7. Scontri diretti

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Più ci avviciniamo alla piazza e più sento le mani sudarmi e lo stomaco attorcigliarsi. Ho un ansia tremenda e non riesco a spiegarmi perché, forse è solo rabbia per la consapevolezza di dover rivedere quella faccia da schiaffi di Emanuele. Spero con tutto il mio cuore che non ci sia.
Mara si accorge che qualcosa non va perché mi tengo più indietro rispetto al gruppo durante il tragitto, si ferma ad aspettarmi e mi porge la mano.
-So che non capisci cosa ti stia succedendo...ti sei vista crollare molte certezze, ma andrà tutto bene. Noi ci siamo.-mi dice con aria rassicurante.
Di slancio la abbraccio forte e le sussurro all'orecchio:-Speriamo bene!
Quando arriviamo davanti al bar il solito gruppetto è lì a chiacchierare. Quanto odio ammetterlo:sono tutti meravigliosi, e perfettamente consapevoli della loro bellezza. Beh si, c'è qualche eccezione, come Antonio che anche se la vita gli ha dato così tanti soldi da poter viaggiare per il mondo tutta la sua vita, madre natura è stata alquanto cattiva con lui ma nonostante ciò la sua aria da simpaticone non passa inosservata. Appena arriviamo proprio lui ci fa un gran sorriso e da un colpetto sulla spalla di Luigi che si volta a guardarci. Subito va verso Elena,le posa un tenero bacio sulla guancia e le le mette un braccio intorno alle spalle con fare protettivo. Dando un breve sguardo al gruppo di ragazzi mi sembra di non vedere Emanuele, magari questa volta la scampo.
-Ehy ragazze, vi offro un caffè entriamo!-dice Luigi salutandoci.
-No grazie, abbiamo già provveduto! Te l'avevo detto che ti avrei raggiunto dopo aver fatto colazione.-risponde Elena che è a perfetto agio avvinghiata a lui.
-Buongiorno!-saluta Andrea che va dritto verso Mara e sembra quasi volerla baciare sulle labbra, ma lei in modo quasi goffo gli porge la guancia.
Aja...Non immagino come ci sia rimasto.
-Beh mi tocca presentarvi tutti-fa Luigi e subito ci presenta quelli che una volta erano per noi i "ragazzi perfetti".
Sembrano tutti simpatici e molto affabili. Subito inizio a scherzare con Antonio e Alessandro che sembrano i più simpatici, poi ci sono Alfredo e Carlo che ci studiano per bene con lo sguardo cercando probabilmente di indovinare chi sia la più facile da portare a letto. Ah, cascano male. Poi ci sono Riccardo, Alfonso e Vincenzo che si tengono più in disparte parlando tra loro. Non pensavo di poterlo mai dire, ma mi sento davvero a mio agio, il che è davvero fantastico. E pensare che ormai li consideravo un argomento archiviato, un qualcosa che non sarebbe mai risalito a galla ed invece ora siamo tutte qui a ridere e scherzare con loro. Temo di potermi svegliare da un momento all'altro. E in effetti c'è qualcosa che mi sveglia e questo è il rombo di una moto, mi giro di scatto e vedo il famoso motorino azzurro che si avvicina al bar con sopra Emanuele e l'odiosissima Katia. Se potessi li fulminerei entrambi con gli occhi. Sento il suo sguardo addosso che da lontano riesce a bruciarmi sulla pelle. Gli do subito le spalle fingendo di non averli visti.
Li sento parcheggiare affianco al bar e subito sento la voce di Emanuele che saluta tutti i suoi amici ed anche alcune mie amiche. Io continuo ad ascoltare Antonio anche se non so proprio di cosa stia parlando dato che la mia attenzione è calata dopo l'apparizione dell'idiota. Si avvicina a noi, da una pacca sulla spalla ad Antonio e Alessandro e poi posa di nuovo il suo sguardo su di me. Quella troia di Katia è dietro di lui. Lo segue come un cane, o meglio una cagna.
-Allora? Smesso di piangere?-mi chiede con la solita aria di superiorità. Lo odio.
-Piangere oggi è l'ultimo dei miei piani.-gli rispondo brusca non guardandolo neanche negli occhi.
Si gira verso la sua "amichetta", le da un leggero bacio a stampo sulle labbra e le dice:-Ci vediamo in giro!
La liquida come una sgualdrina e anche se dovrei godere questa immagine mi fa rabbrividire dal ribrezzo. Come può essere così stronzo?
La ragazza subito va via senza dire una parola, quasi soddisfatta di quell'insulso bacio.
Non resisto.
-Ma fai sul serio??? È così che tratti le ragazze? E loro idiote che te lo permettono. Ma non ti fai schifo?-gli dico girandomi di scatto verso di lui e guardandolo nei suoi stupendi occhi.
-Ahi ahi...la ragazza ha ragione amico.-commenta Antonio che sembra divertirsi davanti questa scena.
-E a te cosa ti importa di come tratto le ragazze? Pensi di meritare un trattamento migliore? A te andrebbe più che bene anche quello che hai appena visto!-mi dice con aria di sfida.
-Sei squallido.-gli rispondo voltandogli le spalle per andarmene.
Mi dirigo verso il centro della piazza, non posso restare davanti a quell'essere ma all'improvviso sento di nuovo la sua voce, mi sta seguendo.
-Ehy ehy ehy...ma chi ti credi di essere per trattarmi in quel modo?-mi dice afferrandomi per un braccio e costringendomi a guardarlo.
-Ma chi ti credi di essere tu per dirmi quelle cose? Neanche ci conosciamo.-gli rispondo esasperata. Continua a tenermi forte il braccio e non riesco a liberarmi dalla sua presa.
-Non ti lasciò finché non mi chiedi scusa e fin quando non ammetti di essere pazza di me.-mi dice rafforzando la presa.
-Sei troppo convinto. Non potrei mai essere pazza di un ragazzo senza cuore come te. E ti ricordo che sono fidanzata.-gli rispondo fissandolo dritto negli occhi.
-Ah si! Sei fidanzata con lo stesso che ieri sera ti ha lasciato in giardino a piangere? Poi sono io quello senza cuore.-ribatte colpendo dritto il bersaglio e facendomi davvero male.
-Vaffanculo!-gli rispondo trovando la forza per liberarmi dalla sua presa e scappando nella direzione opposta al bar.

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