Capitolo. 16

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Da Sconosciuto:

Già.

Cazzo.

Il Mio.

Nel Tuo culo.

A breve.


Sbiancai di colpo e corsi al piano di sopra.

Mi chiusi in camera di mia madre e la chiamai.

Dopo 4 squilli rispose.

-Tesoro, dimmi?- disse lei dolcemente.

-Verso che ora tornate a casa?-chiesi spaventato guardandomi intorno.

-Non torneremo stasera Lou. Siamo andati dai nonni e sai quanto ci vuole sia per l'andata che per il ritorno.-disse dispiaciuta.

-NO MAMMA NO! NON PUOI FARMI QUESTO, NON PUOI LASCIARMI DA SOLO. TORNA TI PREGO.-urlai in preda al panico.

-Louis non posso, ti chiamo domani mattina ok?- disse lei

-NO MAMMA, TU ORA PRENDI LA MACCHINA E TORNI, OK?- urlai di nuovo.

-NO LOUIS, IO NON VADO DA NESSUNA PARTE. ORA VAI A FARTI UNA DOCCIA E VAI A LETTO.-urlò anche lei.

-MAMMA TI PREGO C'è UN MANIACO IN CASA.-urlai a mia volta.

-Louis ascoltami.- disse tranquilla.

-ORA TU FAI QUELLO CHE TI HO DETTO E VAI AL DIAVOLO OK? OK. buonanotte Tesoro, sogni d'oro.- disse per poi chiudere la chiamata e lasciarmi a dir poco sconvolto con ancora il cellulare accanto all'orecchio.

-Ma va al diavolo tu.- urlai al cellulare per poi alzarmi e correre in camera mia e chiudermi a chiave.

Ad un tratto sentìi qualcuno salire le scale e il mio cellulare squillare.


Da Sconosciuto:

Una porta non può fermarmi Louis.


Decisi di seguire il consiglio di mia madre dato che il maniaco non poteva entrare con la porta chiusa a chiave.

GIUSTO?

GIUSTO?

CAGATEMI VOI NON PENSATE SOLO A LEGGERE.


Entrai nel mio bagno personale molto secs...e anche molto disordinato.

Mi spogliai lentamente mentre la vasca si riempiva e poi mi immersi nell'acqua calda ascoltando America Dream dei MKTO.

Dopo 1 ora e 48 minuti...DOVEVO RILASSARMI NON RIDETE...uscìi dalla vasca, avvolsi un telo in vita  e andai in camera mia.

Quando mi calai per prendere i boxer nell'ultimo cassetto del comò mi sentìi afferrarmi per la vita e una presenza tra le mie natiche e quindi mi alzai di scatto con la bocca spalancata. Dopo qualche secondo sentìi delle labbra carnose baciarmi il collo per poi iniziarlo a succhiare violentemente, sempre il collo eh, e darlo a morsi, mentre una sua mano scese lentamente fino al mio sedere e palparlo leggermente.

Emisi un gemito strozzato e cercai di dimenarmi da quella presa ma invano.

Dopo che le sue labbra si furono allontanate dal mio collo e aver lasciato un dolce bacio sul segno, che credo abbia lasciato precedentemente, il suo tocco svanì.

Mi girai lentamente ancora sotto stato di shock ma...era scomparso.


Da Sconosciuto:

A breve.

Ma non stanotte.

Stalker  ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora