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Mi dirigo verso il giardino, ma ad un certo punto mi sento male e corro in bagno a vomitare.
Dopo dieci minuti mi sento già meglio. Solo ora mi accorgo di aver fatto una cazzata.
Arrivo in giardino e trovo Nicole che balla, quindi mi unisco a lei. «Jennifer, questa canzone é bellissima!» «Hai ragione!» siamo davanti la piscina e c'è poco spazio per muoversi visto che é pieno di gente. Ad un certo punto faccio un movimento un pò brusco e sento sbattere qualcosa, mi giro velocemente e vedo cadere una ragazza dentro la piscina. L'ho letteralmente spinta in acqua, anche se involontariamente. Lei grida e poi i guarda male. La maggior parte di persone la guarda.
«Jessica! Stai bene?!» «Oddio, ma come é successo?!» strillano le loro amiche e la aiutano ad uscire. Già da ora si capisce che sono le solite fighette del cazzo. Jessica (se ho ben capito si chiama così) si avvicina a me urlando. «Tu! Tu mi hai spinta nella piscina! Come ti permetti...» grida e continua a parlare dicendo cose indecifrabili. «Senti, io non l'ho fatto apposta quindi vedi di lasciarmi in pace.» rispondo in tono menefreghista. Lei continua ad urlare e a lamentarsi. Non la sopporto, che rabbia! Mi avvento su di lei e inizio a picchiarla. Lei fa lo stesso, ma non mi fa così male. «Lasciami stare!» ma io continuo. Ha bisogno di una bella lezione questa qui. Inizio a tirargli i capelli. Tutti sono attorno a noi che ci guardano ma non mi importa. «Jennifer!» grida qualcuno. Si avvicina a noi e mi tira indietro.
É Liam. Mi divincolo ma non riesco a liberarmi. «Noi andiamo.» annuncia davanti a tutti. «Noi non andiamo da nessuna parte, lasciami andare!» replico, ma lui mi porta dentro. «Mi spieghi che cazzo è successo? E perché sei uscita dalla stanza?» mi rimprovera. «L'ho urtata per sbaglio, lei é finita dentro la piscina e poi si é messa ad urlare a lagnarsi. E comunque tu non puoi dirmi cosa fare!» «Questo non vuol dire che puoi picchiarla!» «E a te chi ti ha dato il permesso di intrometterti?» «Basta Jennifer, ti porto a casa, non puoi rimanere qui in queste condizioni.» io mi lamento a lui mi prende in braccio, afferra la mia borsa e mi porta in macchina.
Durante il tragitto nessuno dice una parola ed io non lo degno di uno sguardo.
Appena siamo arrivati esco dalla macchina sbattendo lo sportello ed entro in casa senza neanche salutarlo.

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Scusate se questo capitolo non é un granché, aggiornerò presto.
Volevo anche ringraziarvi per le visualizzazioni, siete tantissimi! Graziee! Ci vediamo in al prossimo capitolo! 😘❤

Volevo dirti che ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora