Una decisione

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"Lodo che succede?"
la sento sospirare
"Jorge è nei guai"
A quelle parole mi alzo di scatto dal letto
"Che è successo?" Inzio ad alzare la voce e a camminare avanti e indietro per la camera
"Ha bevuto troppo e ha scatenato una rissa, ora è nella centrale di polizia e rischia la prigione" queste parole sono pugnalate al cuore
"Devi andare alla centrale e pagare una piccola cauzione" continua poi Lodovica
"Cosa? E perchè io"
"Sei l'unica che risulta vicino a lui e con la fedina penale pulita" risponde fredda. Non ci credo, non ci voglio credere, ditemi che è un incubo, mi do un pizzicotto e la risposta è negativa, è la realtà.
Scendo velocemente le scale e ignorando le domande dei miei genitori esco di casa per entrare in auto che parte faticosamente dopo tre vani tentativi, la devo cambiare.

Arrivata alla centrale ho molti flashback e non so se ho la forza di portare a termine il mio obbiettivo, tutti i ricordi riguardavano Jorge e ho paura ad entrare, faccio un respiro profondo e continuo a camminare.
"Martina Stoessel per Jorge Blanco" rispondo alla signorina in uniforme che mi ha chiesto chi sono e perchè sono qui, guarda alcune carte e mi fa segno di seguirla. Entro in una stanza con due scrivanie e una cella dentro la quale c'è Jorge, i nostri occhi si incontrano, ma per poco perchè distolgo lo sguardo. Un poliziotto dietro la scrivania mi fa accomodare di fronte a lui. Le pareti sono grigie e si respira tensione e fredezza.
"Beh signorina, qui abbiamo diversi reati: guida in caso di ebrezza, diverse risse, lavorava con un clan e alcune bottiglie di vodka rubate"
A quelle parole deglutisco e chiudo gli occhi per riaprirli poco dopo
"Questo è un altro evento da aggiungere alle risse in più era ubriaco, se vuole, lei puó pagare una cauzione di 200 euro per lasciarlo libero, ma la prossima volta finirà in tribunale, lei è d'accordo?"
Guardo le mani che mi sto massacrando, sento lo sguardo del poliziotto su di me, ma soprattutto quello di Jorge.
"Si sono d'accordo" affermo
"Bene allora compili questo modulo per il rilascio" mi spiega l'agente porgendomi dei fogli e una penna.
Dopo averlo compilato, il signore in uniforme prende delle chiavi e apre la cella dov'era Jorge per rilasciarlo. Mentre esce dalla cella lo guardo per poco, prima che i nostri occhi si incrocino e a quel punto cambio soggetto, stringo la mano all'agente e esco dalla centrale in silenzio sentendo i passi di Jorge dietro, ma nessuno osa aprire bocca.

Arrivata alla macchina cerco le chiavi che avevo messo in borsa
"Martina..."
"Non parlarmi" interrompo Jorge e il suo tentativo di iniziare una conversazione, ma lui ci riprova
"Fammi spiegare"
"Spiegare cosa?" Chiedo con tono arrabbiato, distogliendo lo sguardo dalla borsa per posarlo su quelle pozze verdi, dopo una breve pausa continuo
"Che sei andato in un bar, ti sei ubriacato e stavi quasi uccidendo un altro ubriaco prendendolo a pugni, la polizia ti ha preso, ti ha portato qui e sono dovuta venire io a prenderti perchè sono l'unica persona a te vicina con la fedina penale pulita, e ho dovuto pagare 200 euro per non farti andare in prigione"
dico tutto d'un fiato, gesticolando al cielo
"Se è per i soldi io te li posso..." lo interrompo
"Non è per i soldi cazzo!" Urlo in una crisi di nervi, sospiro e prendo finalmente le chiavi dalla borsa, quando infilo queste nell'apposita serratura per aprire la portiera, sento Jorge camminare lungo la macchina per raggiungermi, allora mi affretto e quando chiudo la portiera dall'interno Jorge è fuori questa
"Martina sentimi" continua a ripetere il mio nome, mentre io cerco di mettere in moto la macchina.
Cazzo!
Non parte.
"Andiamo andiamo..." Cerco inutilmente di far partire l'auto, mentre Jorge continua a chiamarmi, stringo forte il volante ed urlo.
Un urlo liberatorio, che avrà sicuramente sentito anche Jorge perchè dopo questo urlo regna il silenzio.
Sbatto le mani contro il volante e getto esausta la testa sul poggiatesta del mio sediolino, chiudo gli occhi e respiro profondamente per non piangere, tutto sotto lo sguardo critico di Jorge.
Dopo essermi calmata giro lentamente la testa verso il finestrino e vedo Jorge che mi osserva per poco prima di soffiare sul finestrino per appannarlo, e scrivere
"Ora possiamo parlare?"
Faccio un sorriso, se così possiamo chiamarlo, un ghigno in realtà.
Abbasso il finestrino e lui subito inizia a parlare.
"Si, sono andato in un bar, sono diventato ubriaco e stavo quasi uccidendo un altro ubriaco prendendolo a pugni, la polizia mi ha preso, e mi ha portato qui"
Ripete quello che gli ho detto prima e non posso credere che si ricordi tutto.
"Ma possiamo anche vedere questa cazzata sotto un altro punto di vista"
Alzo un sopracciglio incuriosita dalle sue parole
"Quando tu volevi andare da mia madre, mi sembrava essere ritornato a due anni fa, il mio passato, la paura di perderti e con questi anche bere e picchiare. Senza di te io sono perso. Ho bisogno di te, dei tuoi occhi, del tuo sorriso, del tuo profumo. Ho bisogno di te che mi chiami stronzo e coglione, che mi mandi a fanculo, ma cinque minuti dopo sei nelle mie braccia. Ho bisogno di te."

Ho un colpo al cuore, quelle parole mi hanno colpito nel profondo.
Scendo dalla macchina e lo abbraccio, in quel momento mi rendo conto di quanto lo amo e quanto debba fare una cosa che non voglio.
Mi allontano, lentamente. Le lacrime mi rigano le guance. Ho lo sguardo basso , ma mi costringo a guardare di nuovo quelle pozze verdi. Faccio un grand sospiro. Lui mi sorride timidamente, non sapendo il discorso che avrei iniziato tra qualche secondo.
"Jorge, amore mio, devo dirti una cosa che non sarà facile, per niente. Quindi ti chiedo di non interrompermi" balbetto, non riesco a parlate bene, a causa delle lacrime e, non so perchè, un improvviso affanno. Espiro rumorosamente aria dalla bocca, alternando lo sguardo un po' su quello che mi circonda, lo guardo e inizio.
"Io sono sempre stata un tuo punto di riferimento, una fuga dal mondo che ti circondava. Giusto?"
Lui annuisce.
"Questo era bello, soprattuto quando eravamo adolescenti, era una cosa bellissima. Con una persona potevi allontanarti da tutto, questo succedeva anche a me con te, perché tutto era sbagliato tranne noi e cazzo è ancora così, ma siamo cresciuti, non siamo più quei studenti liceali. Non siamo più un ragazzo e una ragazza, ma un uomo e una donna, ed io col tempo ti ho fatto entrare nel mio mondo, poteva essere sbagliato quanto voglio, ma sapevo che tu non mi avresti mai discriminata. Tu non mi hai fatto mai entrare nel tuo mondo"
"Martina ti prego fermati" la voce gli trema ha gli occhi lucidi, tra poco piangerà

Jorge Blanco sta piangendo? Non l'ho mai visto piangere

Diventa tutto più difficile, Jorge così vulnerabile di fronte a me, i ricordi che riaffiorano e il cuore, che mi prende a pugni perchè sto dando ascolto alla mente.
Ispiro rumorosamente. Lo sto facendo in continuazione mentre parlo, insieme a forti singhiozzi.
"Questa è immaturità, perché scappi dai problemi, o forse non mi ami veramente"
"Lo sai che non è così, lo sai che ucciderei per te" mi prende le mani
"NON SEMBRA JORGE!" Chiudo gli occhi portandomi le mani alla bocca, assaporo per l'ultima volta il suo profumo e decido di mettere un punto a questa discussione. Lo guardo e inizio.
"Perderti significa per me dimenticare di saper sorridere, dimenticare di essere felice."
"Allora non perdermi" mi interrompe Jorge
"Devo Jorge perchè ti amo, e lo faccio per te, per farti affrontate certi problemi di petto"
"L'ho sempre fatto"
"Si ma non quello della tua famiglia" abbassa gli occhi colpevole.
"Non mi amare. Non mi odiare... L'importante è che tu non mi dimentichi, anche quando sarò meno di un ricordo per te. Sei scappato tante volte, lo ricordo... Per una volta scappo io"
Mi prende il viso tra le mani e io distolgo lo sguardo
"Amore, amore mio. Scusa. Cambieró per te lo prometto"

Io cambieró

Lo guardo di nuovo negli occhi. Spostandogli le mani.
"Non voglio le tue scuse o la tua comprensione. Ma voglio soltanto che esci dai miei pensieri. Finché non cambierai sul serio peró. Non seguirmi."
Mi volto verso la macchina entrando in essa. Prima di chiudere la portiera peró dico
"Addio amore"







Autrice
Ecco come farsi odiare sai propri lettori.
1) non aggiornare per mesi e mesi
2) far lasciare i protagonisti
Ma lo so che mi volete bene lo stesso.

Inizio col farvi le più grandi scuse, blocco, volevo addirittura eliminare la storia, perché non sono il tipo che scrive i capitoli tanto per scriverli, ma mi immedesimo e cerco di renderli il più leggibili possibile.
Detto questo per chi non l'avesse capito le frasi scritte in corsivo sono dei flashback.
Beh spero vi sia piaciuto.
Vorrei scrivere delle recensioni, sia di libri cartacei che di storie su Wattpad. Magari me le chiedete voi che ve ne pare?
Un bacio

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 29, 2016 ⏰

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