tra il triste e l'arrabbiato l'ha scaraventato via senza aprire il messaggio. Devo rimediare, non posso permettere che il mio disastro diventi il suo. Così afferro il mio cellulare e mando un messaggio su Facebook a Luigi, non ho neanche il suo numero.

"Se Elena sapesse che ti ho scritto andrebbe su tutte le furie. Stasera siamo al Garage, vieni e prova a chiarire"

Invio e subito metto il cellulare in borsa senza aspettare alcuna risposta. Sono certa che verrà. Se solo Elena lo viene a sapere mi taglia la testa. Doveva essere una serata 'no boys' ma dovevo assolutamente risolvere la situazione.
Usciamo dal bagno tutte messe a lucido e subito quella insopportabile di mia sorella Vittoria viene a rompermi le uova nel paniere. Ha due anni in meno a me e mi odia come io odio la matematica. Fa di tutto per mettermi i bastoni tra le ruote e per mettermi in cattiva luce con i miei. Lei deve sempre avere il ruolo della "figlia perfetta" mentre a me é riservato quello della "pecora nera" della famiglia.
-Esci anche stasera? Non pensi di state esagerando?-dice con quell'aria da mammina.
-Smettila di metterti in mezzo, ho 17 anni. Faccio ciò che voglio.-le rispondo irritata.
-Vittoria tranquilla, non faremo troppo tardi!-cerca di calmarla Elena.
-Si... Dite sempre così.-risponde sparendo all'istante nella sua stanza.
Non la sopporto.
Mia madre ci lascia fuori al locale. Sono agitatissima e tengo stretta forte la mano di Mara. Non so perché mi sento così, sarà il ricordo dell'ultima festa disastrosa.
-Andiamo a divertirci!!!!!-urla Elena euforica entrando all'interno del locale ed afferrando le nostre mani.
Ok, divertiamoci un po'. 'Fanculo tutti i pensieri.
Subito ci buttiamo in pista ed iniziamo a ballare. Era da tanto che non ballavo solo con le mie amiche, forse un anno. Da quando mi sono fidanzata con Roberto ogni festa l'ho passata con lui in tutto e per tutto. Ballare, bere, scherzare...sempre con lui! Sembrerà noioso ma invece per me era magnifico. Tutto ciò che avevo sempre sognato! Anche ora però sto bene con le mie amiche e capisco quanto mi siano mancati questi momenti con loro.
D'improvviso mi sento però toccare la spalla, penso sia il solito sfigato che vuole provarci con me ma quando mi giro rimango a bocca aperta. Di fronte a me c'è Roberto con un aria afflitta ed un mezzo sorriso di circostanza. Si avvicina con la bocca al mio orecchio e urla al di sopra della musica:-Possiamo uscire un attimo a parlare?
Annuisco e lo seguo all'esterno del locale. Subito prendo le sigarette dalla borsa, già so di non poter reggere questa conversazione tranquillamente e la sigaretta è d'obbligo. So che a lui da fastidio che io fumi infatti quando sono con lui evito sempre ma oggi non mi interessa davvero niente di ciò che vuole.
-Devi proprio?-mi chiede indicando la sigaretta.
-Sì, devo.-rispondo in malo modo già irritata. -Che ci fai qui?-chiedo acida.
-Ho saputo che eri qui e avevo bisogno di parlarti.-risponde intercettando il mio sguardo.
-Dimmi.
-Sei ancora arrabbiata a quanto vedo... Quasi non capisco il perché: stiamo insieme da un anno e pensavo fosse arrivato il momento giusto per fare il grande passo! Come hai potuto pensare che per me sarebbe stata solo una scopata?-cerca di spiegarmi.
-E allora perché non me l'hai detto subito? Mi hai lasciato andare via in lacrime e non mi hai neanche cercato per risolvere le cose!!-gli urlo in faccia.
-Non me ne hai dato neanche il tempo! Mi hai sconvolto con tutto ciò che hai detto, non mi aspettavo una reazione simile da te!-è arrabbiato anche lui e cerca di prendermi le mani per avere un contatto con me ma io lo schivo con la scusa di dover ciccare la sigaretta. Non mi va di toccarlo.
Rimaniamo in silenzio per un po' quando all'improvviso alle spalle di Roberto appare il gruppo di Luigi. Ci sono tutti compreso Emanuele: la solita fortuna. Speravo che Luigi non lo portasse con sè e capisse che è lui la causa del problema per Elena ma invece non ci è arrivato. Mi passa davanti e mi rivolge un sorriso seguito da un occhiolino, dietro di lui c'è Emanuele che mi guarda con due occhi di ghiaccio che non lasciano trasparire alcuna emozione. Fissa per qualche instante anche Roberto che accortosi che la mia attenzione si è spostata su quei ragazzi mi afferra il braccio e mi fa con voce sottile e arrabbiata:
-Tu pensi a qualcun'altro.
I miei occhi incontrano i suoi che sono arrabbiati e cupi come non li ho mai visti.
-Ma smettila sei solo paranoico. La nostra conversazione finisce qui.-gli dico brusca buttando la cicca della sigaretta ed entrando di nuovo all'interno.
Fortunatamente non mi segue ed io corro a cercare le mie amiche per raccontarle di Roberto e dell'arrivo dei ragazzi. Adesso sì che la serata ha inizio.

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