I.

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Quando accade una catastrofe, non sai mai cosa ti è successo. Apri gli occhi, ti guardi attorno. Non sai dove sei, con chi sei, o cosa ti è successo. Solo quando senti che il dolore ti sale lungo la schiena, o la gamba, o un braccio, realizzi che non sei dove credevi di essere. Non sai cosa ti è successo. Solo quando acquisti conoscenza, senti il sapore amaro del sangue sulla lingua, gli arti addolorati, gli occhi stanchi.

Quando ti succede una catastrofe, non sai mai cosa ti è capitato.

"Karlie!" la sua voce era acuta, quasi stridula, e chiamava il suo nome. Sentiva dolore lungo tutto il corpo, ma non riusciva ancora a capire cosa le era successo. Urla di nuovo, ma nessuno le risponde. "Karlie! Karlie dove sei!"

Alzò il busto, inghiottendo un forte gemito giù per la gola. Una cosa di cui si rese conto, fu il dolore sulla spalla destra. La guardò, e vide che era come non doveva essere. Forse era lussata, pensò. In quel momento, non le inportava di nulla, neanche della sua salute.

Quando finalmente fu stabile sui suoi piedi, sentì gli uccelli cantare, le gocce di pioggia cadere sul suo viso, e vide un grande rottame adagiato su un albero ormai rotto. "Dove diavolo sono," borbottò, ignorando l'emicrania che le era appena venuta.

"Taylor?" sentì a un certo punto. Le sembrò di sognare quando aveva sentito quella voce. Forse era il mal di testa? O forse era tutto un sogno, questo.

"Karlie?" chiamò di nuovo, quasi come un lamento. L'altra voce la chiamò, e si avvicinò al grande albero. Non appena vide il suo corpo, steso, rosso, e debole, il suo cuore si fermò.

"Karlie? Mi senti? Sono qui," cercò di rassicurare la brunetta. Lei allungò una mano verso la bionda, che la prese volentieri, e la strinse.

"Ora chiamo qualcuno," disse, guardandosi intorno. Non appena cercò di alzarsi, però, la presa nella sua mano si strinse, dicendole di non andare.

"Ti prego," ansimò la brunetta. "Non andartene. Resta,"

La bionda la guardò con occhi disperati, e non si accorse nemmeno che stava piangendo finché il palmo della mano della ragazza veniva strofinato lungo tutta la sua guancia. "Non piangere per me,"

Anche se le parole uscite dalle labbra tagliate della ragazza stesa di fronte a lei erano sforzate, non poteva fare a meno che provare la sensazione di essere cullata da esse. Una lacrima le segnò la guancia destra, facendo a gara con una goccia di pioggia che le scendeva lungo la tempia. "Non lasciarmi, ti prego," la implorò.

Taylor si alzò a fatica, gemendo, e con tutte le forze che aveva in corpo provò a spostare quell'enorme tronco che bloccava la ragazza bruna. Lasciò un urlo lacerato di dolore quando vide che nulla era cambiato.

Era questa la loro fine? Morire sotto uno stupido albero? La fine della loro storia, della loro relazione, del loro amore, di loro.

Taylor si inginocchiò per terra, sentendo l'erba bagnata sulle ginocchia distrutte. Karlie sembrava stanca di tutto questo, i suoi occhi erano più scuri di quel cielo d'autunno.

La bionda le prese il volto fra le mani sporche e tremanti, e in un sussuro quasi inaudibile disse, "Io ti amo, Karlie."

La brunetta tirò su con il naso e una lacrima le rigò il viso anche ad ella. "Ti amo anch'io, Taylor,"

La bionda scosse lentamente la testa, scossando i capelli biondi pieni di terra. "Noi due avremo...avremo tanti bambini. Tu ed io-- ci sposeremo. Inviteremo tutti i nostri amici, i nostri parenti. Tu sarai mia moglie, Karlie. Avremo--dei bambini, li vuoi, vero? Sono adorabili. Un maschio? O forse una femmina? Forse un maschio e una femmina è perfetto. Noi--"

"Taylor," la supplicò la brunetta. Karlie scosse la testa. Non voleva che Taylor si facesse delle fantasie sul loro ipotetico futuro. Sapevano entrambe che tutto quello che aveva elencato Taylor non sarebbe mai successo.

"Karlie," ansimò Taylor. Un singhiozzo riempì il piccolo momento che si era procreato fra di loro, e Taylor continuò a scossare la testa. "Tu sei l'amore della mia vita," aggiunse, e sembrò più una domanda alle orecchie della brunetta.

Karlie le fece questo gran bel sorriso, che per un secondo Taylor pensò che tutto questo era un sogno, che fra poco si sarebbe svegliata e si sarebbe ritrovata nel suo letto caldo di casa. In qualche modo, il sorriso della brunetta divenne ancora più grande, e con un respiro tremante ripetè,"L'amore della tua vita,"

E in un istante, Taylor vide la sua vita volare via dal suo corpo, il suo petto non si muoveva più, immobile. La stretta nella sua mano era debole. I suoi occhi, non brillavano più.

Taylor lasciò che un singhiozzo le distrusse le costole, mentre passò una mano su tutto il viso perfetto della ragazza priva di vita. "Karlie," pianse, chiudendo quei bei occhi verdi di cui si era innamorata.

E proprio così, lei non c'era più. Se ne era andata.

Without YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora