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Passano due settimane e io e Liam abbiamo legato molto. Non so se siamo amici o qualcos'altro... ma quello che so é che senza lui non posso stare. Non c'è un motivo, é così e basta.
Dopo essere andata a scuola, torno a casa, mangio e mi faccio i compiti. La solita routine. Sempre le stesse cose. Per fortuna tra tre settimane finisce la scuola e inizia l'estate! Amo l'estate perché improvvisamente tutti i tuoi impegni svaniscono e sei libera ogni giorno. Peccato che dura poco.
L'estate é quel momento che si aspetta da tutto l'anno. É quel momento dove ti senti libero, dove non ti accorgi neanche di quanto sia fantastico quel momento... ma te ne rendi conto solo quando se ne va. Ripensi a tutti quei momenti che hai passato. Solo allora ti accorgerai di quanto fossero importanti. Ti accorgerai di quello che hai lasciato in quel poco tempo, che anche se non é poi così tanto ti ha resa più felice di quanto tu potessi immaginare. Le uscite, il mare, gli amici, le risate, il gelato, le cazzate, la musica... mi fanno sentire viva. Tutto questo sta per arrivare ed é incredibile.
Bussano al campanello e io vado a vedere chi é. Apro e mi trovo Liam piazzato davanti. «Ehy Liam, ma che ci fai qua?» esclamò con sorpresa. Lo lascio entrare «Sono passato per chiederti se volevi uscire, visto che non avevo il tuo numero di cellulare.» balbetta. «E come fai a sapere il mio indirizzo?» «Non ricordi? Me l'hai detto tu una volta.» mi chiede. «Ah... ok.» «Allora, dove andiamo? Che facciamo?» chiedo incuriosita. «A te cosa piace fare?» vuole fare decidere a me... che carino! «Shopping!» «Cosa? Stai scherzando?!» Scoppia a ridere. «Un'alternativa?» mi fa «Mmh... al bar qui all'angolo?» «Va bene.»

Arrivati al bar ci sediamo ad un tavolo e prendiamo entrambi un gelato.
«Ah, mi dai il tuo numero?» mi chiede. «E tu il tuo.»
Ci scambiamo i cellulari e salviamo il numero. Dopo un pò mi fa: «Sei sporca.» dice indicandomi le labbra mentre magio il gelato. «Dove?» chiedo «Qui.» indica. Poi dice: «Aspetta, che ti pulisco io.» prende il cucchiaino e me lo spalma in faccia. Io lancio un piccolo urlo. «Liam! Dai smettila!» grido. Lui ride e continua. Allora lo faccio pure io. Istintivamente sobbalza in aria e poi la smette. A guardarlo così soffoco una risata. «Non ridere.» dice imbronciato, ma questo mi fa ridere ancora di più. «Tu invece sei bellissima anche così.» sorride. Il mio cuore perde un battito.

Dopo andiamo in bagno a ripulirci, e stavolta per davvero. «Ora dove andiamo?» chiedo. «Avevo intenzione
di portarti in un posto.» «Dove?» faccio incuriosita. «Lo vedrai.»
Mentre camminiamo io non ho la più pallida idea di dove stiamo andando. Giriamo un angolo di una strada e... Wow!

Volevo dirti che ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora