II.

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Ci sono dei ricordi che spariscono. Altri invece, vanno e vengono. Di solito, i ricordi più belli ,indimenticabili, rimangono per sempre. Ti portano un sorriso durante i momenti più bui della tua vita o della giornata. Poi ci sono quelli che spariscono, che per quanto tu ti sforzi di ricordarteli, non si dipingono nella tua mente. Non si illuminano. Così, pensi che quei ricordi spariti, siano meno importanti, quelli brutti. Ma a volte, non è così. A volte è il contrario : un ricordo è talmente fantastico che te lo dimentichi nel corso del tempo. Poi ci sono quei ricordi che anche se li vuoi dimenticare, restano.

Per sempre.

***

Da quando lei se ne era andata, lei non cucinava più. Non cucinava delizie da quando la sua risata non riempiva il silenzio della loro cucina.

Quella mattina, però, era diverso. Taylor aveva promesso alla madre che avrebbe cucinato il pranzo in occasione del compleanno del fratello più piccolo, Austin.

Si indaffaró con le uova e il pollo che si stava cuocendo nel forno. Si accorse che quel pranzo sarebbe stato più facile se fatto in due. Ma lei non c'era, con lei.

Quando stava tagliando le verdure, un ricordo le aveva offuscato la vista, facendo cadere per sbaglio il coltello per terra. "Cazzo," aveva imprecato. Solo quando si piegò per terra per raccoglierlo, si accorse che aveva iniziato a piangere.

Ogni mattina, sua mamma, le chiedeva se andava tutto bene, se era tutto okay, e Taylor non faceva altro che dire che lo ero, che tutto stava andando bene, che lei stava bene.

Ma lei si sentiva sola. La compagnia dei suoi due gatti ormai non era più abbastanza. Aveva bisogno di qualcuno che le teneva la mano, che la faceva ridere e sorridere. Aveva bisogno di avere una persona accanto, tutto qua. Aveva smesso di credere nell'amore da quando quello stupido sentimento le aveva distrutto il cuore il giorno del suo compleanno.

Ormai, non credeva più in nulla.

***

(A/N: i pezzi in corsivo sono ricordi.)

"Questa puntata la abbiamo già guardata! " esclamò la brunetta ridendo.

Taylor rise e prese un popcorn e lo tirò contro la ragazza che era stesa dall'altra parte del divano.

"E allora?" Chiese, facendole la linguaccia.

"Sai che se vengo lì quella linguaccia non la tiri più fuori, vero?" chiese con un sorriso, prendendo posizione sopra al corpo della bionda.

"Hm, davvero? E come?" chiese, facendo finta di non sapere nulla.

Karlie le sorrise dolcemente. "Così," disse, strofinando la punta del suo naso con quella della ragazza e unendo le sue labbra contro quelle della bionda. Taylor legò le gambe attorno ai fianchi della sua ragazza, sentendo le farfalle nello stomaco non appena le mani della brunetta le sfiorarono la vita.

Prima che la situazione si facesse più seria, le loro orecchie udirono un miagolio sotto al divano.

"Davvero?" brontolò Karlie, trovando il suo piccolo spazio preferito nel collo della bionda, riempiendolo di dolci baci. Taylor rise alla disperazione della ragazza, e si alzò con il busto.

"Mer! Hai fame?" chiese con una voce stupida e che usava solo con i bambini e gatti.

"Beh, lei mangerà dopo che noi--"

"Lei mangerà ora," ribattè Taylor, prima che Karlie potesse finire la sua frase. Karlie sbuffò e si buttò all'indietro, arrivando in fondo al divano e incrociando le gambe e portandole al petto.

"Io ti aspetto qui, sbrigati," replicò con occhi che luccicavano.

"Ci metto un attimo," le sorrise.

Without YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora